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Fu la spalla di Baldini nel Giro del 1958: il mondo del ciclismo piange Nino Asirelli

Il suo nome è però legato alla tappa Torino-San Pellegrino del Giro d'Italia 1953

Il mondo del ciclismo forlivese piange la scomparsa di Giovannino "Nino" Asirelli, conosciuto lungo la carriera come Assirelli. Nato a San Varano il 23 luglio del 1925, ha cominciato a correre tra i professionisti nel 1952. Fu gregario agli ordini di Ercole Baldini e Pasquale Fornara ed ebbe anche la possibilità di vincere alcune corse fra cui la tappa di Madrid nella Vuelta a Espana del 1960 ed una al Giro d'Italia 1953, nel quale giunse anche terzo dietro agli svizzeri Carlo Clerici e Hugo Koblet nel 1954 dopo una fuga effettuata col primo. Il suo nome è però legato alla tappa Torino-San Pellegrino del Giro d'Italia 1953, nella quale dopo 7 chilometri lasciò in solitaria il gruppo e giunse da solo sul traguardo dopo 223 chilometri di fuga. 

"Nino - ricordano il sindaco Davide Drei e l'assessore allo Sport, Sara Samorì - appartiene al rango dei grandi del ciclismo romagnolo grazie a una brillante carriera iniziata come dilettante nell'immediato dopoguerra e proseguita da professionista negli anni '50. Corridore generoso, gregario solido e affidabile agli ordini di capitani di vaglia, a cominciare dal conterraneo Baldini che affiancò nella vittoria del Giro d'Italia del 1958, Asirelli è stato anche protagonista di brillanti piazzamenti (terzo alla "corsa rosa" nel 1953, primo al Giro di Puglia del 1955 e vincitore della tappa di Madrid della Vuelta nel 1960, anno in cui terminò l'attività di corridore), nonché di vere e proprie imprese caratterizzate da "fughe" divenute leggendarie nella storia del ciclismo. Nel ricordarne la caratura sportiva e il grande valore umano, la comunità forlivese esprime sentimenti di cordoglio e di vicinanza ai familiari, agli amici e a tutti coloro che con lui hanno condiviso impegno professionale e passione sportiva".

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