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Forlì ieri e oggi

Forlì ieri e oggi

A cura di Piero Ghetti

Forlì ieri ed oggi - Una volta lì c'era il teatro, ora solo delle tracce sul selciato

L’ampio spazio sottostante la torre civica denominato piazzetta della Misura, nasconde un tesoro della memoria d’inestimabile valore

L’ampio spazio sottostante la torre civica denominato piazzetta della Misura, nasconde un tesoro della memoria d’inestimabile valore: le fondamenta del Teatro Comunale. Per cogliere veramente il vuoto lasciato dal glorioso edificio, occorre spostarsi nella piazzetta limitrofa, intitolata alla magistratura dei Novanta Pacifici: l’ingresso al pubblico era posizionato laddove oggi ci sono tavoli e sedie di un irish-pub. Eretto nel 1776 su progetto dell’architetto imolese Cosimo Morelli e impreziosito da decorazioni dei vari Felice Giani, Pompeo Randi e Cesare Camporesi, caratterizzò per quasi due secoli la vita culturale dei forlivesi.

Di un primo teatro “stabile” forlivese risalente al 1664 e posto al piano terra dell’attuale sede comunale, parla Ettore Casadei nella sua “Guida” del 1928, ma non era altro che un palcoscenico fisso fatto erigere dall’Accademia dei Filergiti. Il teatro per antonomasia sorse solo nel Settecento. Nella sua non lunghissima vita subì pesanti ristrutturazioni atte ad aumentarne la capienza, ma i posti a sedere non furono mai più di 600. Nel 1864 risultò il primo in Italia a dotarsi di illuminazione interna a gas. L’ultima rappresentazione ufficiale si tenne il 26 marzo 1944. Poi, alle prime ore del 9 novembre di quell’anno, il fatidico crollo.

“All’1,45 – scrive Antonio Mambelli nei suoi Diari - senza preavviso alcuno, a distanza di dieci minuti fra l’una e l’altra esplosione, i tedeschi fanno saltare la torretta degli Uffici Statali, la torre dell’Orologio e il campanile del Duomo”. La Torre Civica cade al suolo travolgendo anche il sottostante Teatro Comunale, che non sarà mai più ricostruito. Dal 2004, la piazzetta della Misura è stata rifatta per ospitare mercatini del libro, rappresentazioni ed eventi culturali. La pavimentazione presenta una decorazione organica in mattoni rossi, che ripropone le tracce perimetrali del settecentesco edificio. Nonostante la febbrile attività del Diego Fabbri, in molti forlivesi rimane lo smarrimento per la mancanza di un teatro vero e proprio.

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