A Salotto Blu il 'guru' della Finanza Sociale: "Non cambieremo le cose nel post pandemia, se non cambierà ciascuno di noi"
“Non mi stupisce - ha detto - che le case farmaceutiche facciano business con i vaccini, ma che l'Europa, invece che limitarsi ad acquisire le scorte non abbia trattato la acquisizione dei brevetti".
Luciano Balbo, manager milanese con lunga esperienza internazionale, fu negli anni ottanta il precursore in Italia dei fondi d'investimento e del capitalismo finanziario conseguendo grande successo nel settore. Fu però anche tra i primi in Europa, nel nuovo millennio, a far notare i limiti del capitalismo e a dar vita a concrete iniziative in grado di coniugare le forme d'investimento con le esigenze sociali dei ceti meno privilegiati, promuovendo modelli economici e organizzativi diversi come micro credito, housing sociale, servizi sanitari a prezzi calmierati e altre iniziative realizzate da tempo attraverso la fondazione "Oltre Venture" che presiede. Balbo, che solo raramente concede interviste, conversando a VideoRegione con Mario Russomanno ha raccontato la propria eccezionale esperienza e anche affrontato temi di attualità.
“Non mi stupisce - ha detto - che le case farmaceutiche facciano business con i vaccini ma che l'Europa, invece che limitarsi ad acquisire le scorte non abbia trattato la acquisizione dei brevetti". Gli effetti economici della pandemia? " La mia impressione è che alla lunga rischieranno di pagarla più i lavoratori che le aziende, non mi riferisco ovviamente alle imprese più piccole". Il mondo che ci aspetta? "Nelle grandi transizioni c'è sempre chi propone di cambiare ma non vuole cominciare da se stesso. Questa volta non potrà essere così altrimenti non ne usciremo bene. Continuo a pensare che il capitalismo sia il "meno peggio" dei possibili sistemi economici ma mai come ora, nella fase di ricostruzione post pandemia, andranno difesi i diritti e limitati i privilegi".