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Giovedì, 28 Marzo 2024

Alla Giuliani si rischia di perdere quasi cento posti, i sindacati: "Aza faccia una proposta più seria"

Si è tenuto mercoledì mattina il tavolo di crisi in Prefettura per discutere, e cercare di trovare una soluzione, sulla situazione in cui versa la cooperativa Giuliani. L'incontro è stato sostenuto da una manifestazione davanti alla prefettura stessa, con un un presidio dei lavoratori. Nei giorni scorsi Riccardo Zoli, Giovanni Cotugno e Valerio Garattoni, rispettivamente segretari di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil di Forlì hanno lanciato l'allarme, sottolineando come la storica azienda metalmeccanica forlivese stia attraversando una "situazione sempre più critica e preoccupante", col "rischio concreto di chiudere lasciando senza lavoro i suoi dipendenti".

Giuliani si occupa di infissi ed in particolare di grandi facciate in vetro. L'azienda è stata colpita duramente dalla crisi che sta attanagliando l'edilizia. Il gruppo Aza, con sede centrale a Fiorenzuola d'Arda (Piacenza) e un'altra sede in provincia di Padova, si è proposta di rilevare l'attività, ma assorbendo solo 20 delle 90 unità lavorative, in gran parte progettisti. In tribunale giovedì si discuterà dell'affitto dell'azienda per due mesi, appunto da parte del gruppo piacentino. I sindacati chiedono l'utilizzo della cassa integrazione a rotazione per il periodo di affitto, così che tutti abbiano un reddito. Gli stessi sindacati chiedono quindi ad Aza, presente all'incontro in prefettura, un piano più ambiozioso per sviluppare nello stabilimento di Forlì, con manodopera attualmente in forza alla Giuliani, le commesse che saranno assegnata all'ex Giuliani. "Chiediamo un progetto più serio ad Aza, 20 assunzioni su 90 non è garantire la continuità aziendale".

"La Giuliani, che è attiva nel nostro territorio da quasi 50 anni nel campo dei serramenti, delle finestre e delle facciate continue, nell'ultimo quinquennio è stata fortemente investita della crisi che ha interessato tutto il settore dell’edilizia, al punto da richiedere a maggio dello scorso anno l’apertura di una cassa integrazione straordinaria con la previsione di 40 esuberi - avevano evidenziato Zoli, Cotugno e Garattoni -. La situazione è progressivamente peggiorata, fino alla richiesta di un concordato di continuità presentato in Tribunale a ottobre". 

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