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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Inizia il 2019 della MotoGp col valzer di piloti: la pioggia rovina i piani dei team

Il forlivese, ha spiegato ai microfoni di Sky il team manager Davide Tardozzi, ha avuto a disposizione una moto 2018 e una versione 2019 non completa come invece quella del tester Michele Pirro

Il 2018 per il Circus del Motomondiale è già alle spalle. Al "Ricardo Tormo" di Valencia è iniziata martedì la prima tornata di collaudi invernali, che vede impegnati tutti i team MotoGp. C'era grande curiosità per i debutti in pista di Jorge Lorenzo in sella alla Repsol Honda, in versione total black poichè il maiorchino è sotto contratto con Ducati fino a fine anno, di Franco Morbidelli sulla Yamaha del team Petronas, di Francesco "Pecco" Bagnaia sulla Ducati del team Octo Alma Pramac e di Danilo Petrucci in sella alla rossa ufficiale al fianco di Andrea Dovizioso. Nella prima giornata di test i piloti sono scesi in pista solo in tarda mattinata, poichè vi erano alcune curve ancora umide dopo le piogge degli ultimi giorni. Il primo a rompere gli indugi è stato Johann Zarco in sella alla Ktm. Poi via via tutto il gruppo ha percorso qualche tornata, con Marc Marquez (Respol Honda) a chiudere la mattinata davanti a tutti col crono di 1'31"718, precedendo di 127 millesimi la Yamaha di Valentino Rossi e di 138 millesimi la Ducati di Dovizioso.

Le voci Ducati

Il forlivese, ha spiegato ai microfoni di Sky il team manager Davide Tardozzi, ha avuto a disposizione una moto 2018 e una versione 2019 non completa come invece quella del tester Michele Pirro, quest'ultimo incappato anche in una caduta senza conseguenze. "Non abbiamo fatto quasi niente - ha spiegato Dovizioso sempre ai microfoni di Sky -. Siamo partiti tardi e anche sull'asciutto non c'era grande grip. Avevamo cercato di ricreare una base per fare le comparazioni al meglio, ma poi ha cominciato a piovere e non siamo riusciti a provare gli elementi nuovi". Il vicecampione del mondo ha evidenziano come siano necessarie "giornate in buone condizioni" in quanto "le prove che facciamo sono rifiniture. Non è facile capire le differenze, ma bisogna prendere decisioni importanti che si porteranno avanti nella prossima stagione". Quindi, ha rimarcato, "dobbiamo lavoro nel momento giusto nel modo giusto". Lavoro differente per Petrucci, con l'ottavo crono di giornata: "La moto nuova ha del margine - ha evidenziato -. Rispetto alla precedente ha differenze sulla stabilità in uscita di curva e attraverso piccoli dettagli mi aiuta ad essere più preciso. Mercoledì proseguirò con la nuova moto. Abbiamo molte cose da provare".

Il punto in casa Yamaha

Il turno pomeridiano è stato interrotto anzitempo dalla pioggia. Maverick Vinales si è preso la leadership col tempo di 1'31'416, mentre gli altri non hanno migliorato il riferimento stabilito al mattino. In casa Yamaha si lavora sul motore. Sia lo spagnolo che il pesarese hanno utilizzato come base di partenza la specifica 2018, ma hanno a disposizione anche due evoluzioni. La prima comparazione ha riguardato il motore utilizzato domenica con quello utilizzato nei test ad Aragon. "Con il nuovo motore siamo migliorati molto - ha esclamato Vinales, che disputerà il 2019 col numero 12 -. Ora dobbiamo migliorare in accelerazione, ma sono contento di essermi sentito molto veloce. C'è ancora tanto lavoro da fare sia di elettronica che di set-up". Sorride anche Rossi: "Col nuovo motore, che aiuta sia in ingresso che in accelerazione, la moto è più facile da guidare. Siamo nella giusta direzione, ma dobbiamo ancora lavorare. Mercoledì proveremo il secondo motore con le nuove specifiche".

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