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Forlì ieri e oggi

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A cura di Piero Ghetti

Emporio Tumidei & Savorani, duecento anni di attività. Ma il futuro è incerto

Al civico 94 di corso Mazzini, dal 1821 opera l’esercizio commerciale più longevo di Forlì e dell’intera Romagna: l’emporio di cordami e di arredi per la casa “Tumidei & Savorani”

E’ la più antica attività commerciale di Forlì e dell’intera Romagna. Quando ci si affaccia nell’emporio di cordami e arredi per la casa “Tumidei & Savorani”, al civico 94 di corso Mazzini, sembra di entrare in una macchina del tempo. “Nel 2022 fanno 201 anni – dichiara raggiante Fiorenzo Placuzzi, gestore dell’esercizio per conto delle tre figlie - e ha promesso una visita anche il sindaco Gian Luca Zattini.

Sorto nel 1821 per iniziativa di un canapino del Rione Schiavonia, Giuseppe Tumidei, già nel 1927 è recensito come bottega storica dalla “Monografia Industriale” di Ettore Casadei. Dal 1981 e per quasi quarant’anni è stato condotto dall’avvocato Fabrizio Savorani, subentrato a sua volta al padre Domenico, il celeberrimo “Pulon dla corda”. Il banco di vendita, con tanto di “bureau” per la cassa, è così dal 1912. Dal soffitto pendono ancora le vecchie carrucole in legno (1870) per il sollevamento delle balle di canapa e delle merci e sono originali persino le scale in legno per arrivare in cima agli scaffali.

“Risale al periodo della Prima Guerra mondiale – si legge sul sito del Comune di Forlì - il banco di vendita tratto da un tavolo precedente. Caratteristico è il pavimento in legno del locale che si affaccia al civico 92, il pavimento in gettata di cemento del locale al civico 96 (primi '900) ed il pavimento in cotto di un magazzino (1870)”. Corso Mazzini, già Borgo San Pietro (in dialetto forlivese E’ Borg ad Sā Pir), è sempre stato il collegamento naturale dalla campagna alla città. Dedicato ad uno dei quattro artefici dell’Unità d’Italia (gli altri sono Vittorio Emanuele II, Cavour e Garibaldi), il Borgo non ha mai esibito “palagi” aristocratici, affidando la sua immagine a dimore di famiglie senza blasone, ma benestanti.

“Grazie all’intensa attività commerciale – si legge nel libro Borgo Mazzini, della collana I Borghi edita da Almanacco - nell’Ottocento vi prendono dimora molti nuclei borghesi. Basti pensare agli Zagnoli, birocciai mercantili poi divenuti autotrasportatori, residenti nell’edificio con la bella facciata in mattoni rossi posta al civico 130, o alla residenza porticata dei Ceccarelli al numero 95, o anche all’adiacente Casa Pettini, realizzata nel 1840 su progetto di Giacomo Santarelli. Nell’Ottocento, funzionale ai mezzi di trasporto dell’epoca, Borgo Mazzini era pavimentato con ciottoli di fiume: al centro della carreggiata presentava due strisce parallele di pietra basaltica, idonee alla corsa di carri e carrozze. Il porfido attuale risale alla sistemazione disposta dall’Amministrazione comunale nel 1987. Su quella strada si sono sempre affacciate vivaci imprese commerciali ed artigianali, come appunto quella gestita da Tumidei & Savorani”. Nel 1870 l’edificio che la ospita venne completamente ristrutturato assieme ad altri, in sede del rifacimento radicale del Borg ad Sā Pir, nel lato destro da via Antonio Fratti alla Barriera, così da renderlo rettilineo. All’epoca la Bottega svolgeva un’attività di lavorazione della canapa grezza per la produzione di cordami, spaghi e per la vendita del semi-lavorato all’industria tessile ed ad artigiani per la successiva filatura e lavorazione.

“Nel 1921 – scrive Daniele Gaudenzi in Album di Famiglia - l’azienda è premiata con la medaglia d’argento per la lavorazione della canapa e produzioni dei cordami, in occasione delle Esposizioni Romagnole Riunite svoltesi in quell’anno a Forlì”. Successivamente è stata introdotta la vendita di telerie di canapa, lino, cotone, lana, crine vegetale ed animale per materassi e guanciali. Con l’avvento della produzione industriale, l’offerta si è ampliata, fino a ricomprendere biancheria per la casa (non più solo a metratura ma a prodotto finito), tessuti per l’arredamento e tendaggi. Forte di un passato imprenditoriale unico nel suo genere nell’intera Romagna, il negozio di corso Mazzini deve fare i conti con l’attualità: nel marzo 2019, all’età di 90 anni è scomparso l’avv. Fabrizio Savorani, grande mentore della gloriosa bottega. A luglio dello stesso anno se n’è andata anche la moglie Elda. “Siamo ancora qua, e già”, è lo slogan affisso all’interno del locale all’atto di compimento dei 200 anni di attività. “Le mie figlie – precisa Placuzzi – eredi del nonno nella titolarità dell’emporio, hanno ciascuna il proprio lavoro e non riescono ad occuparsene. Io sono in pensione e mi presto volentieri nella sua conduzione”. Ma fino a quando? Si addensano nubi sul futuro dello storico esercizio. 

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