FulgorLibertas, ora si fa sul serio: mercoledì la Coppa Italia

Profumo di “cose serie” per la MarcoPoloShop FulgorLibertas: mercoledì, infatti, sulle tavole del PalaFiera (palla a due alle 20.45), si disputerà gara 1 degli ottavi di Coppa Italia contro l'Aurora Jesi.  Finiti tornei, amichevoli, scampagnate varie finalmente si comincia a far sul serio, a giocar per qualcosa che conta: la qualificazione ai quarti di Coppa Italia. Avversario stranoto, la Fileni Aurora Jesi di coach Cioppi, ma mutata la formula che quest'anno prevede una prima fase di scontri diretti con andata e ritorno

Si giocherà infatti a Jesi al PalaTriccoli, domenica 25 settembre alle ore 18:15 e pass in caso di parità per differenza canestri.

Precampionato alla mano, s'affronteranno due team non propriamnente al massimo. Se Jesi nelle uscite settembrine ha tutt'altro che brillato (d'altronde in estate hanno salutato pezzi da 90 come Rossi, Elder, Tusek, Pecile mentre sono arrivate tre scommesse come McConnell, Brooks, Dolic e una sola certezza, Ryan Hoover) Forlì è reduce dallo scottante stop nella finale del Torneo di Imola coi padroni di casa. Sconfitta oggettivamente problematica, maturata dopo un ultimo quarto di blackout totale che ha palesato da un lato una pericolosa mancanza di continuità, dall'altro l'assenza di gioco dentro l'area. Fatti parzialmente scusabili con le assenze di due pilastri del gioco romagnolo: il timoniere Vucinic (a lungo a Belgrado alle prese con le ciclopiche pratiche burocratiche per ottenere il visto) e del fondamentale collante Shawn Huff (di ritorno dagli europei in Lituania dove ha fatto ottime cose con la sua Finlandia). Entrambi si sono aggregati alla squadra solo lunedì. Ciò non toglie che a venti giorni dal fischio d'inizio del campionato si sia già acceso qualche riflettore: inutile girarci tanto intorno, la serie con Jesi potrebbe esser decisiva per Tony Easley. Del ragazzo non ha convinto del tutto il “mood” difensivo: il fisico da verticalista certo non agevola bagarre nella tonnare del pitturato ma il modo del pivot ex Murray State di metter i piedi, tagliarfuori gli avversari, cercare continuamente la stoppata saltando pure sulle finte di sopracciglio, esige una bella dose di pragmatismo e malizia.

L'avversario – Jesi si sostanzia soprattutto nell'asse Hoover-Maggioli. Del play-guardia USA si sa praticamente tutto: gran tiratore dalla lunga, giocatore di striscia, non apprezza particolarmemente le mani addosso. Il pubblico forlivese, che oltre a capirne di basket ha memoria elefantiaca, non gli perdona d'aver preferito Ferrara a Forlì nel mercato dicembrino della scorsa stagione. Alla fine dei giochi la FulgorLibertas ha guadagnato Mike Roman Nardi e una salvezza da pelle d'oca mentre Ferrara è evaporata tra le fiamme estive dei rivolgimenti societari, ma certi smacchi si scontano solo coi fischi. Pure Maggioli non è certo un mister X: mano delicatissima, gran fisico, buonissima “tools box” di movimenti, naviga per le serie maggiori da oltre un decennio. Vista la miseria offerta agli europei dal pacchetto di lunghi italiano, il pesarese non avrebbe sfigurato affatto in azzurro.

Le chiavi del match – Per Forlì sporcare le geometrie marchigiane isolando Maggioli sotto il cesto. Giocoforza si patirà qualcosa sugli scarichi, in primis dall'ala argentina Migliori. Occhio pure all'ala grande Brooks, reduce da un succulento Memorial Zeppieri chiuso a 20+6 di media. In attacco, oltre a foraggiare come si deve (e finora, va detto, s'è fatto a corrente alternata) Super Austin Freeman, la multidimensionalità di Campani potrebbe aprire la scatola marchigiana. Per Jesi, facile: Freeman è nemico numero uno. Ma un po' tutti i piccoli romagnoli, Nardi e Bordato, hanno armi per far male.