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Il personaggio

A pochi passi da Piazza Saffi c'è una "casa museo" dedicata a Mina. E celebra il compleanno della Tigre di Cremona

L’autore di tutto ciò si chiama Franco Ghetti, docente in pensione all’Istituto Alberghiero, che è forse il più sfegatato fan della Tigre di Cremona

Succede in questi giorni a Forlì. Un'intera facciata di una palazzina del centro storico, in Corso Diaz, imbandierata a festa con grandi striscioni tricolori inneggianti a Mina, leggenda della musica italiana, per gli auguri di compleanno che cadrà il 25 marzo. L’autore di tutto ciò si chiama Franco Ghetti, docente in pensione all’Istituto Alberghiero, che è forse il più sfegatato fan della Tigre di Cremona. 

"Alla prima rampa di scale una gigantografia di Mina in bianco e nero ci accoglie subito col suo sorriso smagliante e ironico, seguita da tutta una serie di foto e locandine sia a colori che in bianco e nero della misura 35x70 del periodo dal 1972 al 1978", spiega Michele Minisci, gestore di eventi e storico della musica, che in questi giorni ha fatto tappa nella 'casa museo'".Che Ghetti preferisce definire "rifugio", perchè "è il mio covo dove spesso mi rifugio per stare solo con me stesso e coi miei pensieri, i miei ricordi, un rifugio veramente 'minoso'".

La casa museo dedicata a Mina (foto di Michele Minisci)

Nel rifugio c'è "un grande pannello di cartone a forma di disco, quelli usati per fare “l’uomo sandwich”, con le date del cinquantesimo anniversario della carriera della cantante con cui lui e altri membri del fans club hanno girato quasi tutta l’Italia, poi un cartonato con l’effige di Mina ad altezza naturale". Poi tanti tesori: copertine di tutte le riviste e rotocalchi italiani, centinaia di Cd attaccati a una parete, centinaia di piccoli dischetti colorati con l’effige della cantate che Ghetti definisce “paillettes”.

In un armadio ci sono gli Lp italiani della cantante e poi quelli registrati in molte lingue di ogni parte del mondo, una decine di cassette dove sono stipati i mitici 45 giri, mentre in un altro cassetto quelli con tutte le edizioni speciali. In una cassapanca ci sono tantissime memorabilia. "C’è di che far girare la testa ad ogni appassionato di musica", la reazione di Minisci.

L’attenzione di Ghetti per Mina è iniziata dalla metà degli anni settanta, quando è scoppiato il suo grande amore per le canzoni della Tigre di Cremona, su tutte "Uomo”, il brano che lo ha colpito di più. "Insomma un mondo di musica, di grande musica che hanno accompagnato tutta la vita di questo professore forlivese, felicemente sposato, con due figlie, tre nipoti, ma con nel cuore le canzoni di Mina", le parole di Minisci. Da Ghetti a Mina "un grandissimo augurio esclusivamente di salute e serenità, a lei alla sua famiglia, perché sono in contatto con qualcuno di loro. E devo dire che sono persone meravigliose”.

"Credo che Franco abbia ancora davanti agli occhi e nel suo cuore di giovane militare di leva in permesso speciale, quella indimenticabile serata del concerto di Mina alla Bussola Domani, Lido di Camaiore, Lucca, del mitico Sergio Bernardini, del primo luglio del 1978, quando diede l’annuncio che si ritirava dalle scene - la chiosa di Minisci -. Quella serata ammantata da una leggera nebbiolina, quando all’incirca verso le due della notte, dopo un concerto memorabile, la Tigre uscì dal locale, si chiuse la porta alle sue spalle e non tornò mai più indietro".

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