Se abbiamo le immagini della Cappella Feo, posta all’interno della chiesa di San Biagio distrutta nel 1944, è merito degli Studi Alinari di Firenze, che la fotografarono in occasione della mostra per i 500 anni della nascita del grande pittore rinascimentale
Ancora in attesa del pieno riutilizzo a nove anni dalla fine dei lavori di restauro, il Palazzo Ex G.I.L. di viale della Libertà continua a farsi guardare (soprattutto da fuori) in tutta la sua avvenenza razionalista.
Oltre alla fragile xilografia su carta rimasta indenne dal rovinoso incendio divampato nella notte fra il 4 e 5 febbraio 1428 nella scuola-abitazione del maestro Lombardino da Rio Petroso, la Cattedrale di Forlì custodisce anche le immagini della Vergine della Ferita e della Vergine delle Grazie
La storia delle Sorelle Povere di Santa Chiara, dimoranti dalla fine dell’Ottocento nel monastero attiguo alla chiesa di San Biagio, è strettamente legata all’immagine trecentesca della Madonna della Ripa
Ultimo ponte originale dei tanti che attraversano i vari fiumi o rii forlivesi, tutti sopraffatti dal secondo conflitto mondiale, sorprende che sia potuto sopravvivere sino ad oggi nonostante la “fiumana” di guai capitatigli
La storia del mercato di Forlì affonda le radici in tempi remoti. Una regolamentazione vera e propria del commercio dell’antico Campo dell’Abate è possibile solo a partire dal 1797, l’anno d’arrivo delle truppe d’invasione napoleonica
Il 10 dicembre di 79 anni fa, una bomba ad altissimo potenziale, sganciata da un aereo tedesco, cancella per sempre la basilica quattrocentesca di San Biagio in San Girolamo e 19 povere vite. L’obiettivo dell’attacco era l’adiacente deposito logistico inglese in Santa Chiara
Nel 1933 scompare per sempre la parte posteriore di Porta Schiavonia, il mitico androne, che per decenni aveva dato riparo agl’ovar, i braccianti agricoli ingaggiati per la mietitura. Ma per l’arco d’ingresso alla città poteva finire anche peggio
La cronaca della battaglia fra anglo-americani e tedeschi per la conquista di Forlì. Il grosso dell’8^ Armata Britannica fa il suo ingresso in città alle 9 del 9 novembre 1944. Ma i carri armati della North Irish Horse completano la liberazione di Forlì entro mezzogiorno dell’11 novembre
Rimasta semidistrutta nell’attacco aereo alleato del 25 agosto 1944, non è più stata ricostruita. Qualcosa si salvò, in particolare la parte superiore in granito che contornava i fasci littori. Rimasta per anni nei giardini attigui alla Rocca di Ravaldino, è oggi conservata nei depositi del Cimitero Monumentale
Fatta crollare dai tedeschi in ritirata la notte del 9 novembre 1944, la “Torre del pubblico orologio” è stata ricostruita nel dopoguerra. I lavori, iniziati nel 1975, si conclusero l’anno seguente
Nel 1882 la quiete del Corso Vittorio Emanuele (l’attuale corso della Repubblica) viene profondamente turbata dall’arrivo del tramway. L'esperimento del treno nel cuore della città non durerà che cinque anni, travolto dalle lamentele dei privati e dagli articoli apparsi sui giornali locali
Sono avvolti dal mistero i primi anni forlivesi dell’eremita albanese, che, subito prima di avviare la costruzione della grandiosa chiesa circolare di Fornò, dimorò in una celletta all’interno delle mura cittadine, all’altezza dell’attuale via Giorgio Regnoli
Promosso dai sindacalisti rivoluzionari di Arturo Labriola e dal Partito Socialista Italiano di Filippo Turati, fu indetto dalla Camera del Lavoro di Milano il 15 settembre del 1904 e si protrasse fino al 20 settembre
I decreti prefettizi d’esproprio del 20 febbraio e 18 novembre 1931, risolsero drasticamente ogni questione sulla sopravvivenza di Casa Pantoli, l’unica dimora patrizia privata affacciata su Piazza Saffi, soppiantata alla fine del 1932, dal nuovo Palazzo delle Poste e Telegrafi
Martedì 8 agosto, alle 20.30, il vescovo mons. Livio Corazza presiederà una messa alla Badia di Sant’Andrea a Dovadola, nel giorno del suo 87° compleanno virtuale. Sebbene nata a Dovadola e morta a Sirmione del Garda il 23 gennaio 1964, la beata è da considerarsi anche forlivese
Popolarmente conosciuta come celletta della via Lunga, era uscita dall’oblio il 22 aprile scorso per merito di Gabriele Zelli e della sua visita guidata, nell’ambito del progetto “Cammina-menti”. Neanche un mese dopo, al posto di visitatori e curiosi la chiesetta ha ricevuto acqua e fango
Agli studiosi dei cambiamenti subiti dal centro storico di Forlì nel corso Novecento, soprattutto durante il Ventennio fascista, capita spesso di imbattersi in foto che “fanno male”
L’imminente avvio dei lavori per la nuova chiesa dei Romiti, con posa della prima pietra prevista per il prossimo 21 giugno, porta a rivolgere il pensiero alla vecchia parrocchiale, dedicata a Santa Maria in Voto
La disastrosa alluvione che il 16 maggio scorso ha colpito Forlì e in particolare il quadrante occidentale della città, ha un precedente pressoché analogo risalente a più di 80 anni fa
Subito dopo la liberazione di Forlì (9 novembre 1944) il comando dell’8° Armata Britannica si pose il problema di gestire la vita delle migliaia di soldati acquartierati in città, in procinto di avanzare verso il nord
Provate ad immaginare viale Bologna alberato: fino all’ultima guerra, la “Stre' Nova”, ossia la Via Emilia “rettificata” in uscita dalla città, vantava due imponenti fila di tigli, che si fronteggiavano dal ponte di Schiavonia sino alla Cava
Grazie alle ricerche di Ariella Soffritti riemerge la vicenda del padre Aroldo, aviatore pluridecorato nel corso del secondo conflitto mondiale. I terribili ricordi dei campi di prigionia inglesi. Aroldo Soffritti era il secondogenito di Amedeo, fondatore della Soffritti S.p.A., la società forlivese per anni ai vertici dell’autotrasporto europeo