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"La verità dei desaparecidos in lotta contro l’oblio"

Daniel Tarnopolsky ospite al Campus di Forlì per raccontare in prima persona l'esperienza tragica dei desaparecidos argentini

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

"Martedì 16 aprile Daniel Tarnopolsky (Espacio para la Memoria y para la Promoción y Defensa de los Derechos Humanos – Ex Esma, Argentina) sarà al Campus di Forlì per incontrare la comunità universitaria e l'intera cittadinanza. Alle ore 9.00 nell'aula 11 del Teaching Hub terrà una conferenza intitolata "Memoria, Verdad y Justicia: evolución de los Derechos Humanos en Argentina a partir de la dictadura de 1976 a la actualidad". Invece alle ore 15.00 presso l'aula 1 del TH l'incontro sarà una testimonianza sulla propria famiglia desaparecida: "La familia Tarnopolsky: un testimonio de represión clandestina, resistencia, resiliencia en la Argentina de 1976". Nel secondo incontro sarà possibile usufruire del servizio di interpretazione simultanea dallo spagnolo in italiano da parte degli studenti e studentesse del Corso di Laurea Magistrale in Interpretazione del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione. Daniel Tarnopolsky ha vissuto in prima persona la tragedia dei desaparecidos argentini. Nella notte tra il 14 e il 15 luglio del 1976, a Buenos Aires, i militari golpisti fecero sparire l’intera famiglia Tarnopolsky, discendente da immigrati ebrei russi: il padre Hugo, la madre Blanca, il primogenito Sergio, sua moglie Laura e la figlia minore Betina. L’unico a salvarsi fu Daniel che in quel momento si trovava a casa di amici. Da allora, la sua vita da sopravvissuto, segnata da un lutto senza fine, come quella di tutti i familiari di desaparecidos, è stata spesa nella difficile ricostruzione della propria identità e un’instancabile ricerca di verità e di giustizia. Attualmente fa a parte del Direttivo del "Ente Público Espacio para la Memoria y para la Promoción y Defensa de los Derechos Humanos – Ex Esma" di Buenos Aires e del Consiglio del Centro Internazionale per la Promozione e Difesa dei Diritti Umani dell’Unesco. Nel 2012 ha raccontato la storia intima della famiglia Tarnopolsky nel libro "Betina sin aparecer", publicato in italiano da Qudulibri."

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