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Unieuro, il campionato non ha un padrone. E il calendario nasconde diverse insidie

Dopo il ko subìto al Palafiera, la Tenenis Verona resta al comando con 14 punti, raggiunta dall'OraSì Ravenna vittoriosa a San Severo e dalla Pompea Mantova vittoriosa in casa contro Udine

La decima giornata del campionato di A2 girone Est restituisce un tris di squadre in vetta ed una regular season più equilibrata che mai. Dopo il ko subìto al Palafiera, la Tenenis Verona resta al comando con 14 punti, raggiunta dall'OraSì Ravenna vittoriosa a San Severo e dalla Pompea Mantova vittoriosa in casa contro Udine. L'Unieuro Forlì guida con Piacenza e Ferrara il plotone delle inseguitrici, distanti appena due punti dalla vetta. La classifica sorride più che mai alla squadra di coach Sandro Dell'Agnello nonostante le sconfitte maturate contro Ravenna, Udine, Mantova e Caserta. I biancorossi, dopo la battuta a vuoto contro la Juve, hanno rialzato la testa, infilando quattro punti pesanti contro Montegranaro e contro la corazzata Verona, accreditata alla promozione nella massima serie. E' stata quindi una settimana importante, che consente a Giachetti & co di guardare con più fiducia ai prossimi impegni.

Domenica prossima l'Unieuro sarà impegnata a Roseto, sconfitta nella decima di campionato da Piacenza, e che naviga a quota 8 punti. L'Immacolata metterà poi davanti proprio l'Assigeco, in quello che si annuncia uno scontro diretto. Poi ci sarà il derby contro Imola, capace di portare a casa nel mese di novembre 6 degli 8 punti in classifica. Gli imolesi sono stati capaci di espugnare Mantova, in quel momento in crisi di risultati nel proprio fortino, e battere Ravenna. Si arriva quindi a Natale già col girone di ritorno e l'Unieuro a sfidare l'OraSì al Pala De Andrè. Insomma il calendario non ammette cali di concentrazione. L'Unieuro di domenica si è distinta per determinazione, concentrazione e tanta voglia di fare bene. Concretezza è il mantra di Dell'Agnello. Che fa della difesa il proprio punto di forza. E lo si è visto nei tanti palloni che Forlì è riuscita a sporcare e recuperare.

Un dato balza subito nell'occhio: 38 rimbalzi sotto canestro, di cui ben 27 difensivi, e 9 palle recuperate. Tutta la squadra ha disputato una partita di grande sacrificio, come dimostra ad esempio l'eccellente prova di Pierpaolo Marini, che, al di là degli 11 punti, si è distinto soprattutto per i recuperi e l'abilità nel tappare gli esterni scaligeri. Un muro invalicabile è quello che ha alzato Lorenzo Benvenuti; mentre Davide Bruttini, pur non al meglio della condizioni fisica, è stato fondamentale nei suoi 19 minuti in campo. Klaudio Ndoja ha lottato nel pitturato; e che dire di Giachetti? Autentico direttore d'orchestra, l'"americano" in più in squadra. Senza dimenticare un Erik Rush, che, dopo il buio di Caserta, ha trovato finalmente la quadra. "Mo" Watson si è fatto vedere soprattutto nel terzo quarto, quando ha infilato sette punti importanti per tenere a distanza Verona. Menzione speciale per Luca Campori, ormai una certezza difensiva del coach. Ora non bisogna sedersi sugli allori. Verona deve essere quindi un trampolino di lancio per pensare in grande. Tenendo come sempre i piedi per terra. 

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