Le sorprendenti foto di Forlì ancora cinta dalle mura di Caterina Sforza
Un paio di foto, emerse dalla “rete”, ci consentono di ammirare tratti delle antiche mura cittadine, scomparse da oltre un secolo
Sono un funzionario pubblico impelagato nel diritto amministrativo, ma anche giornalista desideroso di descrivere le buone azioni (che non fanno rumore) dei tanti concittadini solidali con il prossimo. Ho una moglie poliglotta con due figlie che crescono e nel tempo libero cammino in Appennino e riesco pure a togliermi qualche soddisfazione a tennis. Appassionato di storia locale, sin da bambino sono affascinato dai cambiamenti subiti dalla mia Forlì. Mi piace scartabellare carte polverose e indagare foto e prospettive di un tempo, alla ricerca di indizi su come potesse essere in origine quel luogo o quel monumento sopravvissuti all’incedere del tempo
Un paio di foto, emerse dalla “rete”, ci consentono di ammirare tratti delle antiche mura cittadine, scomparse da oltre un secolo
Provate ad immaginare viale Bologna alberato: fino all’ultima guerra, la “Stre' Nova”, ossia la Via Emilia “rettificata” in uscita dalla città, vantava due imponenti fila di tigli, che si fronteggiavano dal ponte di Schiavonia sino alla Cava
Grazie alle ricerche di Ariella Soffritti riemerge la vicenda del padre Aroldo, aviatore pluridecorato nel corso del secondo conflitto mondiale. I terribili ricordi dei campi di prigionia inglesi. Aroldo Soffritti era il secondogenito di Amedeo, fondatore della Soffritti S.p.A., la società forlivese per anni ai vertici dell’autotrasporto europeo
La cronistoria del salvataggio e restauro della pieve romanica di Santa Maria in Acquedotto, una delle più antiche e meglio conservate della Romagna, negli scritti di mons. Attilio Fusconi, parroco di Pieveacquedotto dal 1906 al 1957
La leggenda narra che, ai tempi della Leonessa di Forlì, consorte di Girolamo Riario, all'ultimo piano della Torre Albicini, posta a poco meno di due chilometri dalla pieve di San Pietro in Trento, ci fosse una sala delle torture
Il parroco del Centro Storico di Forlì, don Nino Nicotra: “Contiamo di riprendere a celebrare nella chiesa rinnovata per la Domenica delle Palme”. Per il campanile occorre attendere un mese in più