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MotoGp, Dovi scivola a due giri dalla fine. Gara e mondiale a Marquez

È stata battaglia con Andrea Dovizioso, ma il forlivese è uscito di scena a due giri dalla fine mentre si trovava incollato al 93.

Game over. Marc Marquez vince anche a Motegi e fa suo il settimo titolo mondiale. Una corona iridata vinta a casa della Honda. È stata battaglia con Andrea Dovizioso, ma il forlivese è uscito di scena a due giri dalla fine mentre si trovava incollato al 93. Hanno ringraziato Cal Crutchlow e Alex Rins, saliti sul podio. Valentino Rossi ha salvato invece il bilancio della Yamaha chiudendo quarto davanti ad un consistente Alvaro Bautista.

Il consumo non eccessivo delle gomme ha regalato una gara tirata, con la Dovizioso (soft e media) a dettare il ritmo e Marquez (doppia media) e Crutchlow in scia. A 11 giri dalla bandiera a scacchi si accende il duello: Marquez attacca, Dovizioso risponde e il 93 finisce persino sull'erba nel tentativo di allungare. Il ducatista regge fino a 4 giri, quando Marquez riesce a prendersi la posizione. "DesmoDovi" prova tenergli la scia, ma a 2 giri dalla fine scivola. Finisce così.

"E' logico che c'è delusione, perchè volevamo vincere questa gara e avevamo la possibilità di giocarcela fino all'ultima curva - commenta Dovizioso ai microfoni di Sky -. Ci sono rimasto male quando ho perso la moto, perchè non ero entrato troppo forte. Ho sbagliato nel preparare l'uscita troppo presto. Bisogna imparare anche da un weekend di questo tipo. Abbiamo avuto un ulteriore conferma che siamo veloci. Abbiamo fatto noi il passo, mettendo in crisi gli altri. Questo è positivo, ma bisogna ammettere che Marc è riuscito a tirar fuori qualcosa e stare lì fino alla fine. Dobbiamo inventarci qualcosa, ma non è facile, perchè è forte su tutto. Mi complimento con lui, perchè ha oltre 100 punti e ha stra-meritato. Ha fatto la differenza". Marquez ha reso onore a Dovizioso: "Mi sarebbe piaciuto vederlo sul podio. Abbiamo fatto delle belle battaglie e continueremo a farle il prossimo anno. Ho imparato molto da lui dallo scorso anno".

Mancano tre gare alla fine: si corre per la gloria personale, con la testa già nel 2019. Phillip Island sarà un importante banco di prova per capire quanto la Ducati sia cresciuta nel 2018. Un tracciato con curve a percorrenza che la Desmosedici non digerisce. Se tra una settimana la rossa andrà forte, Dovizioso avrà per il prossimo anno un'arma per cercare di far scendere giù dal trono Marquez. Ma per battere una Honda che nel 2019 potrà contare anche su Jorge Lorenzo (a proposito, salterà anche il round di Phillip Island per recuperare dall'infortunio subìto in Thailandia alla mano sinistra e sarà sostituito da Bautista) servirà il migliore Danilo Petrucci (nono a Motegi), quest'anno lontano parente di quello visto nel 2017. Senza dimenticare l'indecifrabile Yamaha.

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