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L'Unieuro sfida l'ex Kenny Lawson: "Vincere a Mantova sarebbe il certificato di crescita"

L’allenatore ha fiducia nei suoi ragazzi: "Con la mia squadra mi sento fortissimo. Quando parlo delle peculiarità degli avversari cerco di fare un’analisi oggettiva e obiettiva"

"Coprire il campo a 360 gradi" sarà la cosa più difficile, ma anche la più importante che dovrà fare secondo coach Sandro Dell’Agnello la Pallacanestro 2.015 impegnata domenica alle 18 sul campo di Mantova dell'ex Kenny Lawson. Le prime parole dell'allenatore nella conferenza della vigilia del match sono per l’avversario: "La nostra squadra sta crescendo, riuscire a portare via il risultato a Mantova sarebbe veramente il certificato di una continuità di rendimento e di crescita che stiamo cercando. Giochiamo contro una squadra molto ostica, già da me affrontata lo scorso anno ai playoff. E' una formazione di energia e che aggredisce. Non sarà facile da affrontare".

Sulla condizione dei suoi ragazzi, Dell’Agnello rassicura: "E' buona, abbiamo avuto qualche problemino ad inizio settimana ma cose fisiologiche, negli ultimi giorni si sono allenati tutti, quindi stiamo bene". Mantova ha sempre perso in casa ed i suoi 6 punti sono frutto di tre vittorie esterne: "Loro terranno particolarmente a vincere dato che hanno vinto fuori ma in casa hanno perso. Era meglio se avessero già vinto in casa, facevano un po’ meno caso a questa cosa, ed ora hanno una motivazione in più. Ci sono pro e contro".

Ecco come andrà affrontato l’avversario: "Riescono ad aprire molto bene il campo, perché hanno due lunghi atipici. Innanzitutto non si sa bene chi sia il 4 e chi il 5, ed è un aspetto positivo per loro, e secondariamente sono tutti e due giocatori che possono essere pericolosi dentro e fuori l’area. In più hanno due ottimi tiratori come le due guardie Clarke e Visconti quindi c’è da coprire il campo a 360 gradi, sarà la cosa più difficile che dovremo fare ma è la cosa nella quale dovremo essere più efficaci".

L’allenatore ha fiducia nei suoi ragazzi: "Con la mia squadra mi sento fortissimo. Quando parlo delle peculiarità degli avversari cerco di fare un’analisi oggettiva e obiettiva, ma con i miei giocatori sono sempre convinto che posso in qualche modo ovviare a qualunque punto di forza degli avversari. Non sempre ci riusciamo, ma credo di poterci provare sempre".

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