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Insulti razzisti sul campo di calcio: il "Casablanca" non abbandonerà il campionato

L'ultimo episodio sabato, quando è stata presa di mira, di nuovo, la squadra del Casablanca che gioca nei campionati amatoriali Uisp. La formazione è composta da immigrati marocchini

Ancora una volta insulti razzisti durante le partite di calcio. L'ultimo episodio sabato, quando è stata presa di mira, di nuovo, la squadra del  Casablanca che gioca nei campionati amatoriali Uisp. La formazione è composta da immigrati marocchini, che sono stati insultati da uno degli avversari in campo, durante la sfida con il Club Juventinità di Forlimpopoli, vinta per 3-0 dal Casablanca. L'episodio è riportato dal Resto del Carlino.

Ma i giocatori questa volta si sono stancati e hanno deciso di ritirarsi dal campionato. Dopo il grido 'Tornate a casa marocchini di m...', l'arbitro è stato allertato, ma non è arrivato alcun provvedimento nei confronti di chi ha pronunciato la frase razzista.  Lo racconta Rachid Hansal, capitano 41enne della squadra, che ha militato nella serie A marocchina e e vanta alcune presenze in nazionale. Hansal ha parlato di una lunga serie di insulti razzisti e della decisione di non giocare più. Il Casablanca ha anche fatto un esposto alla Uisp, con il nome di chi ha pronunciato l'offesa.

L’ipotesi di un ritiro della squadra è successivamente rientrata. Il caso ha scosso fortemente l’Unione Italiana Sport Per tutti, da sempre impegnata per contrastare ogni forma di razzismo e promuovere l’integrazione attraverso lo sport. “Il nostro comitato – afferma Gianluca Soglia, presidente della Uisp Forlì-Cesena – ha sempre sostenuto l’attività del Casablanca, garantendo e facilitando loro l’iscrizione ai campionati e coinvolgendoli, assieme ad altre squadre di nuovi cittadini, anche in tornei locali contro il razzismo come il nostro Mundialito, organizzato con la consulta comunale degli stranieri e il Comune di Forlì”.

Nonostante questo interesse per l’educazione all’antirazzismo nel calcio e nello sport in generale, testimoniato anche dall’impegno da 18 anni nell’organizzazione dei Mondiali Antirazzisti, “casi simili – continua Soglia – finiscono con il verificarsi anche sui nostri campi. Prenderemo provvedimenti nei confronti del responsabile di questo atto per noi inaccettabile. Il nostro auspicio – conclude il presidente Uisp di Forlì-Cesena – è che il Casablanca, una realtà importante del nostro campionato, continui a giocare con noi. Magari portando avanti insieme tutte le possibili iniziative contro le discriminazioni”.

“Abbiamo fatto e stiamo facendo di tutto negli anni – afferma Giuseppe Giletto Lazzaro, presidente della lega calcio Uisp Forlì-Cesena – per aiutare il Casablanca, così come altri ragazzi, nel processo d’integrazione. Abbiamo anche altre esperienze di squadre composte da migranti nella lega. Per cui riteniamo inaccettabile quanto avvenuto”. La Uisp Forlì-Cesena, tramite la Commissione prima istanza della locale lega calcio, già da lunedì sta verificando quanto accaduto nella partita, sia in riferimento all’episodio citato episodio di razzismo sia per quanto concerne altre irregolarità.

Un’analisi dettagliata dei fatti necessaria per prendere correttamente i necessari provvedimenti disciplinari. “Ci fa piacere – sottolinea la Uisp Emilia-Romagna – che la politica si interessi a casi simili, come emerso dalle dichiarazioni di alcuni parlamentari, ma non vediamo il bisogno di sollecitazioni di altri enti di promozione sportiva nei confronti di una Uisp il cui impegno antirazzista è universalmente riconosciuto. Comportamenti diversi ci sembrano inutili strumentalizzazioni, che impediscono un confronto serio su azioni e progetti a favore invece di inutili polemiche tramite i comunicati stampa”.

