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Martedì, 16 Aprile 2024
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Sport per tutti, il forlivese Bruno Molea in Africa: "Noi siamo l’Italia della società civile e costruiamo ponti"

Sottoscritto l’accordo tra la Confederazione internazionale dello sport amatoriale di cui il forlivese è presidente e Osta, organizzazione di promozione sportiva che raggruppa 15 Paesi dell’Africa centrale. Molea: “La politica parla di muri, ma noi siamo l’Italia della società civile e costruiamo ponti”

Un forlivese a fare da ponte tra il movimento sportivo amatoriale internazionale e quello proprio dell’Africa centrale, a dimostrazione di come la promozione dello sport per tutti sappia ancora costruire ponti laddove certe visioni politiche puntino solo a erigere muri. E’ appena terminato in Algeria il summit tra Csit – la Confederazione mondiale dello sport amatoriale, presieduta dal forlivese Bruno Molea – e Osta, l'organizzazione sportiva dei lavoratori e degli amatori che riunisce ad oggi 15 Paesi dell’Africa.

Obiettivo, quello di creare una forte sinergia tra i due movimenti internazionali dello sport per tutti, così da utilizzare ancora una volta la promozione sportiva come ponte tra popoli. A guidare il summit, proprio il forlivese Molea che, fin dalla sua nomina alla presidenza della Confederazione internazionale, ha lavorato per rendere l’Ente più presente nel mondo (ad oggi, lo è in quattro Continenti: Europa, Africa, America, Asia) e a renderlo ancora più inclusivo, con politiche mirate allo sviluppo economico attraverso la crescita di occasioni di imprenditorialità nel settore dello sport per tutti.

"Csit - chiarisce Molea - era già presente in Africa, ma la partecipazione degli amici africani è sempre stata abbastanza debole, per via dei costi e delle difficoltà geopolitiche che ancora oggi affliggono parte del continente. Per questo, Csit, con la presidenza Molea, sta adottando una strategia di inclusione delle organizzazioni sportive provenienti dai Continenti in via di sviluppo, e ha voluto promuovere questo accordo con Osta, che è già di per sé un’organizzazione ombrello di associazioni di promozione sportiva, molto attiva e strutturata nel continente africano. Per me, personalmente, quello di oggi è un gran risultato: sono soddisfatto e orgoglioso nel poter dire che l’Italia non è quella dei politicanti che inneggiano ai porti chiusi, ma è quella della società civile che si batte per la sostenibilità di un mondo globale e per la capacità di creare condizioni di convivenza e sviluppo condiviso per l’umanità. Lo sport, in questo, si conferma ancora una volta un grande strumento politico".
 

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