Lega Pro, Martina Rini torna titolare dopo due anni: "Mi sono emozionato. A Parma daremo tutto"

Sabato col Gubbio ha giocato la sua prima partita da titolare con la maglia dai Galletti, dopo un lungo recupero da un infortunio che lo aveva tenuto lontano dal campo per molto tempo. Marco Martina Rini. Classe 1990, il centrocampista di essersi emozioni per il ritorno sul terreno di gioco. "Mi sono trovato bene - esclama -. Dopo due anni che non giocavo le sensazioni sono state buone. La partita all’inizio è stata spezzettata da molti falli, per quello ero un po’ timido. Poi ero anche un po’ emozionato. Col passare dei minuti mi sono sentito più sicuro".

Le settimane di allenamento agli ordini di mister Gadda gli hanno permesso di essere in forma: “Sicuramente giocando e allenandomi sempre al massimo posso iniziare a star bene e a dare una mano alla squadra. I primi mesi sono andati bene. All’inizio ho fatto fatica, venendo da inattività. Adesso ho preso gamba e fiducia. In campo mi piace giocare come mezz’ala o come centrocampista centrale”.

Rini guarda alla prossima sfida con il Parma: “Il Gubbio è una buona squadra, gioca un bel calcio e ha elementi ottimi. Noi abbiamo fatto la nostra partita ed è andata bene. La prossima partita sarà più difficile, ma dobbiamo andare a Parma e divertirci, perché sono scenari belli in cui giocare. Bisogna dare tutto, anche per i tifosi. Dobbiamo fare la partita perfetta, non sbagliare nulla e cercare di sfruttare gli errori degli avversari. Nel Parma conosco Luigi Scaglia, è un giocatore mancino molto forte”.

Il giovane centrocampista si è quindi focalizzato sull’andamento della squadra, che nelle ultime quattro partite ha alternato vittorie e sconfitte: “Quando si lotta per la salvezza i punti da fare sono quelli. È meglio vincere una partita e perdere la successiva che pareggiarne due. Si fa comunque un punto in più. Dopo Parma abbiamo un filotto di scontri diretti, dobbiamo fare più punti possibili per arrivare all’obiettivo. È ancora tutto in ballo, non abbiamo fatto niente". La testa è concentrata sul presente, ma sul futuro ammette: “Intanto dobbiamo salvarci, poi si parlerà. Mi piacerebbe restare, il campionato è tosto e Forlì è una buona piazza per giocare a calcio".

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