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Astronomia

Cometa di Neanderthal, l'esperto spiega tutti i dettagli: "E' più gratificante tentare di fotografarla"

"Un'altra loro peculiarità è che percorrono orbite per lo più abbastanza eccentriche attorno al Sole; per buona parte della loro orbita si possono trovare distanti dalla nostra stella, in zone spaziali fredde, ma quando si avvicinano a noi ed al Sole si attivano per il calore della nostra stella"

In molti aspettano con il naso all'insù per cercare di vedere il fenomeno celeste di cui si parla moltissimo, ovvero la 'Cometa di  Neanderthal'. Abbiamo chiesto un contributo a Giancarlo Cortini, responsabile dell'osservatorio astronomico di Predappio, per capire meglio di cosa si tratta e come si può osservare. 

Intanto una prima precisazione: “La cometa 2022 E3 ZTF è soprannominata cometa Neanderthal semplicemente perchè il suo periodo orbitale è stato dedotto di circa 50.000 anni e, nel suo precedente passaggio vicino al Sole e la Terra, in Europa vivevano gli uomini di Neanderthal. Posso dire brevemente che si tratta di un corpo celeste sostanzialmente simile a tante altre comete”.

Ma cosa sono le comete? “Sono piccoli aggregati di roccia, carbonati e silicati in buona parte, frammisti a sostanze volatili, come anidride carbonica, ghiaccio d'acqua ad esempio.  Un'altra loro peculiarità è che percorrono orbite per lo più abbastanza eccentriche attorno al Sole; per buona parte della loro orbita si possono trovare distanti dalla nostra stella, in zone spaziali fredde, ma quando si avvicinano a noi ed al Sole si attivano per il calore della nostra stella, con l'espulsione di gas e polvere dal loro nucleo roccioso, divenendo ben visibili e producendo la parte più bella delle comete, cioè la coda”. 

Tornando a quello che sembra il fenomeno del momento, Cortini spiega: “ Questa cometa, della quale si sta parlando sui media in maniera un po' eccessiva, risulta ancora non visibile ad occhio nudo, ma solo con l'ausilio di strumenti ottici (binocoli grandi o telescopi amatoriali).  Per rintracciarla conviene sfruttare le cartine celesti che sono reperibili su internet, digitando su Google il suo nome proprio, ovvero 2022 E3 ZTF. E' molto più gratificante tentare di fotografarla, poichè la visione al binocolo o al telescopio può risultare deludente. Agli inizi di Febbraio passerà alla minima distanza dalla Terra, che sono comunque decine di milioni di chilometri, ed allora forse si riuscirà ad osservarla al massimo della sua luminosità e comunque al limite della visione ad occhio nudo”.

Nella foto digitale, realizzata la settimana scorsa da Cortini, tramite il suo telescopio di 35 cm di diametro all'osservatorio di Monte Maggiore di Predappio “è ben visibile la luminosa chioma (dentro la quale risiede il piccolo nucleo di roccia e ghiaccio), con la parte iniziale della coda”, conclude.

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