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Hockey, il portiere Silvia Grottanelli annuncia il ritiro: "Ci sarò in un'altra veste"

Domenica, in occasione della prima giornata del Campionato Nazionale di hockey inline di serie A2, il nome di uno dei War Pigs è stato scritto per l'ultima volta nel roster di una partita ufficiale

Domenica, in occasione della prima giornata del Campionato Nazionale di hockey inline di serie A2, il nome di uno dei War Pigs è stato scritto per l’ultima volta nel roster di una partita ufficiale. Motivi professionali e personali hanno infatti indotto il portiere Silvia Grottanelli a prendere la difficile ma serena decisione di ritirarsi dall’attività agonistica. Purtroppo l’andamento della partita, con i forlivesi sempre intenti a inseguire il Piacenza, non ha permesso a coach Karim di farla scendere effettivamente in pista durante il match".

"Siamo sicuri che a una come Silvia, abituata al duro lavoro piuttosto che al clamore, è andata comunque bene così, perché lei ancora una volta c’era, pronta ad entrare e dare il suo contributo, per 50, 25 o 5 minuti non importa, l’importante è essere stata come sempre al servizio della squadra", affermano dalla squadra.

La carriera sportiva di Silvia inizia 18 anni fa in Toscana, con la maglia dei Lions Arezzo, la squadra della sua città natale, e inizia fuori dai pali, nel ruolo di difensore. Poi l’infortunio del portiere titolare e la volontà di aiutare la società in un momento di difficoltà la inducono a cimentarsi in porta. A posteriori si può dire che Silvia abbia risposto a una chiamata del destino, perché da allora quella gabbia alta 105 cm e larga 170 cm è diventata la sua seconda casa. Quando indossa la maschera da portiere e la maglia numero 27 Silvia si trasforma: la ragazza solare che è lascia il posto al suo alter ego sportivo, una giocatrice fredda e determinata che non ha timore di confrontarsi in un ambiente quasi esclusivamente maschile.

Con Arezzo vince la Coppa Italia nella stagione 2002-03, poi nel 2005 decide di seguire il cuore e si trasferisce a Forlì per convivere con il fidanzato Andrea Bandini, giocatore della Libertas Hockey. Nella stagione di transizione milita nei No Angels Rimini, quindi sposa definitivamente la causa dei War Pigs e, oltre a giocare, contribuisce attivamente alla crescita del sodalizio forlivese, supportando i coach nell’allenamento dei giovani portieri, mettendo a disposizione la sua professione di fisioterapista e la sua passione per la fotografia. Complessivamente Silvia ha disputato 275 partite nei massimi campionati (A1 e A2), difendendo la porta per un totale di 9159 minuti.

Giocare con gli uomini è stimolante ma il sogno di Silvia è da sempre quello di disputare un campionato tutto femminile, tanto che si spende in prima persona per la promozione dell’hockey inline in rosa. È proprio grazie alla perseveranza di ragazze come lei che nel 2002 la Lega Nazionale Hockey inizia ad organizzare l’attività femminile, a cui Silvia partecipa fin dagli albori vestendo le maglie di Spinea, Modena, Piacenza, Asiago, vincendo lo scudetto (2006-07) e venendo più volte convocata ai raduni della nazionale.

Se tipicamente sono i giocatori di hockey ghiaccio a confluire nell’inline, Silvia riesce ad invertire il trend ed essere lei, inliner di formazione, a venir chiamata su ghiaccio dalla formazione femminile dell’Agordo Hockey con cui disputa le stagioni dal 2006 al 2010, vincendo ben 3 scudetti consecutivi (2006-07, 2007-08, 2008-09) e partecipando a due edizioni della massima competizione europea, la European Women's Hockey League (EWHL).

Anche sulla superficie ghiacciata Silvia si distingue al punto da essere convocata ai raduni della nazionale in vista dei Mondiali del 2008 e viene selezionata per il roster definitivo, ma a malincuore deve rinunciare alla spedizione per motivi lavorativi. Già, perché come dicevamo Silvia di professione è un’affermata fisioterapista e anche qui riesce a trovare il modo di mettere le sue competenze a disposizione dell’intero movimento hockeistico, entrando a far parte dello staff federale per i Mondiali di Roccaraso 2011 e Bucaramagna 2012.

“Continuerò a esserci in altra veste, più consona all'età”, risponde Silvia sul diario di Facebook a chi le chiede di ripensarci. “E poi l'hockey esiste anche a livello amatoriale, dovessi avere una crisi d'astinenza, magari mi rivedrete fra i pali. L'amore (quello vero) dura tutta la vita. Quindi non smetterò MAI di essere un portiere, ovunque sia: dentro o fuori dal campo”.

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