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Lega Pro, Adobati: "Non possiamo permetterci di regalare disattenzioni"

Sabato prossimo i Galletti affronteranno il Gubbio: “Mi ricordo bene la partita di andata; è davvero una squadra forte, ben messa sia fisicamente che tatticamente"

Dalla convincente vittoria contro la Sambenedettese alla doccia gelata di domenica scorsa al Morgagni contro la Feralpisalò. Fabio Adobati, difensore classe 1988, alla sua seconda stagione in biancorosso, commenta così i due match: “Come prestazione direi che non c’è paragone - esordisce -. Per quanto riguarda San Benedetto abbiamo fatto forse una delle migliori partite dell’anno; avevamo il possesso palla, eravamo sempre nella loro metà campo, abbiamo fatto un partitone. Domenica scorso contro la Feralpi secondo me anche il caldo ha influito. I ritmi di gioco erano lenti, la partita è stata molto spezzettata, c’era sempre un problema, tanti infortuni. L’unica cosa di cui ci possiamo rammaricare è che una squadra che si deve salvare non può permettersi di regalare disattenzioni perché il primo gol l’abbiamo rivisto in settimana ed è stato un errore da non ripetere assolutamente. Abbiamo notato una discreta mancanza di attenzione e di cattiveria e sono cose che non puoi permetterti in una squadra che deve salvarsi. Queste due partite in casa erano fondamentali per questo cammino, ogni punto adesso fa la differenza per la fine del campionato”. 

“Da quando sono arrivato a Forlì – prosegue Adobati - cioè da ottobre dell’anno scorso, ho cambiato il modo di rapportarmi con le sconfitte; prima se la squadra perdeva, arrivavo al campo e fino a mercoledì nessuno poteva parlarmi,  tenevo il muso. Qui sto imparando, perché anche se tra pochi mesi compirò 29 anni c’è sempre da imparare, che se si sbaglia non succede niente. Ringrazio per questo il mister, è una cosa che ci ha insegnato lui e ha ragione. È inutile fare una settimana in cui dai meno dal punto di vista mentale perché sei arrabbiato; lui ci fa vedere gli errori come è giusto che sia e ci fa ripartire, non come se non fosse successo niente perché bisogna essere consci che abbiamo buttato via un punto se non tre, però grazie a lui riprendiamo con serenità. Questo secondo me ci ha aiutato a uscire dalla palude in cui eravamo fino a due mesi e mezzo fa perché solo con la serenità di ogni allenamento lui ci ha sempre creduto e infatti ad oggi sta avendo ragione”.

Sabato prossimo i Galletti affronteranno il Gubbio: “Mi ricordo bene la partita di andata; è davvero una squadra forte, ben messa sia fisicamente che tatticamente. Una buona squadra compatta, con giocatori che singolarmente possono fare la differenza. Mi ricordo Ferretti, un funambolo, fastidiosissimo ed è un ottimo giocatore. Sono una buonissima squadra, dovremo andare ad affrontarla come abbiamo affrontato le big, non c’è niente da fare. Dobbiamo scendere in campo con la giusta mentalità, con la cattiveria agonistica e la voglia di non prendere gol tutti insieme. Gubbio è una gran squadra, però abbiamo dimostrato di sapercela giocare con tutte, se no non saremmo andati a far partita a San Benedetto, non avremmo vinto con la Reggiana, con il Venezia. Come dice mister Gadda, la prestazione è fondamentale, quasi più importante del risultato”. 
Il difensore commenta così la sua annata in biancorosso: “Inizialmente non ero soddisfatto di me perché dopo l’infortunio che mi ha tenuto fermo quasi due settimane sentivo che fisicamente non stavo bene, ho fatto tre o quattro partite in cui ho fatto molta fatica a rendere. So quanto posso dare, adesso fisicamente sto bene e quindi son contento. Nella prima parte di campionato potevo far di più. I giocatori come me, con il fisico dalle gambe grosse, quando non sono in condizione rischiano poi di non far bene. La condizione è fondamentale anche per il mio ruolo. C’è da correre tutta la partita, è un ruolo in cui non ti puoi adagiare”.

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