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Giro d'Italia e Forlì, un amore nato nel 1908: la storia della corsa rosa al Panathlon

Al Circolo della Scranna si parlerà del Giro d'Italia con Marco Viroli e Gabriele Zelli. Ospiti Ercole Baldini, Arnaldo Pambianco e Marino Amadori

Erano le 2:53 di notte del 13 maggio 1909, quando 127 temerari, alle luci di torce e di lampioni a gas, partirono da piazzale Loreto, allora alla periferia di Milano, per la prima tappa di una corsa inedita, una sfida in bicicletta chiamata Giro d'Italia. Oggi, un secolo dopo, quell'avventura è una delle più grandi storie dello sport moderno. Dall'epoca dei pionieri con baffoni, passando per l'età d'oro di Coppi e Bartali ancora con i tubolari di scorta attorno alle spalle, fino alla spettacolarità delle sfide più vicine ai giorni nostri. Per una maglia rosa hanno pianto di gioia o di rabbia generazioni di appassionati di uno sport che più di ogni altro è metafora di vita: c'è chi va in fuga e chi sta in gruppo, chi vince e chi è costretto al ritiro, chi diventa capitano e chi rimane gregario.

Per rievocare i 100 anni della storia del Giro, la serata del Panathlon Club Forlì di mercoledì alle ore 20:30 al Circolo La Scranna (in C.so Garibaldi 80), sarà dedicata a ripercorrere la storia del giro. Si parlerà della corsa rosa, che giovedì partirà ancora una volta da Forlì, che ha dato i natali a Tullo Morgagni, uno dei padri fondatori del Giro d'Italia. Attraverso le parole di Gabriele Zelli e Marco Viroli saranno ripercorsi questi incredibili 100 anni di giro. Sarà approfondito il contesto storico e sociale, il clima, l'utilizzo della bici e le battaglie vissute "a cavallo" delle due ruote. Alla serata parteciperanno Ercole Baldini, Arnaldo Pambianco e Marino Amadori, testimonial d'eccezione di questo magnifico sport.

LE PRECEDENTI EDIZIONI - Il Giro d'Italia è arrivato a Forlì ben nove volte. È successo già nel 1925 (il 3 giugno, con partenza da Arezzo), nel 1928 (il 14 maggio da Trento, dopo un percorso di oltre 300 chilometri e ripartenza due giorni dopo da Predappio), nel 1930 ( il 2 giugno da Ancona). Arrivo di tappa a Forlì anche nel 1937 (il 23 maggio, nuovamente da Ancona) e nel 1939 con la Senigallia-Forlì (era il 7 maggio, prima di due semitappe). Si arrivò al 25 maggio del 1960 con la Bellaria-Forlì (semitappa). Il Giro tornò a Forlì nel 1977 (il 27 maggio con partenza da Gabicce Mare), poi più nulla fino al 12 maggio 2006 con la Busseto-Forlì dal sapore risorgimentale.

L'ultima edizione risale a due anni fa, con l'arrivo in viale Vittorio Veneto e la stupenda vittoria di Nicola Boem. Il legame tra la città mercuriale e la corsa rosa è particolarmente profondo e risale al 7 agosto del 1908 quando, dalle colonne della Gazzetta dello Sport il giornalista forlivese Tullo Morgagni annunciava l'intenzione della sua testata di organizzare, a partire dall'anno successivo, il Giro d'Italia. Un annuncio che bruciò sul tempo il Corriere della Sera, pronto a lanciare lo stesso progetto. Nasceva così una delle gare ciclistiche più prestigiose al mondo.

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