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Briciole di natura

Briciole di natura

A cura di Riccardo Raggi

Primavera, è tempo di allergie: ma perché starnutiamo quando arrivano i 'piumini'?

Possono accentuare i disturbi delle persone con allergie, perché sulla loro superficie possono aderire pollini di altre specie di piante che fioriscono nello stesso periodo di diffusione dei pappi (tra cui le graminacee)

Facendo passeggiate nei pressi del Parco Urbano, lungo il sentiero perimetrale che da porta Schiavonia conduce fino al Ponte di Vecchiazzano, si può vedere come possa essere composto un boschetto di ripa, cioè un bosco spontaneo che cresce nei pressi di un corso d’acqua. Una delle specie prevalenti che possiamo osservare è il pioppo, che nei nostri territori possiamo vedere nelle sue tre specie principali: nero, bianco e tremulo. A dire il vero i pioppi sono alberi che hanno facilità di ibridazione, pertanto è possibile rinvenire in natura anche esemplari che portano caratteristiche miste fra due specie (con particolare riferimento al bianco e tremulo, nella forma cosiddetta Pioppo x canescens).

Il pioppo è un albero ad accrescimento rapido e raggiunge anche dimensioni considerevoli, la corteccia è liscia da giovane e invece assai solcata a maturità. Il suo legno è tenero ed è spesso utilizzato dai picchi per costruirvi il proprio nido o per cercarvi il cibo, le larve degli insetti xilofagi di cui vanno ghiotti: ecco perché a volte troviamo fori perfettamente circolari negli alberi di pioppo.

L’etimologia del genere Populus sembra derivare dal fatto che questi alberi fossero presenti nelle piazze dei paesi: sotto i pioppi si presume si svolgessero le riunioni dei saggi del villaggio o si prendessero le decisioni importanti per la vita del paese, per il bene del popolo. Gli stessi antichi romani utilizzavano il termine “arbor populi” (albero del popolo) per indicare questi alberi. Altra teoria vuole che il vento che soffia fra le grandi fronde degli alberi appartenenti a questo genere producessero un fruscio simile al mormorio della gente, come il mormorare del popolo.

Il pioppo trova le sue origini anche nella mitologia greca: esso rappresentava l’albero di Persefone, dea dei morti incontrata da Ulisse durante il suo viaggio nell’Oltretomba. Un'altra leggenda racconta di Fetonte, figlio del sole, che trovando il carro del padre incustodito, se ne appropriò per guidarlo nel cielo, ma avvicinandosi alla terra causò molti incendi nei boschi. L'ira di Giove fu tale che, per punirlo, gli scagliò contro un fulmine. Fetonte, colpito, cadde nel fiume e le sue sorelle, le Eliadi, piansero lungamente per il dolore. Giove allora, preso da compassione, le trasformò in Pioppi allineandole lungo l'argine del fiume Eridano. 

Diamo un’occhiata ora alle caratteristiche delle tre specie:

Pioppo bianco (Populus alba). L’etimologia del nome “bianco” è dovuta al colore quasi argenteo, o comunque chiarissimo, della pagina inferiore delle foglie, a differenza della pagina superiore che è invece verde opaco. Le foglie possono essere di forma palmato-lobata quasi triangolare (presenti nei rami sterili) oppure ovali-ellittiche (nei rami che producono fiori). È un albero che non disdegna il sole, e preferisce gli ambienti nei pressi dei fiumi, laghetti o comunque vicino a zone umide, raggiungendo quote fino a 1500m. Può raggiungere i 30-35m, la sua chioma è molto espansa e arrotondata, la corteccia appare chiara.

Pioppo tremulo (Populus tremula). L’etimologia del nome “tremulo” è dovuta al lungo e piatto picciolo che, agitandosi al minimo refolo di vento, sembra far tremolare l’intera pianta. Le foglie sono circolari (nei rami che producono fiori) con margine dentellato e con pagina superiore di un verde glauco. È il pioppo più montano del genere, che ama la luce, anche se tollera bene la copertura arborea quando si trova con altre specie, formando boschetti misti. Raramente raggiunge i 25m, la sua chioma è molto globosa e arrotondata, la corteccia di colore grigio-verde.

Pioppo nero (Populus nigra). L’etimologia del nome “nero” è probabilmente dovuta al colore scuro della sua corteccia. La foglia, di un verde scuro nella pagina superiore, ha base ottusa e margine acuto o con apice acuminato; quelle dei rami fioriferi sono più grandi e generalmente più triangolari.  Come tutti i pioppi, anche il pioppo nero lo si ritrova presso gli ambienti umidi di ripa, a volte anche inondati dall’acqua per qualche tempo, ma se la falda è abbastanza superficiale da essere raggiunta dalle radici possiamo trovarlo anche su suoli sabbiosi o ghiaiosi. Come il pioppo bianco è mediamente amante del caldo e lo si vede spesso piantato in filari per scopo ornamentale (solitamente per questa funzione è utilizzato quello nella sua forma a chioma allungata, conosciuto volgarmente anche col nome di Pioppo cipressino). I suoi fiori sono “cotonosi” e formano quelle nuvole di “piumini” (i pappi) che in questo periodo dell’anno ricoprono il terreno, facendolo sembrare rivestito da uno strato di neve. Molti associano a questo proliferare di piumini la propria allergia, affermando appunto di essere allergici al piumino dei pioppi: in realtà il pappo non è altro che il vettore per il trasporto dei semi ed è costituito da cellulosa, una sostanza anallergica. È però vero che possono accentuare i disturbi delle persone con allergie, perché sulla loro superficie possono aderire pollini di altre specie di piante che fioriscono nello stesso periodo di diffusione dei pappi (tra cui le graminacee).

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