Il nuovo centro polifunzionale della parrocchia di San Varano sarà pronto a fine anno
La nuova opera, fortemente voluta dal parroco don Luigi Corzani, classe 1934, “per lasciare un segno indelebile alla comunità che serve pastoralmente dal 1983”, va ad arricchire una realtà ecclesiale di cui si hanno notizie sin dal Medioevo
Il nuovo centro polifunzionale della parrocchia di San Varano sarà pronto a fine anno. La gru edile che da mesi svetta in via Firenze, accanto al campanile, rivela il grande cantiere attivo sul retro della chiesa di San Marco. “E’ un’opera – dichiara Giuseppina Fabbri Orlati, componente del consiglio parrocchiale e profonda conoscitrice della storia della frazione – fortemente voluta dal nostro parroco don Luigi Corzani, classe 1934, per lasciare un segno indelebile alla comunità che serve pastoralmente dal 1983”.
“I nuovi spazi - interviene Carla Cecchi, assidua parrocchiana e molto attiva anche nel locale Comitato di Quartiere – saranno utili anche alle istituzioni civili e amministrative, visto che San Varano, Quattro, Villagrappa e Rovere è uno dei quartieri forlivesi senza sede”. Gioveranno sicuramente anche alla parrocchia dei Romiti, parte integrante della stessa unità pastorale. San Varano conta 1300 abitanti e 450 famiglie. Sulla carta, il nuovo “edificio di ministero pastorale”, come lo definisce la Conferenza Episcopale Italiana, sarebbe dovuto costare 844.000 euro, finanziati con il contributo dell’8x1000 della stessa CEI, fondi della parrocchia e offerte di privati. “E’ quanto risulta dal pieghevole stampato ai primi del 2021 – dichiara Emanuele Laghi, co-economo parrocchiale, co-progettista e rup dei lavori – ma l’aumento delle materie prime e delle lavorazioni ha dilatato tempi e costi”. All’interno del nuovo centro ci saranno aule di catechismo e una grande sala polivalente, oltre ai nuovi servizi igienici.
“E’ un progetto che nasce nel 2018 ed è passato alla fase esecutiva nel 2021 – continua Laghi – con muri e copertura già pronti, anche se la fase più impegnativa è stata all’inizio, quando abbiamo dovuto fondare la struttura su un terreno che si protende verso il fiume”. Sono già stati montati i controtelai delle finestre ed è a buon punto anche l’installazione degli impianti elettrici e termici. Il cantiere di realizzazione del nuovo centro polifunzionale di San Varano segue di cinque anni la conclusione dei lavori di restauro della chiesa, ricostruita nel 1946 dopo la distruzione bellica occorsa ai primi di novembre del 1944. Il bombardamento alleato che precedette la liberazione di Forlì, fece crollare la canonica, causò vistose crepe nei muri della chiesa facendone cadere il soffitto e danneggiò gravemente il campanile, innalzato da pochi anni (1938-1939). Rimase intatta solo la nicchia che custodiva la statua in legno della Madonna del Rosario, opera giovanile dello scultore Bernardino Boifava. Con il restauro della chiesa si è messo mano anche ai tetti della canonica e alla cella campanaria.
Nel libro di Giuseppina Fabbri “San Marco in Varano, cronistoria di una parrocchia”, si legge che la prima memoria storica di San Varano come toponimo, è in un atto notarile del 1156 e si riferisce a beni ubicati in località “Sauarani”. Nella descrizione della Provincia di Romagna del 1371 ad opera del Vicario Pontificio Cardinale D’Anglico, “Villa Sancti Varani” risulta avere 12 focolari e “Villa Comogne et Varani” 13 focolari. Lo storico forlivese Giovanni di Mastro Pedrino annota nelle Cronache che nel marzo 1430 il capitano di ventura Francesco Piccinino alloggiò a “Varano e San Varano Chomogne”. L’esistenza di una chiesa è testimoniata in un documento del 1455. Alcuni studiosi hanno azzardato l’ipotesi che Varanus sia l’abbreviazione di Valerianus, il valoroso soldato e martire cristiano, ucciso e gettato in un pozzo con ottanta compagni. E proprio a San Varano, a poca distanza dalla chiesa, sorgeva un tempietto, distrutto durante l’ultima guerra, che custodiva un pozzo, in cui la tradizione poneva le ossa di San Valeriano e compagni, prima che fossero traslate in Duomo. “Il faentino Tolosano – conclude la Fabbri, che nel 2020, insieme a Gabriele Zelli ha dato alle stampe un altro volume sulla frazione forlivese, edito da Almanacco - aveva già scritto che nel 1220 l’Imperatore Federico era stato ospitato presso Sanctus Varanus, mentre andava a Roma a farsi incoronare”.
Alcune foto caratteristiche della chiesa di San Varano