Il Forlì riparte dalla D: "Sarà un anno di transizione. In settimana il nuovo allenatore"

Ripartire da zero e restituire al Forlì Calcio un po' di “forlivesità”. Comincia dall'annuncio del direttore sportivo Oberdan Melini il nuovo corso dei Galletti. Il presidente Stefano Fabbri punta a ricreare “un senso di appartenenza”, riportando in società alcuni elementi che hanno fatto la storia della società.  “Dopo Fano c'è stato un momento di pausa - ha esordito il presidente Fabbri -. Nella fase centrale del campionato avevamo creduto di salvarci, ma ci è sfuggita nelle ultime partite che hanno preceduto i playout. E' stata una brutta batosta, anche per tutti i tifosi che ci hanno seguito. E' stato un anno travagliato, ma come società ci siamo fermati senza parlare per valutare una serie di situazioni. Dovevamo riorganizzarci e capire come e dove ripartire”.

“LA RIPARTENZA” - “Abbiamo riordinato le idee per ricompattarci – ha proseguito il numero uno dei biancorossi -. Ora ricominciamo con entusiasmo e abbiamo bisogno di persone, che ,oltre a voler bene al Forlì, possano aiutare in una ripartenza che riteniamo giusta per la città. La prima scelta che abbiamo fatto, passando dal campionato professionistico a quello dilettantistico, è quella di ripartire da zero. La prima pietra è il nuovo direttore sportivo Melini, una figura che era già stata accostata in passato al Forlì. Avevamo bisogno di un professionista serio e capace”.

“DUE ANNI DI TEMPO” - “Sarà un anno di transizione, con la speranza di tentare la scalata in due anni – ha aggiunto Fabbri -. Non vogliamo più illuderci e vogliamo tenere i piedi per terra. Abbiamo investito lo scorso anno una cifra importante e c'erano squadre con la quale non potevamo competere.  Vogliamo ripartire dalla D ed entro metà settimana annunceremo il nuovo allenatore. Il direttore sportivo è al lavoro per formare la squadra”. Fabbri ha inoltre annunciato che la prima squadra tornerà ad allenarsi a Forlì dopo due anni a Meldola, anche su decisione del ds Melini. “Dobbiamo gestire l'organizzazione perchè c'è da verificare la compatibilità degli orari anche con il settore giovanile, a cui teniamo”, ha chiarito. 

PAROLA A MELINI - “Sono onorato e felice di essere a Forlì e non mi vergogno a dirlo che rappresenta un punto di arrivo – ha affermato Melini -. Ho tanta voglia di fare, con la promessa di assicurare professionalità, impegno e dedizione con la speranza che i risultati ci confortino (con pubblico ringraziamento a Gastone Turci). Il calcio non è matematica, ma è chiaro che quando ci si mette passione e programmazione c'è una maggiore possibilità di risultati”. 

TRANSIZIONE - Melini arriva da anni che ha definito “splendidi” a Santarcangelo, “ma che appartengono al passato”: “Non è detto che la stessa equazione si ripeta pari pari anche a Forlì, ci possono essere impreviste. Ma ci sono le potenzialità per esser protagonisti nel calcio dilettantistico e professionistico. Questo è un anno di transizione e consolidamento societario, con l'organico che sarà riformulato per gettare le basi per ritornare in serie C, perchè è una categoria che compete ad una città come Forlì con le tradizioni e il pubblico e le potenzialità che ci sono”. 

RIFONDAZIONE - Il direttore sportivo è già al lavoro: “Quando arrivi da una retrocessione è inevitabile la rifondazione; inoltre cambiano le disponibilità economiche. Necessariamente la rosa dovrà essere costruita con l'inserimento dei giovani secondo i regolamenti, magari anche della primavera del Cesena. Verificheremo anche le potenzialità dei giovani della Juniores". Ma Melini spera anche ad alcune riconferme: “Incontrerò Ponsat, potrebbe essere importante in serie D, come anche Vesi, Capellupo e Tonelli. Li sentirò nei prossimi giorni e spero che accettino le proposte del Forlì calcio”.