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Lunedì, 2 Ottobre 2023
La storia

Non solo la Maturità, Giulia vince la finale nazionale del biliardo a scuola: "Uno sport formativo"

Questa è la storia di Giulia Zanetti, neo diplomata all'istituto tecnico commerciale "Matteucci" di Forlì

Nel periodo degli studi di preparazione dell'esame di maturità ha continuato ad allenarsi per poi partecipare e vincere la finale nazionale del biliardo a scuola. E' la storia di Giulia Zanetti, neo diplomata all'istituto tecnico commerciale "Matteucci" di Forlì. "Abbiamo forse dimostrato quanto diceva Einstein, che dobbiamo ricorrere all’arte e alla scienza per risolvere i problemi posti dal gioco del biliardo - esordisce Secondo Giunchedi, coordinatore nazionale del “biliardo e scuola” specialità boccette -. Ebbene Giulia ha dimostrato con continuità il desiderio di imparare e di correggersi. La verifica del biliardo era ed è sempre decisiva e implacabile, praticamente obbliga sempre a correggere gli errori e le inesattezze. In questo modo ognuno ha la possibilità di esaminare se stesso".

Prosegue Giunchedi: "Di esami Giulia ne ha svolti diversi sul biliardo che le hanno consentito di collaudare altre caratteristiche, oltre la sua maturata preparazione nel gioco. Lo stesso corretto e decisivo movimento delle mani, oltre a divertire, esprime materialmente l’importanza della concentrazione e della coordinazione dei movimenti del corpo nel suo insieme. Mi corre anche l’obbligo di riconoscere che la maturità psicologica per affrontare un esame importante, è stata dimostrata un’altra volta sia da Giulia come da Karen Rossi che, oltre alle finali del campionato nazionale studentesco, si sono misurate anche nel campionato assoluto di coppia mista assieme a due campioni di serie A, Angelo Corbetta e Loris Ravaglia che sono anche i loro istruttori".

"Queste prove mi indicavano che non ci sarebbe stata una difficoltà insuperabile nell’esame di maturità scolastica. E così è stato per Giulia che in questo modo lancia un suggerimento a tutti e in particolare agli studenti delle classi quinte - prosegue Giunchedi -. Nelle nostre previsioni, indicate nel lavoro dei nostri istruttori, si evidenziava la necessità di esercitare gli alunni su percorsi teorici e concreti, capaci di portare miglioramenti. Si liberano in questo modo la creatività e la fantasia insite in ognuno di noi che non ti fa arrendere mai prima di lottare. E’ questo il modo di far crescere l’autostima e arricchire la propria esperienza di vita. Per questo il gioco del biliardo può essere definito veramente formativo. Per noi la vera ricompensa è l’apprendimento stesso e la sua capacità di condurci ad imparare qualcosa di nuovo, grazie alle nostre curiosità e capacità".

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