Sedicicorto nelle scuole, le recensioni dei ragazzi: "L’immagine dell'uomo stanco rispecchia la vita di molte persone ai nostri giorni"
NO+D2 è la sezione che ogni anno Sedicicorto Forlì International Film Festival dedica agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori del territorio
NO+D2 è la sezione che ogni anno Sedicicorto Forlì International Film Festival dedica agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori del territorio. Una selezione di cortometraggi della durata non superiore ai 2 minuti e 59 secondi. Molte le tematiche trattate, tra cui quelle legate agli aspetti ambientali, ma anche le emozioni trasmesse da fatti che hanno segnato la storia dell'umanità, come l'epidemia da covid. ForlìToday pubblica a puntate una selezione di queste recensioni degli studenti.
L'infinito
Nel cortometraggio "L'Infinito", un'animazione ispirata dalla omonima poesia di Giacomo Leopardi, le parole del poeta prendono vita: le scene descritte, fino ad ora rilegate unicamente nella nostra immaginazione, si materializzano davanti ai nostri occhi. Grazie all'ingegnosa inquadratura centrale, sin dal sentir pronunciar la prima parola, ci sentiamo protagonisti di un viaggio meraviglioso, un viaggio tra gli incantevoli versi, un viaggio che giunge fino a dove è partito: dall'autore stesso. Lo sentiamo in questo modo vicino a noi, diventa nostro compagno e, al tempo stesso, il nostro Virgilio, che ci guida tra i meandri di questo capolavoro. Laura Amati, 4^AL, Liceo Classico G.B. Morgagni.
Room with view
Risate allegre che sfumano in urla terrorizzate, cinguettii improvvisamente sovrastati dal rumore di botti, spari, esplosioni.Per un momento, si viene catapultati in un altro mondo, una dimensione completamente diversa da quella a cui siamo abituati: ci troviamo immersi nella vita di ogni giorno di coloro che vivono in Siria. Questo cortometraggio fa venire voglia di strapparsi le cuffie, abbassare il volume, premere il tasto "pausa". Lo stomaco si attorciglia, e gli occhi si chiudono di scatto, un riflesso spontaneo a un pericolo in realtà inesistente per noi fortunati. La realtà che ci mostra è così intensa, così carica di tensione, da non volerla mai più rivivere. Da non voler mai più riguardare quei semplici tre minuti di video. E sono grata di poter scegliere. Perché io posso premere stop, ma loro no. Sofia Cicero-Liceo Classico G. B. Morgagni, 4^A Linguistico
Taximan
Nel cortometraggio viene mostrata una giornata tipo di un tassista, mettendo ben in luce quanto sia stancante come lavoro. Ho apprezzato davvero tanto questo corto, non solo per la grafica, che visivamente è quella che io ho trovato più interessante; ma anche per il significato, rappresentando la monotonia quotidiana che accomuna un po' tutti, ma credo che l'abbraccio del bambino a fine giornata dimostri che c'è sempre qualcosa di positivo che spezza questa routine rendendola affrontabile l'indomani.
Perugini Agnese 3D - Liceo Artistico e Musicale A. Canova Forlì
Taximan
Taximan racconta una giornata lavorativa di una tassista, in esso sono raffigurate molte persone differenti sia di aspetto ma soprattutto di carattere, certe educate e certe non educate. Verso la fine il tassista, ormai sopraffatto dalla stanchezza, viene raffigurato con il corpo intorpidito e stanco. Proprio quando giunge a casa, il figlio corre ad abbracciarlo, così da renderlo felice. Questo corto a parer mio è molto bello sia per quanto riguarda i disegni, semplici ma allo stesso tempo dinamici, ma anche per ciò che vuole trasmettere: un messaggio d'amore, l’amore tra padre e figlio. L’immagine dell’uomo stanco rispecchia la vita di molte persone ai nostri giorni, che per far fronte alle problematiche economiche devono trascurare il proprio tempo libero e la propria famiglia.
Sara Riceputi 3D Liceo artistico Canova Forlì
I’m too big for my home
E' un cortometraggio estremamente gradevole sia dal punto di vista visivo e sia dal punto di vista uditivo. La musica è tanto bella quanto nostalgica e lo stesso si può dire per i colori: pochi, semplici ed efficaci, che riescono a donare agli oggetti e alle architetture un colorito simile a quello della carta ingiallita. L’animazione e molto fluida e quasi ipnotica. Ampie sono le strade di immedesimazione e di interpretazione possibili agli occhi dello spettatore. Nel mio caso mi sono trovata molto nelle sembianze del protagonista, perché anche io, come lui, sto crescendo nel corso della mia vita e quelle che prima mi apparivano come calde e accoglienti mura di casa ora non sono nient’altro che un qualcosa provocante una sensazione di soffocamento o addirittura impedimento, per questo cerco un sostegno nella natura, trasformandomi grazie ad essa.
Rebecca Sambari Liceo artistico e musicale Antonio Canova di Forlí Classe: 3D
Letter from Fukushima
Parla di un bambino che decide di inviare un messaggio in bottiglia ma che, nel momento in cui lo lascia in mare, viene travolto insieme a tutta la città da una gigantesca onda. Il messaggio viene in seguito ritrovato da una bambina che, aprendolo, vede un disegno del primo bambino felice sulla spiaggia. Si conclude con la visione della città distrutta e abbandonata. Il corto è stato interamente dipinto a mano da Wang Yiran e trovo che la sua scelta di colori così vivaci sia stata ben studiata data la pesantezza dell’argomento descritto; questa infatti l’ha reso con la vivacità di un bambino e non con l’oscurità con cui molti parlerebbero di questo avvenimento, il che lo rende, a mio parere, ancora più bello e ricco di significato. Normalmente un tema di questo tipo mi lascerebbe una grande sensazione di malinconia, invece raccontato in questo modo l’ho visto con la spensieratezza con cui l’avrei guardato da piccola e non con la preoccupazione di un adulto. Ho davvero apprezzato questo corto, dalle illustrazioni alla storia, mi ha davvero colpito in tutto e per tutto.
Vittoria Rocchi - Liceo Artistico e M. A.Canova Forlì - 3^D