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Maurice Watson JR, il numero 10 dell'Unieuro. "Sulle sue spalle poggeranno i nostri successi"

Indosserà la 10, numero che lo lega all'amicizia con un ex compagno di squadra, ma che, come ricorda il presidente Giancarlo Nicosanti rappresenta come nel calcio il cuore pulsante della squadra

A Maurice Watson JR le chiavi in campo dell'Unieuro 2.015. Indosserà la 10, numero tatuato sul petto, che lo lega all'amicizia con un ex compagno di squadra rimasto ucciso negli Usa, ma che, come ricorda il presidente Giancarlo Nicosanti rappresenta come nel calcio il cuore pulsante della squadra. "Ci aspettiamo che sia un leader", evidenzia il general manager Renato Pasquali, che aveva sondato l'interesse dell'americano attraverso Facebook lo scorso giugno, senza però ricevere risposta. Un messaggio che però "Mo" aveva letto dopo aver messo la firma sul contratto, con tanto di confessione finale: "Grazie per avermi aspettato".

Nicosanti è rimasto piacevolmente sorpreso dall'approccio avuto da "Mo" in questi primi giorni di preparazione atletica: "E' il primo ad arrivare e probabilmente l'ultimo ad andare via. Questo dimostra la sua serietà e la voglia di prendere per mano il prima possibile la squadra. Ci sono tanti punti di forza nel gruppo, ma sicuramente quella maggiore è nella mente del playmaker". Classe 1993 di Philadelphia, aveva la possibilità di sposare altre opportunità, ma, rimarca Nicosanti, "è rimasto convinto dalle ambizioni del nostro progetto".

Unieuro 2.015, presentato Maurice Watson JR

"Sulle sue spalle - conclude - poggeremo tanti dei nostri successi. Su questo ci credo". "Ci aspettiamo che sia un leader e ha già dato dei segnali - fotografa Pasquali - Parla molto con i compagni e vive la squadra dall'interno e non dal parimetro come abbiamo visto con altri suoi connazionali". Dopo averlo inseguito per due mesi, il gm Pasquali ha raccontato un aneddoto sull’arrivo di “Mo”: "In giugno gli ho scritto su Facebook e quel messaggio non ha mai ricevuta una risposta. Però Maurice mi ha svelato di averlo letto dopo avere firmato il contratto con noi, e mi ha ringraziato perché lo abbiamo aspettato. Il ragazzo ha grandi ambizioni e grandi aspettative, vogliamo che sia il go-to-guy del quale la squadra ha bisogno. In allenamento è positivo, comunica con tutti e vive la squadra al cento per cento, e questo è un aspetto fondamentale per il bene di tutti".

Importante il biglietto da visita di "Mo": è arrivato a Forlì dopo essere stato il miglior playmaker del campionato olandese ed il miglior passatore della Fiba Europe Cup, ed è pronto a cominciare la sua avventura con la maglia biancorossa. Con lo ZZ Leiden, ha vinto la NBB Cup, segnando 17 punti nella finale che ha regalato il titolo al suo team. Oltre ai riconoscimenti di squadra, Maurice è stato anche il miglior assist-man della lega, aspetto che gli ha permesso di essere inserito nel All Star Team della Dutch Basketball League.

"Ai tempi del College non ho mai pensato al basket come un lavoro. E' la mia passione e il successo dei miei compagni di squadra ha contribuito alla mia crescita - evidenzia -. Appena sceso dall'aereo ho pensato di dare il 110% per cercare di essere il più positivo possibile per la squadra". In questi giorni sta prendendo confidenza col gruppo: "Mi ha sorpreso come i ragazzi facciano anche del lavoro extra". Le sue mani sono pronte a distribuire assist: "E' una mia caratteristica, oltre a quella di cercare di darla dove i miei compagni si sentono più sicuri e dargli fiducia. Quando un mio compagno fa canestro è come se l'avessi fatto io".

Maurice svela anche il perché del numero 10: “Avevo il 3 per Allen Iverson, poi ho scelto l’11 per avere una mia identità. Quando ero al College però il mio miglior amico venne ucciso: lui indossava il 10 e da quel momento lo vesto per lui. L’ho anche tatuato sul petto, tutti devono vederlo anche quando gioco”. "Mo" potrà contare sull'affetto della sua famiglia: a Forlì avrà vicino la moglie, i tre figli di 8, 5 e quasi 2 anni, mentre a settembre diventerà padre per la quarta volta. "Forlì - conclude - è un'opportunità. Voglio vivere il presente e non pensare al futuro". L'assessore Paola Casara, appassionata di pallacanestro, ha portato il saluto dell'amministrazione comunale: "Sarà un anno importante e c'è tanta aspettativa. La squadra potrà dare molte soddisfazioni. Da assessore alle Politiche Giovanili auspico in una vicinanza della squadra come negli anni passati nei progetti educativi della scuola".

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