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Giovedì, 18 Aprile 2024
Forlì ieri e oggi

Forlì ieri e oggi

A cura di Piero Ghetti

Seconda guerra mondiale: lo straordinario legame fra Forlì e i soldati polacchi che contribuirono alla liberazione della città

La comunità forlivese deve tanto ai soldati polacchi, che contribuirono alla liberazione dai tedeschi della cosiddetta “città del Duce”, avvenuta la mattina del 9 novembre 1944. Il dono della copia della Madonna di Czestochowa a Bussecchio, operato nel 1947, esplicita a chiare lettere il grande attaccamento a Forlì dei militari polacchi

La comunità forlivese deve tanto ai soldati polacchi del 2° Corpo comandato del generale Wladislaw Anders: a sua volta integrato nell’8^ Armata britannica, contribuì alla liberazione dai tedeschi della cosiddetta “città del Duce”, avvenuta la mattina del 9 novembre 1944. Giova ricordare che nell’abbazia di San Mercuriale, in piazza Saffi, sulla parete a destra dell’entrata, si trova un’epigrafe, incisa sia in italiano che in lingua madre, posta dai polacchi a ricordo della loro permanenza a Forlì: “Lungo la strada del nostro pellegrinaggio - si legge - noi soldati polacchi della quinta divisione Kresova fanteria, fedeli a Gesù Cristo e alla repubblica polacca, copertici di gloria nella lotta per la libertà della nostra patria e per la libertà degli uomini nel mondo, mentre abbandoniamo l’ospitale città di Forlì porgiamo a Dio la preghiera più calda per la libertà dell’oppressa Polonia e la prosperità d’Italia”.

Per molti di loro, fra cui lo stesso generale Anders, la conclusione della guerra non rappresentò la fine del dramma: piuttosto che rientrare in patria, rimasta nella sfera d’influenza sovietica e dunque sotto il giogo comunista, almeno 112mila militari polacchi scelsero l’esilio in Italia e nel mondo. Sempre a Forlì, nella chiesa di Santa Maria Lauterana, è conservato un quadro che rappresenta l’icona della Madonna di Czestochowa. Copia fedele dell’originale venerato in Polonia, fu lasciata nella Pieve di San Vitale, in via Decio Raggi, (la chiesa del cimitero di Bussecchio) dalle truppe polacche nel 1947, a ricordo della fratellanza instaurata con la comunità forlivese. Una delle loro sedi principali durante la permanenza in città era stato l’asilo Santarelli, in via Caterina Sforza, occupato dai tedeschi fino al giorno prima dell’arrivo degli Alleati. Scrive Quinto Versari: “I polacchi attuarono dei lavori che incisero sulla struttura interna dell’edificio, che utilizzarono anche per i loro svaghi. Nella grande sala di ricreazione dei bimbi organizzarono feste da ballo, che incontrarono ottima fortuna presso la popolazione”.

“L’immagine che si trova a Santa Maria Lauretana – scrive Paola Costi in una pubblicazione del 2021 dedicata al quadro donato - è una Madonna odighitria (colei che indica la via) con tutti i canoni tipici dell’icona bizantina. Dipinta su tela, dimensioni 98cm x 68cm, è stata realizzata a Roma nel 1946”. Il dono della copia della Madonna di Czestochowa a Bussecchio esplicita a chiare lettere il forte legame dei militari polacchi con la città di Forlì. La prima pietra della chiesa di Santa Maria Lauretana fu collocata il 10 dicembre 1945, festa della Madonna di Loreto, alla presenza del vescovo mons. Giuseppe Rolla, del parroco don Corrado Montanari e della banda dei militari polacchi del 2° Corpo.

“L’intitolazione - continua la Costi – fu favorita da don Montanari, per anni cappellano del vicino aeroporto”. Ai piedi del santuario marchigiano della Madonna di Loreto venne costruito il cimitero dei soldati del 2° corpo polacco, caduti sul fronte adriatico. Consacrato il 6 maggio 1946, accoglie i resti di 1.081 militari: “Si creò così un altro legame fra Forlì e i polacchi”. Quando si accomiatarono dalla città, il 15 novembre 1947, fu celebrata una messa in Santa Lucia, officiata dal cappellano don Adalberto Rolek, presente il comandante Piatkowski e il vescovo Rolla. L’immagine della loro patrona lasciata a Bussecchio, è approdata solo nel maggio 2016 all’interno della chiesa parrocchiale di Santa Maria Lauretana.

Nel 2020 è stata restaurata. Quell’intervento ha restituito anche il nome dell’autore della copia dell’icona, inciso nel retro della cornice lignea: si tratta di Giuseppe Steffanina, pittore di dipinti sacri, molto attivo a Roma fra gli anni Quaranta e Settanta del secolo scorso. “Nel 2020 – conclude la Costi - in occasione del riposizionamento della lapide donata nel 1946 dal 2° Corpo polacco alla città di Forlì, è stato deciso di portare in San Mercuriale una copia del quadro mariano conservato a Bussecchio”. E’ l’ennesima riprova dello straordinario legame fra la città di Forlì e i soldati polacchi.

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