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FulgorLibertas, un tuttofare per Dell'Agnello: Stefano Simeoli

La pressione non lo spaventa e già prevede un gran campionato per sé e la FL: a un mese dall'avvio del campionto, Simeoli butta già il cuore oltre l'ostacolo. Fronte mercato: restano aperte le porte per un altro lungo italiano.

La pressione non lo spaventa e già prevede un gran campionato per sé e la FL: Simeoli butta subito il cuore oltre l'ostacolo. Intanto restano aperte le porte per un nuovo lungo italiano.

Principia con Stefano Simeoli, la lunga carrellata di presentazioni dei volti nuovi di marca FulgorLibertas. E l'ala multidimensionale nata a Reggio Calabria il 31 dicembre 1986 e cresciuto cestisticamente a Caserta (capoluogo dove aveva giocato qualche anno prima il padre Mario, oggi coach delle giovanili a Maddaloni), butta sul tavolo dei cronisti tutto l'entusiasmo e la voglia di far bene di chi ha davanti l'occasione per dare una svolta alla carriera: “Appena m'ha chiamato Dell'Agnello non ho avuto dubbi – attacca –; ho scelto Forlì non solo perché conoscevo Sandro dai tempi di Livorno ma anche perché tutti mi hanno sempre parlato benissimo di Forlì, della passione dei suoi tifosi. Giocare davanti a tanta gente per me non significa pressioni ma uno sprone in più. Sinceramente non vedo l'ora di cominciare: so che faremo bene, il gruppo è solido e anche se ancora non ci conosciamo bene, tutti lavoriamo come dei matti”.

Da Simeoli che si definisce “un lungo che sa fare un po' tutto, difendere 4 ruoli ed essere pericoloso specie in post-basso” e in curriculum ha già quattro stagioni in L2 seppur da “comparsa” (2007-2010 tra Livorno e Veroli), il contributo richiesto non sarà propriamente da ultimo arrivato. Un po' come accadde a Nicola Natali: “So che Dell'Agnello si aspetta un rendimento importante – conferma Simeoli –; d'altronde in squadra siamo solo tre lunghi puri. Ma ho fiducia, nelle ultime stagioni sono cresciuto molto”. Crescita che l'anno scorso non è coincisa con un successo di squadra: la sua Consum.it Siena è retrocessa in DNB. “Personalmente è stata una bellissima avventura (quasi 13 i punti di media in 31 minuti d'utilizzo, ndr) anche se poi si è conclusa male per il team – precisa il biancorosso –. Per la prima volta ero io il giocatore di riferimento, il “vecchio” del gruppo e questo mi ha permesso di crescere molto sia tecnicamente sia caratterialmente. Sono pronto a fare tutto quanto mi chiederà il coach; so già che il nostro credo sarà difendere durissimo dal primo all'ultimo minuto e poi correre, correre, correre”.

Passando al resto della truppa, Miroslav Todic intanto è atterrato. Nelle prossime ore svolgerà test fisici e visite mediche. Giovedì sarà il turno - uragano Isaac permettendo – di Roderick e Spencer. Riguardo alle mai sopite voci di mercato è certo che Forlì non avrebbe chiuso definitivamente le porte in entrata. In particolare rimarrebbero in cassa un po' di risorse per tentare, qualora si presentasse l'occasione (tradotto: DiGiuliomaria abbassasse le richieste) l'innesto di un pivot da affiancare a Mattia Soloperto.

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