Rio dei Cozzi: un semplice trekking su un’antica barriera corallina
Per raggiungere l’attacco del sentiero è necessario percorrere la via Biondina e successivamente la via Rio Cozzi, parcheggiando l’auto nel punto in cui questa diventa via Converselle
Se si esce un poco dal paese di Terra del Sole, è possibile percorrere un facile sentiero, situato all’interno di un ambiente naturale di grande valore naturalistico e geologico: si tratta della rupe di Rio dei Cozzi, luogo frequentato da climbers ed escursionisti. Per raggiungere l’attacco del sentiero è necessario percorrere la via Biondina e successivamente la via Rio Cozzi, parcheggiando l’auto nel punto in cui questa diventa via Converselle: un pannello didattico, con alcune informazioni sulla Rupe del Rio Cozzi, è il segnale che da lì inizia il percorso.
Ci si incammina su strada sterrata, pianeggiante e completamente alberata, per poco meno di 500m, fino a quando non si intercetta, sulla destra, il tracciato che porta alla rupe: si inizia a salire su uno stretto sentiero (che nel periodo piovoso diviene assai fangoso), in mezzo alla vegetazione. Il percorso è suggestivo, in quanto alterna passaggi in mezzo a boschetti di aceri campestri, carpini neri e robinie, a tratti aperti, dai quali è possibile godere di una bella vista sulla vallata laterale: qua e là, nei piccoli spazi più aperti e pianeggianti, è possibile osservare anche fioriture di orchidee.
Si prosegue sempre in salita e dopo poco si iniziano ad intravedere i primi segnali della presenza della rupe: sulla destra spiccano alte pareti di roccia giallastra, detta “Spungone”, che rendono questo luogo un’attrattiva irresistibile per naturalisti e arrampicatori (sono presenti alcune vie di arrampicata che richiamano ogni anno decine di appassionati). La parola “spungone” è di origine dialettale e significa “spugna” (questo è l’aspetto che ha la roccia): questa particolare formazione geologica si è formata nel Pliocene medio (fra i 5 e i 2 milioni di anni fa), quando queste terre erano ricoperte dal mare e qui si trovavano scogliere sottomarine e barriere coralline.
Proseguendo nel cammino si arriva nella parte centrale di questo “canyon”, ove si trova una bella grotta con un largo soffitto prospiciente, sul quale è possibile rinvenire numerosissimi fossili (in particolare bivalvi), che rendono ancora più interessante la passeggiata. Questo luogo fa parte della più ampia Zona Speciale di Conservazione “Pietramora, Ceparano, Rio dei Cozzi” (zona identificata da Rete Natura 2000, una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione Europea, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario). Il valore naturalistico di questo ambiente lo si intuisce fin dai primi passi e caratterizza tutto l’itinerario: usciti dalla zona della rupe, il sentiero si snoda fra piccoli arbusteti di biancospini e prugnoli, alternati a boschi di carpini e roverella.
Anche la fauna è ben rappresentata: se sulla rupe possiamo avvistare il falco pellegrino appollaiato, in attesa di spiccare il volo alla ricerca di qualche preda, nei campi circostanti non è raro poter vedere caprioli, cinghiali, volpi e tassi. Anche il lupo ha deciso di prendere dimora in questi versanti e, con un po’ di fortuna, lo si può vedere percorrere questi crinali, in perlustrazione del suo territorio. Il sentiero prosegue fino a raggiungere una zona aperta destinata a coltivo: si piega sulla destra e si cammina sullo stradello sterrato a bordo campo: nel periodo estivo questi ambienti si colorano del rosso della sulla e del giallo delle ginestre, rendendo ancor più affascinante questo semplice anello escursionistico.
Poco oltre si raggiunge il crinale, che permette di gettare lo sguardo sul monte di Converselle e sui vicini laghetti della Bolga: questi sono costituiti da acque salsoiodiche che, mediante condutture sotterranee, sono convogliate agli stabilimenti termali di Castrocaro. Il tracciato ora transita unicamente su strada sterrata, scendendo tra campi coltivati e ruderi di case coloniche: le fioriture sono, in questo tratto, l’attrattiva maggiore (assieme alla vista dei calanchi) e permettono l’osservazione sia di specie botaniche di notevole valore conservazionistico (come le orchidee), sia di numerosissime specie di insetti che cercano alacremente di rifocillarsi di nettare. Ancora poche centinaia di metri ed il percorso termina all’inizio di via Converselle, punto di partenza di questo facile trekking sulle prime colline forlivesi. Buona passeggiata!