L'Unione Nazionale Sottufficiali Italiani ricorda l'80esimo della morte del pilota Leo Manuzzi
Nato a Forlì il 10 aprile 1918, figlio di Domenico e Annunziata Galassi, dopo gli studi la passione per il volo lo portò a conseguire il brevetto civile di 1° grado già nel settembre 1937
La Sezione di Forlì dell’Unione Nazionale Sottufficiali Italiani, rappresentata dal presidente Roberto Toscano insieme a Raffaele Acri e Lorenzo Girovagante, componenti del direttivo, ha deposto domenica un omaggio floreale al cimitero monumentale ai piedi della lapide di Leo Manuzzi, morto in un incidente aereo il 21 maggio del 1941. Nato a Forlì il 10 aprile 1918, figlio di Domenico e Annunziata Galassi, dopo gli studi la passione per il volo lo portò a conseguire il brevetto civile di 1° grado già nel settembre 1937. Nel dicembre 1938 è stato incorporato nella Regia Aeronautica è subito dopo viene nominato Sergente nel ruolo combattente. Dopo aver frequentato la Scuola di pilotaggio di Falconara e Castiglione del Lago, su caccia CR42, viene trasferito al 3° Stormo Mirafiori e l’11 giugno 1940 mobilitato in territorio di guerra e zona d’operazioni.
Dopo aver partecipato dalla base di Comiso in Sicilia alle fasi di interdizione aerea per il controllo dello spazio aereo dell’isola di Malta e successivamente con aerei biplani Fiat CR42 dal dicembre 1940 a marzo 1941 nella campagna in Africa Settentrionale. Il 21 maggio 1941 è deceduto per incidente di volo nel cielo di Reggio Emilia. E’ stato decorato con due medaglie d’Argento e della Croce al Merito di Guerra. Il 2 maggio 1998, nella Sezione di Forlì dell’Unione Nazionale Sottufficiali Italiani in Congedo, si riunì il Consiglio direttivo che ha voluto intitolare la sezione di Forlì a suo nome per ricordare il sacrificio e l’esempio della giovane vita di un collega forlivese, dedicata al servizio ed alla Bandiera. A distanza di ottanta anni, i soci della Sezione ricordano e perpetran i valori custoditi nel sacrificio della giovane vita del collega.