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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Pubblico da serie A, squadra da retrocessione: Forlì perde anche il derby con la Fortitudo

La Fortitudo Bologna passa al Palafiera e batte una generosa Forlì per 80-88. Da dimenticare i primi due quarti dei biancorossi.

Piacenza ultima chiamata. Come i resti di una burrasca sulla spiaggia, passata la Fortitudo – un turbine per 20’ abbondanti e sufficienti per segnare già all’intervallo le sorti del match – ecco quanto resta e quanto c’è da raccogliere per Forlì. Ben poca roba, insomma. Un rinvio alla rimonta che suona sempre più gravoso avvicinandosi la soglia del non-ritorno. Oltretutto perché occorre ringraziare Trieste che regola Recanati in casa e mantiene i marchigiani a 4 lunghezze sopra la Pallacanestro 2.015 (12 per i leopardiani leopardati, 8 per Forlì). Tornando alla partita, il derby è presto detto: Montano, Ruzzier, Knox, l’ossigenato Italiano insegnano cosa significhi il termine “energia” ai biancorossi per 20’, gettandoli a più riprese nello sprofondo del -20. A pochi spiccioli dal gong, l’Unieuro recupera di solo cuore fino al -8 ma Ruzzier spara la tripla del bye-by e Melvin Johnson sciupa per due volte la palla della speranza. Un intero girone senza successi è un cataclisma in parte salvato da un pubblico che meriterebbe l’A1: 3.500 persone che sostengono i colori e alla fine cantano con orgoglio Romagna Mia. Meriterebbero di più?

Unieuro Forlì - Kontatto Bologna 26-02-17 (foto A.Salieri)

La partita – Partiamo dalle note a margine dei quintetti, con il mistero di 200 fortitudini al seguito nonostante il divieto di trasferta, dall'insolito orario della palla a due (16) “pro bono” le telecamere di Sky. Cenno anche alla conferma di Bonacini, posizionato a sorpresa da Valli nello starting five. Ecco,  sorprese finite perché i 3.500 del PalaGalassi, le coreografie, la posta in palio, il clima da derby non trasformano la Cenerentola Forlì in una belva. Impalpabili dietro una difesa permeabile come una stola, già a secco di letture offensive dopo 2 azioni, l'Unieuro in campo è un orrore. Montano, cesto e fallo, al 2' mette il +5, 4-9. Bonacini che batte Mancinelli e Ryan Amoroso a segno per il primo (e unico) vantaggio romagnolo (11-9, 3'20”) sono, a tutti gli effetti, un sussulto del tutto casuale. Knox martella l’area, Montano e Candi non hanno pietà nel punire i raddoppi e le amnesie sulle rotazioni: al 6' è 14-21. Valli coi cambi tenta di rianimare i biancorossi (dentro Rotondo e Ferri) ma il confronto con le seconde fila della Effe è pure peggio: Ruzzier e Gandini sono di un altro pianeta, il bionderrimo Italiano fa massa insormontabile. Gandini sulla sirena del 10’ piazza dall’arco il +17, 17-34. L’Uni ha già mollato la tensione emotiva che invece dovrebbe essere a mille.  Il II vede Bologna pasteggiare a rimbalzo e far canestro anche dallo spogliatoio. A metà periodo le sfuriate di Ruzzier e Montano (23-47, 16’) consentono ai biancoblù di posizionarsi in modalità “allenamento”. L’estrema carta della zona 2-3 non risolleva dall’inabissarsi: un  incomprensibile fallo in attacco a Ogo cui segue tecnico a Valli, sfilaccia ulteriormente la PF 2.015 lapidata dai giochi dei piccoli ospiti (23-49, a segno Candi, Montano e Legion). Valli furente non riesce a sfogare la rabbia: Forlì non ha dimensione di gioco, vittima delle difese Kontatto. L’intervallo è il Nirvana dopo 20’ d’inferno anche se il 33-54 è dramma. Trascorso quasi tutto l'intervallo a farsi spazzolare da Valli, l’avvio Uni è lento ma costante. L’intensità difensiva c’è. Tardi? Sì è tardi: Legion prima, Raucci poi ancora Legion mettono nel cassetto ogni idea di miracolo (45-68, 26'). Con il quintetto base in panca, nonostante il caos creato da Bonacini e l’inefficacia di Rotondo, Forlì resta aggrappata al match, non implode. Il -10 psicologico è miraggio ma Pierich e Paolin lo avvicinano: 55-70 (28'40”). La Effe è sempre meno precisa e puntuale (anche dalla libera dove neppure Forlì, cocciuta come con Trieste, non eccelle) ma non molla il vessillo: al 30' è -18, 55-73. Di nuovo in campo il quintetto base con il solo Paolin (imprecisissimo ma vivo) al posto di Bonaccini, l'Uni non può che dare l'assalto. Sterile, anzi, sterilizzato da Johnson, funambolico in certi canestri ma eccessivoi in altre fondamentali occasioni (lo sfondamento sul 60-75 a 33' grida). Candi e Montano - i piccoli Kontatto sono davvero altra categoria - bastonano (60-79, 33'45”). La porta non è ancora chiusa anche se sempre Johnson forza la bomba del -11. Le retrovie tengono l'urto, emotivo più che tattico visto che Bologna comunque non è più quella di primo tempo complice una distorsione che toglie Legion dalla gara. Pierich (tripla) e Ogo in entrata fermano il -8 (65-73, 38'20") che fa ribollire il Palas. Ma la luna è nera e Ruzzier da 7 metri abbondanti (cui segue la terza forzatura di Johnson) segna la fine di tutto. Il pubblico canta Romagna Mia. Forse non rimane che questo: cantare sperando che domani sia quello buono. Unieuro Forlì - Kontatto Fortitudo Bologna 80-88 (17-34, 16-20, 22-19, 25-15)

Unieuro Forlì: Melvin Johnson 21 (6/11, 2/8), Ryan Amoroso 18 (7/10, 0/0), Ogooluwa Adegboye 17 (7/12, 0/3), Davide Bonacini 8 (3/4, 0/0), Simone Pierich 7 (0/1, 2/5), Riccardo Castelli 5 (1/2, 0/0), Iba koite Thiam 2 (1/1, 0/0), Francesco Paolin 2 (1/4, 0/1), Paolo Rotondo 0 (0/1, 0/0), Michele Ferri 0 (0/1, 0/1)

Tiri liberi: 16 / 23 - Rimbalzi: 22 9 + 13 (Ryan Amoroso 8) - Assist: 10 (Melvin Johnson 3)

Kontatto Fortitudo Bologna: Justin Knox 19 (7/10, 1/1), Matteo Montano 17 (5/6, 1/3), Michele Ruzzier 11 (3/5, 1/3), Nazzareno Italiano 10 (1/1, 2/2), Stefano Mancinelli 8 (4/5, 0/0), Alex Legion 7 (0/2, 1/2), Luca Gandini 6 (0/1, 2/3), Leonardo Candi 5 (1/2, 0/1), Davide Raucci 5 (2/2, 0/0), Luca Campogrande 0 (0/0, 0/1), Gianluca Marchetti 0 (0/1, 0/0), Daniele Costanzelli 0 (0/0, 0/0)

Tiri liberi: 18 / 25 - Rimbalzi: 29 6 + 23 (Stefano Mancinelli 6) - Assist: 16 (Matteo Montano 5)

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