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Il Foro di Livio

Il Foro di Livio

A cura di Umberto Pasqui

30 settembre: scatta l'ora "bis"

L'ora legale fu introdotta in Italia nel 1916. La novità non piacque molto all'attento Filippo Guarini mentre i forlivesi non sembravano volersi adattare.

Sembra che quest'altr'anno la consuetudine di spostare avanti o indietro di un'ora le lancette sparirà. A rimetterci, forse, sarà l'ora legale che verrà soppiantata per tutto l'anno da quella definita "solare", prossima a tornare domenica 27 ottobre. Ebbene, quando fu introdotta l'ora legale in Italia? Il 28 maggio 1916, in tempo di guerra, fu emanato un decreto che imponeva di anticipare di sessanta minuti l'inizio del giorno 4 giugno. Questa novità, dettata da esigenze belliche, coinvolse anche i forlivesi che erano rimasti in città, ben lontano dalle trincee ma con la guerra determinante ormai buona parte gli aspetti del quotidiano. Il rapporto della città con il tempo scandito dalle lancette pare risalire al Trecento, quando Forlì risultava essere una delle prime a dotarsi di un orologio meccanico (sulla Torre Civica, nell'immagine) affiancandosi, in questa iniziativa, a Firenze, a Milano, a Parigi. A quel tempo, la medesima torre recava le teste mozzate dei giustiziati sulla vetta; di tanto in tanto cadeva qualche cranio. Tra la metà del Settecento e il 1824, un orologio pubblico ornava l'arco di Rialto, opera dell'ingegner Praga che già aveva progettato i nuovi quattro quadranti della Torre Civica, esistenti fino al 1944. Più defilato, resiste un orologio pubblico in piazza Saffi sporgente sul loggiato di palazzo Talenti Framonti. 

Rientrando nel tema del titolo, nel "Diario Forlivese", Filippo Guarini il 4 giugno 1916 annota: "Va in vigore l'ora legale, anticipata, prescritta con Decreto del 28 Maggio e che durerà, dicono, fino al 3 ottobre". Qualche deroga, comunque, è concessa: "Rimangono come prima il suono delle Chiese per l'Ave Maria del giorno e della sera, per l'ora di notte (…) perché regolato dall'alzata e tramonto del sole, che nessun Re o Luogotenente può modificare a meno che non diventi un nuovo Giosuè". Insomma, si capisce come l'autore del testo giudichi questa novità "introdotta già in Germania, Francia ed Inghilterra" ove "hanno scritto pro e contra". Infatti: "i fautori di essa in Italia antivedono un risparmio di 50 milioni nell'economia sociale, e c'è chi ne dubita assai!". Un Guarini particolarmente critico e spazientito scomoda dunque il fermati, o sole! pronunciato da Giosuè, erede, nell'azione biblica, di Mosè. Il "Diario forlivese" sopperisce alle scarne notizie data dalla stampa cittadina, almeno in quel 1916, anno in cui per lo più si legge quanto accade al fronte. Complice la censura, meglio tuffarsi tra le righe del manoscritto conservato nei Fondi antichi della Biblioteca. Pertanto si sa che non si placano le polemiche per l'introduzione dell'ora legale. Così si annota qualche curiosità locale per l'8 giugno: “Molti di coloro che non hanno affari ed impegni si ostinano a non tenere i loro orologi alla ora legale; per essi il desinare è sempre al vecchio mezzogiorno, ma la Torre suona il tocco. Però l'ora anticipata dà alla Città un movimento più mattiniero, e anche la sera si vede deserta assai prima”.

Ebbene, l'esperimento dell'ora legale fu però più breve del previsto. Sempre Guarini c'informa il 29 settembre che si tornerà "all'ora normale". Per evitare ogni dubbio, un Decreto Luogotenenziale dispone che "negli atti dello stato civile, in quelli notarili, e in generale in tutti quelli pei quali è richiesta l'indicazione dell'ora in cui è avvenuto un fatto, qualora il fatto si sia verificato nell'ora dalle 23 alle 24 del 30 settembre dopo che gli orologi siano stati portati a segnare le ore 23 , si dovrà farne constare indicando che il fatto si è verificato nella percorrenza dell'ora 23 bis alle 24 bis”. Per quegli stessi giorni, con il gusto di raccontare tradizioni antiche della città, l'Autore cita la "Festa solenne dell'Addolorata a Schiavonia con Messe in musica e funzioni", chiamata popolarmente festa dè Zaccul per l'uso nelle case di mangiare l'anitra". Comunque, se allora a Forlì come altrove in Italia, l'ora legale perdurava centodieci giorni, quest'anno resta in vigore per cento giorni in più. ll cambio dell'ora non fu applicato, in Italia, dal 1921 al 1939 e dal 1949 al 1965. Che, quest'anno, sia l'ultima volta?

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