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60 anni fa il trionfo di Ercole Baldini ai Mondiali di ciclismo: "Quel giorno andai forte, ma ebbi anche tanta fortuna"

Il 31 agosto 1958 sul circuito di Reims, in Francia, il forlivese Ercole Baldini vinse i Campionati del Mondo di ciclismo su strada

Il 31 agosto 1958 sul circuito di Reims, in Francia, il forlivese Ercole Baldini vinse i Campionati del Mondo di ciclismo su strada. Principale favorito di quell’edizione era Louis Bobet, che giocava in casa. “Ercole era nel pieno della forma – commenta il fratello Bruno – e uscito dal gruppo a 250 km dal traguardo per andare a riprendere i tre fuggitivi Louis Bobet, Gastone Nencini e Gerrit Voorting, pur avendo già percorso 216 chilometri dei 276 in programma, trovò la forza e la lucidità di staccarli uno per uno per giungere solo al traguardo dopo una fuga di 50 chilometri”.

Fausto Coppi, il Campionissimo, ormai sul viale del tramonto, non fu mai in gara. Tuttavia, in rete (fonte wikipedia) c’è chi lo giustifica: “Nessuno dal gruppo riuscì a chiudere il distacco con i fuggitivi (fra cui il nostro Baldini, n.d.r.), grazie anche alla selezione italiana guidata da Coppi, che annullò i tentativi e la fuga riuscì ad arrivare fin sul traguardo”.

Ercole Baldini, la leggenda del ciclismo forlivese

A sei decenni di distanza, il Treno di Forlì continua a stupirsi dell’interesse che suscitò la grande impresa: “Quel giorno andai forte, ma ebbi anche tanta fortuna”. Baldini dimostra di essere anche campione d’umiltà, ma i giornali dell’epoca parlano concordi e senza mezzi termini di un gesto straordinario, rimasto scolpito nella storia delle due ruote. “Quando correvo (è stato professionista dal 1957 al 1964, n.d.r.) il ciclismo era lo sport più seguito dagli italiani, un po’ come il calcio oggi, e vincere un mondiale, un Giro o una classica non era mai scontato: quando eravamo in strada, avevamo addosso i riflettori e le aspettative di milioni di persone e si cercava di dare il massimo”.

Nel Museo personale allestito al piano terra della sua residenza di Villanova, Ercole è riuscito a fermare il tempo delle sue imprese: ci sono la bici con cui vinse il Mondiale, la maglia iridata, i titoli a caratteri cubitali dei quotidiani dell’epoca. Ercole Baldini, nel triennio tra il 1956 e il 1958 si aggiudicò un Grand Prix des Nations, un campionato italiano su pista e due titoli italiani su strada, un campionato del mondo su pista e un mondiale su strada, un titolo olimpico in linea e il 41° Giro d'Italia.

“Ercole – interviene nuovamente il fratello Bruno – è stato l’unico nella storia del ciclismo ad aver vinto un oro olimpico, un titolo mondiale e un Giro, senza dimenticare il record dell’ora, tolto nientemeno che al grande Anquetil quando era ancora dilettante”. Insomma, una vera forza della natura, che nel 2016 è stato inserito nella Hall of Fame del Giro d'Italia, ricevendo il premio alla carriera. Alla domanda spinosa su cosa pensa del ciclismo odierno, il Treno di Forlì non ha peli sulla lingua: “Sicuramente non è migliorato, essendo in balia del business. Da eroico che era è divenuto esasperato. Tenga presente anche i materiali: le biciclette di oggi sono in carbonio, leggere e pratiche, ma anche molto fragili”. Un motivo in più per comprendere la portata straordinaria della vittoria dell’eroico Ercole Baldini, occorsa ben 60 anni fa. 

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