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Una guida tra i luoghi abbandonati dell'Appennino, dove la natura è tornata a prendere il sopravvento

Si chiama “Senti-Ieri” l'iniziativa turistica che racchiude i nuovi percorsi del "Museo Diffuso dell’Abbandono nella Romagna Appenninica"

Si chiama “Senti-Ieri” l'iniziativa turistica che racchiude i nuovi percorsi del "Museo Diffuso dell’Abbandono nella Romagna Appenninica". Fra storia, gusto e natura si seguono le tappe dei luoghi abbandonati del dopoguerra grazie a "In loco" che offre una mini giuda dove mangiare, dormire e un’App gratuita per ascoltare le interviste di chi ha abitato questi luoghi. "Senti-Ieri", promosso  dall’associazione Spazi Indecisi è un gioco di parole che ha al suo interno valori profondi, memorie e storie di uomini e habitat perché si possono visitare i luoghi abbandonati nel periodo postbellico e con l’app ascoltare le testimonianze di chi li ha abitati.

Lungo questo viaggio immerso nella natura i visitatori toccano i tanti vecchi edifici in pietra della Romagna appenninica, testimonianza di mestieri e vite che, dal dopoguerra in avanti, iniziarono a trasformarsi in modo profondo, con lo spopolamento della montagna. Luoghi, questi, dove l’abbandono da parte dell’uomo è stata una necessità presa per sopravvivere e avere nuove opportunità di vita. Il risultato di questo lascito lo si può trovare nelle innumerevoli case sparse, oggi per lo più ridotte in ruderi e in qualche sasso conseguenza dell’esodo iniziato negli anni subito dopo la seconda guerra mondiale. Questi elementi storici si fondono in un territorio dove la natura ha ripreso il suo spazio rinaturalizzato e selvaggio con la comparsa di specie un tempo assenti quali lupi, cervi, daini, aquile, castori, etc. La guida  è disponibile nei Centri visite Parco Nazionale Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna.

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