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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Briciole di natura

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A cura di Riccardo Raggi

L’Agazzino: l’arbusto che si accende di rosso in inverno

L'Agazzino (o Pyracantha) è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Rosacee, originario di alcune regioni dell’Asia minore, del bacino del Mediterraneo, della Cina e dell’Himalaya

In inverno, passeggiando in città o in periferia, spesso si può osservare un arbusto, completamente ricoperto da fitti grappoli di minuscoli pomi rossi, che abbellisce giardini, siepi o aiuole: è l’Agazzino (o Pyracantha), una pianta molto utilizzata a scopi ornamentali. Scopriamo assieme le sue caratteristiche e qualche curiosità.

L'Agazzino (o Pyracantha) è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Rosacee, originario di alcune regioni dell’Asia minore, del bacino del Mediterraneo, della Cina e dell’Himalaya. Ne esistono varie specie, ma le più diffuse a scopo ornamentale sono sei, che si differenziano per colore dei frutti e altezza: si passa dalla P.coccinea, con frutti rosso vivo e 3 m di altezza, fino alla P. atalantioides, che raggiunge i 6 m ed ha frutti color rosso scarlatto. Altre specie hanno frutti gialli o arancio, con altezze intermedie fra le precedenti.


La specie che maggiormente possiamo osservare nel nostro territorio è la “coccinea”: l’etimologia del nome generico “Pyracantha” deriva dal greco “pyros” = fuoco e “acanthos” = spinoso, probabilmente riferito al colore dei frutti rosso fuoco e alle lunghe spine che si trovano sui rami, mentre il nome specifico “coccinea” in latino significa “di color scarlatto”, sempre a sottolineare il colore intenso dei frutti. In origine i Greci la chiamavano “spina di fuoco”, mentre popolarmente è conosciuta anche col nome di “roveto ardente”.


Viene coltivata fin dal 1500, quando sia le bacche che i semi venivano utilizzati per scopi alimentari: i primi, adeguatamente cotti, venivano utilizzati per fare marmellate, mentre i secondi, durante la guerra, venivano utilizzati per ottenere un surrogato del caffè. Attualmente invece viene utilizzata principalmente per realizzare siepi decorative o divisorie (a volte impenetrabili, a causa delle spine lunghe anche 5cm, che ricoprono l’intera pianta) mentre, se coltivate in vaso, sono ottimi decori natalizi.


L’Agazzino è un arbusto a portamento eretto, con fusti di colore marrone scuro, sottili, che si sviluppano in maniera disordinata, ottenendo chiome molto dense e fitte. Le foglie (lucide, coriacee e verde scuro) sono ovali e piccole; la fioritura avviene in primavera, con infiorescenze a ombrello (corimbi), costituite da numerosissimi fiori bianchi a forma di stella: l’intenso profumo che emanano è un’attrazione irresistibile per gli insetti impollinatori, che si radunano a decine sulle corolle per suggere il dolce nettare. 


Quando arriva l’autunno, dopo che api, farfalle e coleotteri ne hanno impollinato con perizia i fiori, avviene la maturazione dei frutti: piccolissimi pomi dal colore rosso acceso, raggruppati in grappoli, che possono restare sulla pianta fino alla primavera successiva. Tali infruttescenze sono fonte di nutrimenti invernale per moltissime specie di uccelli passeriformi: tordi e merli sono fra i primi ad avvicendarsi fra le fronde dell’Agazzino… ma molti altri approfittano di questo distributore gratuito di vitamine! Chi avesse un giardino e volesse cimentarsi nella pratica del birdgardening e del birdwatching (su questa stessa rubrica è stato scritto un articolo che parlava di questo: https://www.forlitoday.it/blog/briciole-di-natura/come-aiutare-uccellini-inverno-fame.html) può piantare questo coreografico arbusto, che molto rapidamente raggiunge la sua massima altezza.


L'Agazzino è una pianta molto rustica, che non teme il freddo e necessita di luoghi soleggiati; ben sopporta anche lunghi periodi di siccità, accontentandosi della sola pioggia (anche se, nelle piante da poco messe a dimora, è consigliabile un’innaffiatura più frequente e costante). È bene che il terreno dove viene piantato non sia troppo compatto e possa garantire un buon drenaggio, per evitare marciumi radicali dovuti ai ristagni. Nonostante la rusticità, a volte queste piante possono essere colpite da afidi e cocciniglie, che si possono eliminare con opportuni trattamenti antaparassitari.


L’Agazzino è, inoltre, molto sensibile al cosiddetto “colpo di fuoco batterico”, una malattia che provoca appassimento e necrosi di germogli, fiori, foglie e frutti, oltre alla lacerazione della corteccia: è causato da un batterio originario del Nord America, che colpisce molte piante appartenenti alla famiglia delle Rosaceae.
 

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