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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Parità di genere e il parallelismo col Sommo Poeta: "Chi dice donna, scrive Dante, dice vita e anima"

Marinella Portolani, presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Forlì, ha focalizzato l’attenzione sulla condizione della donna di oggi, attraverso una rapida analisi storica del fenomeno

L'attenzione sulla parità di genere e il parallelismo con Dante Alighieri. Nell'ambito delle iniziative dantesche, la presidente della Commissione Pari Opportunità Marinella Portolani ha promosso un video dedicato alla figura femminile nell'opera di Dante Alighieri e nella Divina Commedia. Insieme alla presidente Portolani, l'approfondimento è accompagnato da una introduzione del giornalista Mario Russomanno e da una brillante relazione della professoressa Manuele Racci. La conferenza, intitolata "Dante e le Donne" è realizzata anche come evento collaterale alla grande mostra su Dante che caratterizzerà il 2021 ai Musei San Domenico. Il video è online su YouTube, nel canale personale di Marinella Portolani. Questo il link diretto: https://www.youtube.com/watch?v=kc3tulOO7Yc.

Portolani ha focalizzato l’attenzione sulla condizione della donna di oggi, attraverso una rapida analisi storica del fenomeno, per giungere poi al Sommo Poeta, Dante Alighieri, di cui si ricordano quest’anno i 700 anni dalla morte e che saranno celebrati con la grande mostra al San Domenico che si terrà dal 2 aprile all’11 luglio. Espone la presidente della Commissione Pari Opportunità : "Definire la donna e tracciare un suo percorso storico autonomo nei diversi contesti sociali è una cosa assai difficile, perché la subordinazione della donna all'uomo è millenaria e investe non solo la sfera familiare, ma anche quella delle relazioni sociali, politiche ed economiche. Per un arco di tempo lunghissimo, dunque, non è stata considerata, né si è considerata, un soggetto autonomo in grado di creare opportunità. Per questo è solito dirsi che la storia delle donne sia l'ombra dell'altra storia, quella che troviamo nei libri e i cui protagonisti sono esclusivamente uomini. Il filo conduttore nella riflessione sulle donne è la constatazione di una disuguaglianza tra i sessi,di una discriminazione fondata sulla diversità biologica che vede il sesso femminile in una condizione di inferiorità rispetto a quello maschile; giudizio che ha origine già in tempi remoti. Si pensi al grande filosofo greco Aristotele che stabilì come lo spazio attribuito alla donna fosse, per natura, inferiore rispetto a quello dell'uomo. Si pensa che alla base di questa disuguaglianza ci siano anche interpretazioni fantasiose: c'è un mito persiano, antecedente a quello biblico, in cui si narra che la creatrice del mondo sia stata una donna la quale ha poi dato alla luce un gran numero di figli. Questi uomini,spaventati dalle straordinarie doti riproduttive della donna, la uccisero. Quindi è la capacità, esclusivamente femminile, di procreare che spaventa l'uomo? La donna, nel pensiero maschile, è sempre legata a questa capacità di creare vita: "il corpo della donna con il suo potenziale per la procreazione è stato nei secoli un campo di contraddizioni: uno spazio investito di potere e di profonda vulnerabilità; una figura sacra e l'incarnazione del male", essa è dunque ora la madre che genera la vita, ora la seduttrice libertina e amorale".

Prosegue Portolani: "Nella Genesi, Eva induce Adamo in tentazione e diventa responsabile della loro cacciata dal Paradiso; nella mitologia greca, Pandora, creata da Zeus, viene mandata fra gli uomini come dispensatrice di mali e dolori. Lungo sarebbe l’elenco delle motivazioni che hanno sempre relegato la donna in posizione subalterna, ma vogliamo puntare l’attenzione sulla Divina Commedia e sul padre della lingua italiana, per scoprire quale fosse il valore della donna nel suo pensiero. E scopriamo che si tratta proprio di una rinascita. Le donne che Dante ci presenta nella Divina Commedia sono esseri di una energia straordinaria, tali da costituire la forza centripeta del viaggio di Dante: l’intero cammino del poeta-peregrino che si dipana attraverso cento canti, parte da una donna speciale, la Vergine, che chiede a S. Lucia, la santa di Dante, di sollecitare Beatrice affinchè scenda nel Limbo e chieda a Virgilio di salvare il suo poeta; la sorte dell’uomo è affidata alla donna, creatura miracolosa che può condurre alla salvezza eterna, perché mediatrice tra cielo e terra, scala d’amore tra l’uomo e Dio, angelo terreno che, grazie alle sue virtù, sa risvegliare la luce che è dentro l’uomo e riportarlo a casa, sulle retta via, prima che si perda per sempre nella “selva oscura”...Chi dice donna, scrive Dante, dice vita, anima, cioè la parte migliore che ognuno porta dentro di sè, la parte divina, quell’angelo sceso in terra “a miracol mostrare”".

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