rotate-mobile
Sport

Unieuro, riscatto in gara4: non tutto è perduto. Ora la bella al PalaGalassi

Messa con le 'spalle al muro' e senza la possibilità di fallire pena una cocente eliminazione, l'Unieuro non ha fallito. Messa da parte un'amara Gara3 ed i nervosismi che ne sono seguiti, si torna a sperare

Un Ferri strepitoso guida una Forlì gagliarda per 30' (e con un Vico in più) a pareggiare la serie. Mercoledì al PalaGassi la bella per accedere alle finali contro Cento che ha battuto Piacenza (3-1). Finalmente Unieuro. Con le spalle al muro, Forlì tira fuori l'orgoglio e pareggia la serie violando il Pala Loro Piana. Forlì la sbanca dietro, difendendo duro (limitati i talenti Tomasini, Gatti e Giovara mentre Paolin non ha marcato l'appello) e trovando un autentico mattatore in Michele Ferri (27 punti, con 5/8 da 3 e 3/5 da 2, più 4 assist). Effetto sorpresa e impatto positivo per Seba Vico, in campo dopo l'infortunio ai quarti contro Rimini, autore di 11 punti. Salita anche +20 nel III (45-65), Forlì concede molto nell'ultimo quarto alla Gessi che recupera fino ad assestarsi sotto la decina di svantaggio. Nonostante la penuria di cesti, l'Unieuro ha saputo amministrare.   

LA PARTITA –   Con la sensazione netta che dai primissimi scambi – visto che sia gara1 sia gara3 hanno visto Forlì soccombere mentalmente fin dalla palla a due – sarà chiaro l'andamento della gara, lo 0-10 dopo 3' (condito da tre recuperate) con 8 di Michele Ferri, fanno luccicare gli occhi. Gli Ultras che han cantato a squarciagola fin dall'ingresso al Pala Loro Piana, alzano i decibel: Forlì c'è ed è già una mezza festa. Ferri risponde dall'arco ai flash di Paolin e Tomasini mentre Rotondo continua a sprecare occasioni. Al 5' è il momento per Garelli di giocarsi la “matta”, Sebastian Vico. Non malaccio l'idea di tentare un po' zona anche se Giovara la castiga subito. Ferri continua il suo show (4 su 4 dalla distanza, 11-16) in attesa di quello, inatteso quanto emozionante, di Vico: cuore e intelligenza, il gaucho guadagna liberi e soluzioni per spintonare i suoi oltre la ventina, 13-22 (8'). I tagli in area di Paolin restano anagrammi, ma è una Gessi meno pimpante (ancorata da un Santarossa poco efficace). La progressione romagnola non è smorzata dall'intervallino: Pederzini, Arrow e Maggio dalla distanza, Vico mastice in difesa, portano il+14. L'Uni difende, i rossi sono ovunque. Il massimo vantaggio, +15, di Ferri dalla libera, 23-38 (14'30”) ne è la conseguenza. La faccia forlivese è tutt'altra rispetto alla precedente uscita: a farne le spese sono Paolin, meno luccicante del solito, e Tomasini out con 2 falli.

La Gessi, in difficoltà, non si ritrova più davanti alle maglie biancorosse che collassano, togliendo spazi, a ogni incursione. Le rotazioni, tolgono un po' di ritmo a Forlì che fatica avanti ma dietro ha capito e regge. Pederzini, in fiducia, più una tripla di Bonacini infiammano Borgosesia: +16, 27-43 (18'). La tensione difensiva cala un po', e il meno atteso dei locali, il play Quartuccio può infilarne 7 di fila (2 bombe) che mandano al riposo con Forlì a “solo” +9, 34-43. Il rientro è una pietrata in faccia per la Gessi: Seba Vico è mattatore prima con una tripla poi con l'assist per Rotondo, 34-50 (21'30”). Ferri dalla distanza pianta un altro chiodo: 37-55, 23'30”. Paolin prova a prendersi tutte le responsabilità di una squadra che stenta a veder la luce nelle proprie geometrie. L'acme che porterà la Pallacanestro 2.015 alla ventina, ha vari paragrafi e protagonisti diversi: Arrigoni, Rotondo tignoso come si confà al 5 titolare di Forlì, Pignatti rapace (41-58, 25'). E' sotto che l'Unieuro trova la quadra grazie a Rotondo, perno finalmente “isolato”, libero dal traffico e ben servito dall'assist man Vico: 45-61, 27'. Maggio cala la ventina (45-65, 28'), Forlì morde il parquet: Gessi o Piacenza o chicchessia questa Forlì farebbe male a chiunque. Il quarto fallo di Rotondo (29') spezza un po' il feeling ma è sempre il totem Ferri a tenere i biancorossi su un solido +17, 53-70. L'ultimo periodo è l'antitesi del basket: la Gessi sparacchia (sempre privata dell'apporto di Giovara e con il duo Gatti-Tomasini (entrambi fermi a 5/12 e 5/13 dal campo), l'Uni tenta di amministrare spendendo copiosamente falli. Il bonus romagnolo agevola Borgosesia (56-70, 32'30”). Forlì è oggettivamente ferma, anche se la Gessi non sembra spaventare davvero. Garelli tenta, abbassando il quintetto, con Arrigoni e Pignatti a menare  nel pitturato. Dopo tripla in transizione di Gatti (59-70, 33') è tempo per Garelli per chiamare time-out e metter su Vico e Romba. Gatti rifila un'altra zampata (61-70). L'intensità si alza, pescando la Gessi fallosa. Ferri – e chi se no? – decide di chiuderla trovando due falli: dalla libera è infallibile, 51-74 (35'). Brutto basket da entrambi i lati, trascina il risultato. A spezzare definitivamente le chance locali è Romba dalla lunga con il primo cesto in azione: 66-78, 38'. Ancora Romba pesta punendo la tripla ciccata dopo rimpalli di Gatti (69-81). Il resto della partita è rumba vera, appiccicosa e zeppa di contatti. Finisce 73-81.   

Gessi Borgosesia – Unieuro Forlì 73-80
(15-22; 34-43; 53-70)

GESSI VALSESIA – Giacomelli, Quartuccio 13, Tomasini 15, Dotti ne, Giovara 3, Santarossa 2, Gatti 15, Zucca 6, Giorgi, Paolin 19. All. L. Pansa
UNIEURO FORLI' – Rotondo 9, Rombaldoni 7, Marsili, Ferri 27, Arrigoni 7, Pederzini 6, Pignatti 4, Bonacini 3, Vico 11, Maggio 6. All. Garelli
Spettatori – 500 (70 da Forlì) 
Arbitri – Picchi e Spinelli
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Unieuro, riscatto in gara4: non tutto è perduto. Ora la bella al PalaGalassi

ForlìToday è in caricamento