Ex Eridania: a cinquant’anni esatti dalla chiusura s’intravede la luce in fondo al tunnel
Fine ottobre del 1972: nel grande zuccherificio di via Monte San Michele è appena terminata l’ultima campagna saccarifera della sua lunga storia
Sono un funzionario pubblico impelagato nel diritto amministrativo, ma anche giornalista desideroso di descrivere le buone azioni (che non fanno rumore) dei tanti concittadini solidali con il prossimo. Ho una moglie poliglotta con due figlie che crescono e nel tempo libero cammino in Appennino e riesco pure a togliermi qualche soddisfazione a tennis. Appassionato di storia locale, sin da bambino sono affascinato dai cambiamenti subiti dalla mia Forlì. Mi piace scartabellare carte polverose e indagare foto e prospettive di un tempo, alla ricerca di indizi su come potesse essere in origine quel luogo o quel monumento sopravvissuti all’incedere del tempo
Fine ottobre del 1972: nel grande zuccherificio di via Monte San Michele è appena terminata l’ultima campagna saccarifera della sua lunga storia
Fino al 1994, l’ultimo anno di don Bruno Bazzoli alla guida di San Mercuriale, il secolare campanile di Piazza Saffi ha comunicato ai forlivesi le condizioni meteo: 1 rintocco col sereno, 2 se era nuvolo, 3 con la pioggia e 4 con la neve. Nel 1929, l’anno del nevone, da San Mercuriale ne risuonarono ben 5
Ad Antonio di Padova, che dal 1221 al 1222 visse per oltre un anno all’eremo di Montepaolo e il 24 settembre di 800 anni fa tenne a Forlì la sua prima predica pubblica, è dedicata la prima cappella a destra all’interno della chiesa del Suffragio, in passato teatro di grandi celebrazioni antoniane
Con l’avvio dei lavori di realizzazione del nuovo parcheggio pubblico Casamorata, si completa la riorganizzazione dell’ex podere Bertaccini, sul cui terreno, a partire dal 1954, sono sorti viale Italia e la scuola elementare Dante Alighieri. Resta da definire il futuro dell’ex lavatoio, per la cui salvaguardia si leva alto il grido di Italia Nostra
Il Pelacano era il primo dei mulini del Canale di Ravaldino in uscita dalla città. In capo all’opificio, costruito alla fine del XIX secolo e inattivo da anni, non risultano vincoli di sorta dal punto di vista storico- architettonico: in teoria si può demolire e rifare tutto, anche se nel rispetto della disciplina edilizio-urbanistica vigente
Partiamo da una foto del 1935 di proprietà del dott. Franco Fabbri, in cui compaiono case e attività (una merceria e una sartoria) assolutamente inedite e mai viste dalla maggior parte dei forlivesi. La perdita che più di ogni altra pesa nel corpo monumentale di corso Mazzini, è quella di Palazzo Baratti