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Danneggiata dal fortunale del 10 agosto del 2017: rimossa la croce dal campanile del Duomo

Il ripristino della croce alla sommità della guglia del campanile del Duomo di Forlì, è previsto per marzo 2019

E' stata rimossa martedì mattina la croce del campanile del Duomo di Forlì, bisognosa di restauro dopo i danni subiti dalla tempesta dell’agosto 2017. Primo intervento in programma è stata la messa in sicurezza di tutta l’area sottostante la torre, ivi compresa la via Fiorini che è stata preclusa al traffico per l’intera durata delle operazioni. Dopodiché è ha operato la ditta Grillandi di Forlì, specializzata in lavori in quota: l’impresa, grazie all’apporto di una gru e di operai addestrati a lavorare in altezza (sarà un intervento spettacolare), è stato rimosso il grande manufatto, installato in loco nel 1976 in sede di completamento del campanile, ricostruito a partire dal 1970.

Minata dai tedeschi in ritirata, la torre originaria della Cattedrale, risalente al ‘400 e non toccata dalla ricostruzione della chiesa madre dei forlivesi operata nel 1841, era infatti caduta al suolo nella notte fra l’8 e il 9 novembre 1944: nel crollo distrusse la cappella di San Valeriano e parte del presbiterio, della sacrestia e della cappella della Madonna del Fuoco. Fortunatamente non lese il seicentesco affresco di Carlo Cignani “L’Assunzione della Vergine”, costato fior di quattrini e vent’anni di (scomodo) lavoro dell’artista bolognese. La ricostruzione del Duomo iniziò prontamente grazie all’impegno dell’allora vescovo monsignor Giuseppe Rolla e di monsignor Ettore Sozzi, rettore del santuario della Madonna del Fuoco dal 1940 fino alla morte, avvenuta nel 2007. Il cronista Antonio Mambelli, nella pagina del suo Diario relativa al 21 maggio 1945, annota che “viene eretto un castello di legno sul troncone del campanile del Duomo e appeso in esso due campane di diametro medio per i servizi religiosi: le originarie andarono travolte ed i loro avanzi si vedono nel piccolo spiazzo delimitato da un cancello, all'ingresso posteriore della chiesa".

Salvatore Gioiello e Lieto Zambelli, nel libro “Amarcörd, piò 'd quarant'én fa...”, con riferimento al 1949 raccontano invece che “cominciano a notarsi i segni di un ritorno alla primitiva condizione della Cattedrale. Informazioni di prima mano danno per imminenti la fusione di nuovi bronzi, mentre sulla torre rimasta in piedi e livellata alla sommità, sta per essere installata una incastellatura a cui applicare le campane e un moderno meccanismo di movimento”. L'operazione sarà condotta a termine il 4 ottobre 1953, con la consacrazione di quattro campane provenienti dalle Fonderie Bianchini di Varese, del peso complessivo di 36 quintali. Il ripristino della croce alla sommità della guglia del campanile del Duomo di Forlì, è previsto per marzo. 

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