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Assalto al portavalori sull'A1, l'Ugl: "Solo per un caso fortuito non è stata una strage"

Ecco l'intervento di Filippo Lo Giudice, segretario regionale Emilia-Romagna dell'Ugl Sicurezza Civile, il sindacato delle guardie giurate

"L'assalto armato al mezzo portavalori nel tratto autostradale dell'A1 tra Modena e Bologna, nei pressi di Castelfranco, solo per un caso fortuito non s'è trasformato in una strage". A dirlo è Filippo Lo Giudice, segretario regionale Emilia-Romagna dell'Ugl Sicurezza Civile, il sindacato delle guardie giurate, specificando come "i banditi abbiano esploso colpi di arma da fuoco all'indirizzo delle guardie giurate e l'incendio innescato dai malviventi per creare una barriera di fumo ha coinvolto e danneggiato numerose vetture private. E questo fatto ci porta a muovere una considerazione già ribadita in altre sedi e altre province dell'Emilia-Romagna: la necessità di stabilire più stringenti misure di tutela del personale degli istituti di vigilanza in servizio portavalori e di pattuglia".

"Il furgone portavalori stava raggiungendo la sua destinazione senza mezzo di scorta - prosegue Lo Giudice - e questo ha convinto i banditi a programmare l'assalto pensando di avere gioco facile. Le guardie giurate sono rimaste ferite lievemente e dimesse dall'ospedale martedì mattina, ma nell'agguato poteva scapparci il morto". Con queste premesse, il segretario regionale Emilia-Romagna dell'Ugl Sicurezza Civile ai due prefetti competenti per territorio dove s'è verificato l'agguato: Modena, ma anche Bologna, città da cui è partito il mezzo portavalori, chiede la convocazione di un vertice straordinario congiunto, e se non è possibile due vertici provinciali separati, per esaminare il caso dal punto di vista dell'ordine pubblico, ma anche per una ricognizione della misure attuate dagli istituti di vigilanza per tutelare i propri dipendenti.

"La norma nazionale permette un risparmio di uomini e mezzi nella gestione quotidiana che nei casi più estremi come quello di lunedì in autostrada mette a rischio l'incolumità dei lavoratori. Si tratta di discutere l'eventuale attivazione di protocolli ad hoc che spingano gli istituti privati di vigilanza a potenziare dotazioni e personale nei vari servizi quotidiani - conclude -. Da tempo l'Ugl Sicurezza Civile dell' Emilia-Romagna chiede una modifica della norma nazionale che regola il comparto delle guardie giurate: il decreto ministeriale n. 269 del 2010: “Sulla vita dei lavoratori non si può fare economia di scala".

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