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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Unieuro, mai una gioia: Ravenna fa suo il derby 62-70

L'Orasì scava di un’ulteriore sconfitta la fossa dov’è caduta Forlì. Il cuore e le idee tecniche di Valli nulla possono di fronte alla solidità dei giallorossi. Avanti di 5 al 30’ fatale il parziale 2-13 dei primi 5’ di ultimo periodo.

Se il basket insegna che con il cuore e la fame ogni impresa è possibile, evidentemente Forlì a questa lezione doveva essere assente. Giustificata, s’intende, alla luce del perdurare dell’assetto mono-straniero (e tra l’altro quello restante, Jaye Crockett, non pare esser in grandissima condizione…), degli infortuni e degli evidenti limiti fisici e tecnici della compagine romagnola. Anche contro Ravenna, nel derby atteso per dare un calcio alla malasorte e girare la luna, l’Unieuro è uscita battuta. Tra gli applausi dei 3.000 (a questi si aggiungono i 300 ravennati plaudenti pure loro, ma per il successo), per aver comunque sia dato l’anima contro un team ben più solido e rodato, forte – l’Orasì sì – di due USA che spostano. Al di là di Bonacini (in campo in barba all’infortunio muscolare) e qualche pennellata di Vico e Ferri, all’altezza della sfida è stata la retrovia imbastita da coach Giorgio Valli per tener a bada i colored Marks e Smith oltre al tandem d’esperienza e kg, Masciadri-Chiumenti. Avanti al 30’ 49-44 dopo due stilettate dall’arco di Ferri, la Pallacanestro 2.015 non è però riuscita ad amministrare, facendosi trascinare via, poco a poco, dai colpi di Marks e Smith (2-13 il parziale al 35’). Invariata la lotta alla retrocessione passando dai play-out con Recanati fortunatamente perdente in casa con Jesi.

Unieuro, derby contro l'OraSì Ravenna

Palla a due ed è subito zona bizantina: ci si aspettava una partita giocata tra organizzazione lato giallorosso e voglia di gettare il cuore (e i limiti) oltre il muro per girare pagina dei forlivesi, e così è. Forlì si mostra meglio disposta e affamata rispetto a Ferrara, dove fu tutto tranne che tecnica. Al 3' con Smith ben arginato Ravenna ha in Tambone – facile nelle sue incursioni contro Ferri e i perimetrali di casa – il portabandiera (2-8 4'). Quando Crockett dà segnali di vita nel vuoto delle percentuali dall'arco, purtroppo la leva arbitrale lo relega in panca. Un lampo acceso da Bonacini e da Vico – per Seba l'unica cosa degna dei 9' in campo nel primo tempo – spara Forlì in vantaggio: 10-12. Valli, in dialogo continuo con Ferri, tenta la soluzione dei due centri in campo e Rotondo premia con il cesto del 14-11 del 10'. A ben vedere una miseria vera ma sazia i 3.300 (300 da Ravenna) del PalaGalassi come una cena natalazia, visti i momenti di magra fin qui passati. La zona ossessivamente tentata dai biancorossi non evita che il top player Orasì, Taylor Smith, carburi. Il centro tanto tascabile quanto potente, piazza due facili cesti e Chiumenti, al 13', rimette i Leoni fuori gabbia: 18-19, 13'. In perenne attesa di Godot (Ferri, Vico, Reati offrono pressoché nulla; il solo “piccolo” a pestare è Bona) l'Uni ora è ferma, tenta ma stenta senza riferimenti offensivi chiari (alla lista di cui sopra mettiamoci anche Pierich in panca e Crockett disinnescato). Tambone e Crusca mettono triple che spaventano (22-29, 19') mentre Forlì deve fare i conti con il 3° fallo di Crockett provato in marcatura su Smith. Bonacini perde Marks che dalla lunetta mette il +9, 22-31. Il tour nella linea della carità accende la guardia USA però panchinata da Martino. Il 20’ è appannaggio giallorosso, 26-33. L’intervallo serve a Forlì per registrare lo spuntatissimo attacco: finalmente i perimetrali di Valli (Vico 6 in 2’) attaccano l’uomo, chiudono i pick ‘n roll e arrivano al ferro. Al 24’ è -1, 35-34. Smith in dunk (35-38, 25') è un lumicino in una partita resa stoppacciosa dalla girandola di difese forlivesi. Raschi dall’arco (39-44) apre le danze del finale di III, scoppiettante per i biancorossi: cesto e fallo di Rotondo cui segue tecnico a Raschi livellano tutto (43-44, 28'30”) ci pensa poi Ferri due volte a retina da 3 a esaltare il PalaGalassi: 49-44, 30’. L’adrenalina c’è, il pubblico pure. I limiti tecnici dell’Unieuro sempre limitata da un attacco ridotto all’osso, purtroppo, pure. Marks di tripla battezza un quarto che sarà difficile (49-47) e Smith in un amen ha già firmato il pareggio: 49-49. Ravenna è ora regina: il quintetto basso che Valli tenta per arginare in velocità Marks-Smith non segue Sabatini che mette una dolorosa tripla: 51-55 (33'40”). Crockett si fa perdonare un paio di difese senza capo né coda (bomba, -3, 54-57). Dietro, l’Uni, c’è. Davanti no. Vico, riceve troppo morbido e Marcks gli ruba palla poi poggia il -7, 54-61 (36'32”). Altra ingenuità la commette Rotondo che lascia il rimbalzo (e un facile centro) a Smith: 55-63 (37'10”). L’Orasì ora deve solo amministrare. Non è perfetta e a poco più di 2’ è ancora sopra di 7 lunghezze (58-63). A sigillare il tutto una forzatura di Vico e un fallo ingeneroso fischiato a Ferri su Raschi che realizza i liberi della sicurezza.

Unieuro Pallacanestro 2.015 - OraSì Ravenna 62-70
(14-11; 26-33: 49-44)

UNIEURO FORLI’ - Rotondo 13, Vico 10, Paolin, Reati 4, Ferri 9, Bonacini 9, Infante 4, Thiam ne, Crockett 11, Pierich 1. All. Valli.
ORASI’ RAVENNA - Smith 17, Sgorbati, Chiumenti 7, Marks 19, Raschi 9, Masciadri 2, Tambone 9, Crusca 3, Seck ne, Sabatini 4. All. Martino.

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