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Aragon, nel suo salotto Marquez fa già paura. Gli altri beccano oltre un secondo

E' la pista dove il portacolori della Repsol Honda detiene il record di successi, quattro, diventando nel 2018 il primo pilota con tre vittorie consecutive

Aragon è il luna park di Marc Marquez. E' la pista dove il portacolori della Repsol Honda detiene il record di successi, quattro, diventando nel 2018 il primo pilota con tre vittorie consecutive. Aragon è uno dei suoi tracciati preferiti: ha vinto di più in top-class solo al Sachsenring (7 volte) e ad Austin (6). Tutte piste che hanno in comune il senso antiorario. Arrivato da vincente da Misano con i favori del pronostico, nelle FP1 ha subito spaventato la concorrenza, rifilando distacchi abissali che non si vedevano da anni. Riferimento che nessuno è riuscito a replicare nelle FP2, anche se, sul passo, le differenze non sono così sostanziali. Marquez ha iniziato il venerdì nel salotto di casa con l'incredibile crono di 1'46"869, a soli due decimi dal record che gli appartiene griffato nel 2015, rifilando ben 1.145 al primo degli inseguitori, Maverick Vinales su Yamaha. I piloti hanno cercato tutti il tempo per l'accesso alla Q2, considerando il rischio pioggia per le FP3.

Diventa così importante il terzo riferimento di Valentino Rossi, a soli 57 millesimi dal compagno di squadra, e l'ottavo di Andrea Dovizioso, che paga dalle Yamaha circa quattro decimi, ma 1.608 dal 93. Fabio Quartararo (Yamaha Petronas) è autore del quarto crono, davanti ad una Ktm di Pol Espargaro che si affaccia con sempre più costanza nei piani alti della classifica. A precedere Dovizioso ci sono anche la Ducati Pramac di Jack Miller e la Honda LCR di Cal Crutchlow. Nella top ten la Suzuki di Joan Mir e l'Aprilia di Aleix Espargaro, mentre Alex Rins e Danilo Petrucci hanno chiuso solo undicesimo e dodicesimo. Marquez, dopo il tempone del mattino, nel pomeriggio ha lavorato solo per la gara, incappando anche in una innocua caduta.

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