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Giovedì, 28 Marzo 2024
Briciole di natura

Briciole di natura

A cura di Riccardo Raggi

Il fratino: una rarità delle nostre spiagge ancora troppo minacciata

Il Fratino (Charadrius alexandrinus) è un piccolissimo uccellino che frequenta le spiagge e le coste italiane

Mentre le note delle canzoni suonate al “Jova Beach Party” qualche giorno fa sono ancora vive nella testa delle migliaia di fans di Lorenzo Cherubini, è ancora difficile calcolare quali siano le ripercussioni a livello ambientale di questo evento, fortemente impattante per la fauna e l’habitat stesso, impatto ancor più pesante specialmente per una specie di uccello estremamente raro e minacciato: il Fratino.

Il Fratino (Charadrius alexandrinus) è un piccolissimo uccellino che frequenta le spiagge e le coste italiane. Appartiene al gruppo dei Limicoli, ed in particolare all’ordine dei Caradriiformi (parenti quindi di gabbiani, cavalieri d’Italia e beccacce), che comprende un ampio numero di specie di uccelli con becco e zampe variabilmente lunghi e che abitano solitamente nelle zone umide e/o lungo le coste sabbiose. Guardando all’etimologia del nome scientifico, vediamo che Charadrius deriva dal greco “charadriòs”, una sorta di uccello che abita nel letto dei torrenti, delle paludi o dei burroni, mentre l’epiteto specifico “alexandrinus” (=di Alessandria) è dovuto al fatto che i primi esemplari ad essere descritti provenivano dall’Egitto, nei pressi di Alessandria.

Il nome comune Fratino invece sembra derivi dal latino “frater”, fratello o frate, probabilmente per il colore del piumaggio dei maschi in primavera, il cui capo ricorda quello dei frati con la tonsura. In dialetto romagnolo è chiamato Curirìn (=Corrierino), per la sua abitudine di avanzare a piccole corsette, quasi inciampando su se stesso, come fanno altri caradriidi.

Con una lunghezza di circa 15-17 cm e un’apertura alare di 42-45 cm, arriva a pesare meno di 50g. Il suo becco è corto e sottile, di colore nero; il piumaggio del dorso è marrone chiaro ,mentre le parti inferiori sono bianche. In proporzione al corpo le zampe, di colore nero, sono relativamente lunghe. Sulla nuca presenta un evidente collarino bianco, con una banda nera ai lati del petto. Gli adulti sono distinguibili fra loro solamente durante il periodo riproduttivo (quando hanno il cosiddetto “abito nuziale”), mentre i giovani sono molto simili alla femmina, ma complessivamente più sbiaditi. La testa è arrotondata e la colorazione del maschio in periodo estivo è caratteristica: la nuca è color marrone rossiccio, la fronte bianca con un’evidente chiazza nera superiore, mentre il vertice è beige. In volo si nota una lunga barra bianca sulle ali, mentre la coda si presenta nera con lati bianchi.

Questi piccoli limicoli si nutrono di invertebrati e piccoli crostacei, che vanno cacciando sui banchi sabbiosi e fangosi delle nostre coste o nelle acque profonde pochi millimetri. La tecnica di caccia è definita come “stop-corsa-beccata”, con caratteristiche brevi corsette lungo il bagnasciuga, seguite da arresti improvvisi e da becchettamenti frenetici. In Italia è presente sulle coste di quasi tutte le regioni, con un numero di coppie/nidi che negli ultimi 10 anni è diminuito, in alcuni casi, anche dell’80%. Attualmente le stime fornite dal Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino (https://comitatofratino.org/) indicano un numero di coppie/nidi rilevate (all’anno 2018) compreso fra i 570-690 (contro le quasi 1600 del 2010).

Il Fratino nidifica in colonie o in coppie isolate: il suo nido è costituito da una piccola buca scavata nella sabbia, con l’interno ricoperto di sassolini o frammenti di conchiglie; predilige le zone scoperte da vegetazione e questo è uno dei grandi problemi legati alla sua conservazione. Infatti l’intensa frequentazione delle nostre spiagge ed i lavori di manutenzione dell’arenile nel periodo di pre-apertura degli stabilimenti balneari mettono a serio rischio la deposizione delle uova ed il successo riproduttivo della specie. 
Il Fratino infatti depone da una a tre uova, tra la metà di marzo e la metà di agosto. Le uova sono di color crema chiaro, macchiettate di nero, e vengono covate per circa 25 giorni, da entrambe i genitori.  Nel caso in cui una deposizione non vada a buon fine (per predazione o altri motivi) la coppia può tentare una seconda nidificazione. 

I pulcini, appena nati, sono già in grado di correre dietro ai genitori e nutrirsi autonomamente, ma al primo segnale di pericolo si immobilizzano nei pressi della vegetazione dunale, mentre i genitori inscenano una parata di distrazione, fingendo di avere un’ala spezzata: trascinandosi sulla sabbia, allontanano il predatore dai piccoli, finché al momento opportuno spiccano il volo, lasciando la volpe o il gabbiano di turno a bocca asciutta!
Qualche anno fa la Disney Pixar ha realizzato un cortometraggio (https://www.youtube.com/watch?v=WIPV1iwzrzg) dedicato proprio al Fratino: Piper (questo il nome in inglese) riproduce in maniera molto fedele le abitudini e l’habitat di questo prezioso abitante delle spiagge italiane ed europee.

Oltre al già citato Comitato nazionale, tutte le principali associazioni ornitologiche (in primisi l’As.Or.E.R. - Associazione Ornitologi dell'Emilia-Romagna, www.asoer.org) hanno preso posizione nei confronti della manifestazione del Jova Beach Party, manifestando preoccupazione per la scelta di una location così delicata e per l’impatto che non solo l’evento in sé, ma anche le attività preparatorie al concerto stesso, avrebbero avuto sull’ecosistema (danneggiamento dei cordoni dunali, disturbo della fauna, inquinamento da plastiche e altri rifiuti, …).

La tutela del Fratino è un’attività ormai consolidata, attuata da molto tempo anche grazie al supporto dei Carabinieri Forestali del Comando Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Punta Marina e dei tanti volontari, che puntualmente ogni anno presidiano un lungo tratto di spiaggia nei pressi della foce del torrente Bevano, tenendo sotto controllo i nidi e assicurandosi che la cova possa essere portata a termine senza disturbi: si ricorda infatti che il solo calpestìo umano (con conseguente rischio di rottura delle uova) o la presenza di cani liberi sono una delle minacce concrete e più frequenti a questa specie nelle nostre spiagge romagnole.

La convivenza fra bagnanti e Fratino è certamente possibile e, forse, leggendo queste semplici righe qualcuno rifletterà sull’importanza della conservazione di questa specie, decidendo, per una volta, di modificare le proprie abitudini per il bene di questo corridore delle spiagge.
 

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