IL COMUNE - Per l'amministrazione comunale si tratta di "un’offesa gravissima per la Città di Forlì". Il Comune, "a nome dell'intera comunità, è vicina con un grande abbraccio ai giocatori e allo staff della squadra amatoriale forlivese, che da anni porta avanti un progetto sportivo e di integrazione significativo, rappresentando anche i cittadini provenienti da altre regioni del mondo. In questo momento di profonda amarezza è importante unirsi nella condanna contro ogni forma e contro gesto di razzismo; così come è fondamentale sostenere con maggiore forza tutti i colori dello sport e della società: quelli delle maglie, delle tradizioni e delle culture. La capacità di dialogo e di integrazione sono da sempre valori profondi nei quali Forlì si riconosce e che continua a individuare come elementi preziosi del proprio patrimonio. Ma questa consapevolezza, purtroppo, sembra non essere più sufficiente. E’ innegabile infatti che, soprattutto negli ultimi anni, insulti e offese stiano pericolosamente trovando sfogo soprattutto nei luoghi dello sport. In tutta Italia e purtroppo pure da noi. Per questo bisogna moltiplicare gli sforzi, a partire dalla scala locale, per contrastare ogni forma di intolleranza, per porre definitivamente limiti ai fenomeni di discriminazione di qualsiasi natura e affermare i valori di civiltà, di rispetto, di uguaglianza".

Venerdì alle ore 13, il sindaco Roberto Balzani riceverà in Municipio una delegazione della squadra. L’incontro si svolgerà nella Sala della Giunta e testimonierà l'abbraccio della Città di Forlì a giocatori e tecnici, ribadendo l’impegno comune contro ogni forma di intolleranza e di razzismo. Parteciperà anche una rappresentanza della Uisp Forlì - Cesena guidata dal Presidente Gianluca Soglia. Nell’occasione il primo cittadino donerà al presidente del “Casablanca” la riproduzione dello storico sigillo di Caterina Sforza, segno di amicizia e simbolo della comunità forlivese.

DI MAIO - "Anche se comprendo lo stato d'animo dei calciatori che ne fanno parte e che sono stati vittima delle offese - dichiara il parlamentare Marco Di Maio -, il valore sociale del loro impegno rimane immutato ed simbolico per una città come Forlì che ha da sempre fatto dell'integrazione fra culture diverse un emblema di se stessa. Allo stesso tempo non posso che unirmi alle espressioni di condanna per le frasi razziste e le frequenti ingiurie che i giocatori del Casablanca hanno subito e che sono all'origine del gesto. Lo sport è da sempre un grande veicolo di integrazione sociale, una palestra di valori e di civiltà: non è tollerabile che tutto questo avvenga in un contesto sportivo, tanto più se di natura amatoriale come il campionato di Eccellenza della Uisp Forlì-Cesena".

L'ON. BRUNO MOLEA (SC) - "Voglio esprimere tutta la mia solidarietà alla squadra di calcio del Casablanca per gli insulti razzisti ricevuti. E’ increscioso che non siano stati presi provvedimenti punitivi nei confronti delle squadre avversarie che hanno offeso i giocatori del Casablanca, immigrati di origine marocchina che giocano nei campionati amatoriali dell’Uisp di Forlì. Chiedo che la Uisp intervenga subito e ponga in essere misure disciplinari contro chi ha leso la dignità altrui e auspico che la squadra del Casablanca torni presto in campo, anche per combattere e vincere contro ogni forma di razzismo, inconcepibile soprattutto quando avviene sui campi sportivi". Lo dichiara Bruno Molea, deputato forlivese di Scelta Civica per L'italia, e uomo di lunga esperienza sportiva consigliere nazionale del CONI e presidente nazionale AICS, Associazione Italiana Cultura Sport, ente di promozione sportiva nazionale con oltre 800mila associati in tutta Italia.

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