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MotoGp, Marquez e Dovizioso infiammano Aragon: lo spagnolo detta legge

Subito un colpo di scena, con Lorenzo a terra dopo poche centinaia di metri, sbalzato dalla sua Ducati un highside

Marc Marquez impone la sua legge ad Aragon. Lo spagnolo si è preso per la terza volta consecutiva la gara nel deserto spagnolo, precedendo un consistente Andrea Dovizioso ed un ottimo Andrea Iannone (Suzuki). La prestazione del forlivese conferma la grande crescita della Ducati su una pista che in passato non aveva regalato grandi soddisfazioni alla rossa. Quarta l'altra Suzuki di Alex Rins davanti alla Repsol Honda di Dani Pedrosa, alla sorprendente Aprilia di Aleix Espargaro, alla Ducati Alma Pramac di Danilo Petrucci e Valentino Rossi, primo tra i piloti Yamaha, risalito dalla quinta fila. Subito ko Jorge Lorenzo, incappato in un brutto volo alla prima curva dopo il via. Lo spagnolo e è stato portato al centro medico del circuito dove gli è stata diagnosticata una lussazione al metatarso falangeo dell’alluce destro oltre ad una frattura composta del secondo metatarso. I medici hanno quindi provveduto ad ingessare il piede destro di Lorenzo, ma sono fiduciosi sul fatto che Jorge possa essere al via del prossimo GP di Tailandia, in programma sul circuito di Buriram dal 5 al 7 ottobre prossimi.

Con questa vittoria Marquez porta a 72 i punti di vantaggio sull'ex iridato della 125cc, salito a quota 172. A cinque gare dalla fine il mondiale per il 93 è una formalità. "Sono contentissimo - afferma Dovizioso -. E' una sorpresa lottare con Marc per la vittoria. Abbiamo lavorato nella prima parte della stagione per raggiungere questo stato di forma". "La gara è andata molto bene, considerando anche che ad Aragón di solito facciamo abbastanza fatica e che invece questa volta ci siamo giocati la gara fino all’ultimo giro. Dobbiamo quindi essere contenti perché questa è un’ulteriore dimostrazione del nostro miglioramento - continua il forlivese -. Purtroppo non sono riuscito a contrastare Marquez fino alla fine, perché c’erano delle curve dove andavo più forte io ma in altre parti della pista ero più lento, e quindi non avevo tante carte da giocare. Speravo che lui andasse più in crisi negli ultimi giri e invece proprio in quel momento è stato più veloce di me e questo ha fatto la differenza".

LA GARA - Pronti e via e subito un colpo di scena, con Lorenzo a terra dopo poche centinaia di metri, sbalzato dalla sua Ducati. Lo spagnolo dopo il brutto highside è stato portato via in barella. A prendere la testa della corsa Dovizioso (scattato con una doppia hard), con Marquez, Iannone e Rins negli scarichi. Buona la partenza di Rossi, risalito in pochi giri dalla 18esima alla nona piazza. Nel quinto giro fuori dai giochi anche Cal Crutchlow. Gara tattica nelle prime battute: con i 31 gradi nell'aria ed i 46 dell'asfalto, Dovizioso ha imposto un ritmo tale da risparmiare le gomme per il rush finale, creando un gruppetto con la presenza anche di Dani Pedrosa ed Aleix Espargaro. Il forlivese e lo spagnolo hanno quindi rotto gli indugi, staccando le due Suzuki. A dieci giri dalla fine l'attacco del 93 sul ducatista. Ma il campione del mondo non riesce nella fuga. Si accende una gran bagarre, con sorpassi e controsorpassi. Ad approfittare del botta e risposta anche Iannone, che si è rifatto sotto insieme al compagno di squadra Rins. Ultimi giri con Marquez davanti ed impiccato, con Dovizioso a sei decimi. Finisce così, con lo spagnolo vicinissimo al settimo titolo. 

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