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Briciole di natura

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A cura di Riccardo Raggi

Lampada frontale, un'utile alleata per le nostre escursioni notturne

Nelle giornate tardo autunnali ed invernali, complici le poche ore di luce a disposizione, può capitare (più o meno intenzionalmente) di fare trekking anche dopo il tramonto del sole

Nelle giornate tardo autunnali ed invernali, complici le poche ore di luce a disposizione, può capitare (più o meno intenzionalmente) di fare trekking anche dopo il tramonto del sole. Un utile alleata che non dovrebbe mai mancare nello zaino dell’escursionista è la lampada frontale: ecco una semplice guida per aiutarvi a scegliere il modello più adatto alle vostre esigenze.

Innanzitutto diciamo che, se dobbiamo dotarci di una sorgente luminosa che ci permetta di camminare su sentieri di montana o comunque in ambiente naturale quando è buio, è meglio preferire una lampada frontale alle classiche torce da tenere in mano perché è molto più pratica in quanto ci permette di poter utilizzare i bastoni da trekking (altro fondamentale elemento dell’equipaggiamento dell’escursionista) o consultare la cartina a mani libere. Come per ogni attrezzatura da trekking, esistono lampade frontali del costo di pochi euro fino ad arrivare a modelli che sfiorano i settecento euro; prima di affrontare l’acquisto è sempre bene quindi pensare all’uso che se ne deve fare.

Quali sono gli elementi di cui dobbiamo tenere conto quando dobbiamo scegliere una lampada frontale? 
Luminosità: viene anche indicata come “potenza” (anche se elettrotecnica è un’altra cosa…), ed è espressa in LUMEN (lm). Questo parametro indica l'intensità della luce, cioè quanta luce emette una lampada (a differenza del watt, che indica la potenza). Maggiore è il numero di lumen, maggiore è la quantità di luce emessa di una lampada. Diversi modelli sono dotati di un variatore di luminosità per poter regolare questo valore, utile soprattutto quando si deve usare la lampada in diverse situazioni (in un bosco, dentro un bivacco, …). Per fare jogging nel parco può essere sufficiente una lampada da un centinaio di lumen mentre per fare trekking possono essere consigliate lampade dai 500 lumen in su (alcune lampade professionali superano i 3000 lm)

Autonomia: è inversamente proporzionale alla luminosità selezionata: con maggiore quantità di luce emessa si hanno autonomie inferiori. Si va da poche ore fino a quasi un centinaio. I modelli più performanti sono dotati di un sistema elettronico che ha la funzione di garantire un’intensità costante per un certo periodo di tempo, al termine del quale si setta automaticamente in modalità “risparmio energetico”, utilizzando una minore intensità, ma che può assicurare diverse ore di luce disponibile. Le lampade più semplici hanno 2-3 livelli di luminosità selezionabili manualmente. Bisogna inoltre ricordare che l’utilizzo a basse temperature diminuisce di molto l’autonomia della carica.

Distanza: indica quanto lontano possiamo illuminare ed è principalmente legata al tipo di fascio luminoso. Può andare da pochi metri fino a oltre un centinaio. Alcuni modelli hanno la possibilità di variare il fascio di luce meccanicamente tramite una lente che diffonde o concentra la luce, nei modelli più sofisticati questo avviene elettronicamente. Tipo di luce: al giorno d’oggi praticamente tutti i modelli montano lampadine al LED; alcuni di questi, oltre alla luce bianca utilizzata per illuminare, sono dotati di un led di emergenza a luce rossa, fissa o intermittente, per una segnalazione di presenza visibile a lunga distanza. Tenuta stagna: ci permette di capire quanto la nostra lampada potrà resistere, ad es., sotto un acquazzone prima di danneggiarsi. È indicata con la sigla IP (es. IPX4 significa “protetto contro spruzzi d’acqua da qualsiasi direzione”.)

Alimentazione: i modelli più semplici hanno 2-3 pile stilo o ministilo (AA o AAA) inserite direttamente dietro la lampada, mentre i modelli più performanti hanno un pacco batteria staccato e collegato tramite cavetto corpo luminoso. Di solito questi ultimi hanno pile ricaricabili, spesso anche tramite presa USB.

Orientabile: alcuni modelli hanno la possibilità di variare l’inclinazione della lampada, utile per non abbagliare il compagno di cammino o per illuminare il terreno più vicino ai piedi.
Peso: è legato soprattutto alla tipologia di batterie utilizzate e al numero di led presenti sulla lampada.

Altri elementi utili da guardare sono la portabilità e la manovrabilità. La prima è dettata dal confort della cinghia elastica su cui è montata la lampada mentre la seconda è data dalla possibilità di accendere/spegnere la lampada anche con i guanti (utile soprattutto per escursioni in inverno).

Per aiutare nella scelta si indicano di seguito alcune marche fra le più affidabili: Petzl, LedLenser, Fenix, Lupine. Ovviamente ogni brand ha modelli di base e di punta… a voi la scelta! 

Per chi volesse comunque avere consigli sull’argomento può contattarmi alla mail info@romagnatrekking.it
 

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