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Il Foro di Livio

Il Foro di Livio

A cura di Umberto Pasqui

Signor Marchese, ma che fa?

Episodi di un maggio lontano: tra ladri, ubriachi, vagabondi, sovversivi, un assaggino della Forlì ottocentesca

Per “mattinale” s'intende il rapporto quotidiano stilato dalle forze dell'ordine. In esso vi si leggono fatti delittuosi o cose che potevano interessare la polizia. Ora si finga di essere nel 1864 e si legga quanto riportato dagli uffici della Prefettura di Forlì proprio in questi giorni di tanti anni fa. Sarà fatta una scelta tra il cospicuo materiale reperibile all'Archivio di Stato, anche casuale, o di cose che balzavano all'occhio per immaginare un po' l'atmosfera di alcuni tasselli inediti della “storia piccola” di Forlì. Ognuno di questi fatterelli racconta, con nomi e cognomi, vicende curiose e aprono suggestive sceneggiature, idee da approfondire per un ritratto della Romagna ottocentesca.

2 maggio: “Circa le ore 12 ½ meridiane di jeri veniva derubato certo Bertazzini Giuseppe d'un orologio nella chiesa di San Pellegrino con catena d'argento essendo anche l'orologio dello stesso metallo. Verso le ore 11 antimeridiane altro individuo nel mentre era tutto intento a quanto faceva il cavadenti nella pubblica piazza venne pure spogliato d'un orologio a cilindro d'argento”. 

7 maggio: “Jeri col convoglio delle ore tre pomeridiane proveniente da Ancona transitavano alquanti briganti tra questi un prete scortati da Carabinieri e da Guardie condannati a domicilio coatto. Jeri la Corte condannava ad anni 20 di lavori forzati il detenuto Campana Gioacchino per crimine di rapina”.

8 maggio: “Jeri sera  gli appuntati Properzi e Santucci perquisivano Barnucci Angelo detto Ladron senza però rinvenirgli alcun'arma. Col treno sono partiti da Forlì per Faenza il genero di Scajoli Antonio e Giuseppe Cavaletti, ultra retrogradi”. Dove per “ultra retrogradi” s'intende reazionari, appartenenti forse a fazioni legate allo Stato Pontificio. 

10 maggio: “Le guardie cancellavano dopo averne preso copia l'iscrizione a matita che trovavasi sul muro del cesso della ferrovia. Romanini e Properzi arrestavano questa mane d'ordine dell'ufficio scrivente certo Montini David facchino di qui per insulti alla forza pubblica. Le pattuglie di jeri sequestravano sulla piazzetta della camera mortuaria due mazzi di carte a ragazzi che giuocavano unitamente ad un soldo. Stamani accompagnavano all'ufficio il nominato Papi Valeriano d'anni 19 perchè ozioso e vagabondo. Non avendo ottemperato all'ingiunzione di darsi a stabile lavoro verrà trattenuto in carcere e denunziato all'autorità giudiziaria”. 

16 maggio: “Le Guardie comandate di servizio al giuoco del Pallone accompagavano a casa certo Zannotti Pellegrino di anni 24 muratore di Forlì, perchè alterato dal vino veniva preso da convulsioni disturbando l'ordine. Circa le ore 8 pomeridiane di jeri certo Babini Antonio fu Paolo di anni 58 contadino dimorante in Villafranca vedovo con figli, sgraziatamente ferivasi nella mano sinistra per esplosione involontaria di fucile. Esso venne trasportato a questo ospedale. Jeri le guardie Romanini e Santucci chiarivano in contravvenzione il marchese Camillo Monsignani Sassatelli perchè nell'ora del maggior concorso correva disperatamente per la città”. 

17 maggio: “Circa le ore 9 pomeridiane di jeri veniva leggermente ferito al ventre certo Vergagli Luigi bottajo di qui, la ferita è causata da coltello, venne medicato all'ospitale. Il ferito s'ostina a non declinare il nome del feritore. Jeri a sera verso le ore 11 venivano inviati il Maresciallo Badarani e due guardie alla casa di certo Simoncelli per difenderlo da un suo fratello detto Stamison il quale gli aveva già battuto la moglie e faceva minacce di peggio trovandosi alterato dal vino.
Circa le ore 3 pomeridiane di jeri certo Nizzoli Antonio di anni 35 possidente di qui sgraziatamente cadeva da una pianta d'altezza d'un metro riportando una frattura ad una gamba”.

20 maggio: “Circa le ore 7 ½ pomeridiane di jeri la pattuglia di P.S chiariva in contravvenzione Monti Eugenio perchè correva precipitosamente con un biroccino pel corso Vittorio Emanuele”.

25 maggio: “Sul pomeriggio di jeri certo Veggiani Alfonso di qui muratore cadeva nell'armatura nella fabbrica dei RR.CC. e si rompeva il femore destro. È ricoverato all'ospedale. Verso il meriggio pure di jeri veniva derubato di una capparella il sagrestano del Duomo del valore lire 12, il ladro s'introduceva nella sagrestia mediante una scala a pioli e per una finestra, rubandovi la detta capparella che era in una cassapanca. Suonava la mezzanotte che si fecero sentire numerosi colpi di fuoco nella direzione fuori Porta Ravaldino. Accorse una pattuglia di Guardie di Pubblica Sicurezza ed arrivò al primo molino condotto da Vincenzo Tassinari, e venne a cognizione che incogniti ladri avendo praticato un foro nel muro all'altezza di mezzo metro e della larghezza di 40 centimetri, dopo aver aperto la porta, asportarono due sacchi di farina; ma accortosi il mugnajo diede l'allarme con alcuni colpi di fucile cui fecero eco i casolari vicini. La pattuglia si armò di fucile a doppia canna e si diede a perlustrare la campagna e rinvenne i due sacchi. Dalle tracce lasciate dai ladri sembrò alla detta pattuglia che diversi essi fossero. Altra pattuglia di Guardia di P.S. si portava pel luogo e sequestrava una paletta di ferro con manico di legno rinvenuta vicino alla detta casa”. 

26 maggio: “Circa le ore tre antimeridiane di oggi certa Geltrude Spadi cadde nel condotto in via Schiavonia e ne riportava leggera ferita nella testa”.

27 maggio: “Ferito alla testa da una pallottola di legno veniva jeri trasportato a questo spedale civile certo Bravetti Luigi contadino della parrocchia di Collina. Il feritore è un suo compagno”. 

E giugno proseguirà con il bracciante Antonio che, sportosi troppo sul canale per lavarsi le mani, vi cadde e fu estratto cadavere dai Carabinieri. Giuseppe Ravajoli che pronunciò parole oscene verso le forze dell'ordine mentre era totalmente sbronzo e dal momento che “faceva molto strepito dovette farsi accompagnare alle carceri in carrozza scortato da due guardie”. Al dottor Gherardi verrà rubata un po' di biancheria tra cui un paio di mutande, ma non volle denunciare il fatto. Lo spaccalegna Angelo Vallicelli di anni 35 “ferivasi sgraziatamente all'occhio destro mentre lavorava” mentre “col convoglio delle ore 7 di questa mattina” giungeva il generale Enrico Cialdini per poi ripartire alle 10. Infine, si può citare Paolo Benini della parrocchia di San Giorgio che, a 24 anni, riportava una ferita con arma da taglio causatagli dai fratelli Pasquino e Angelo Bargossi di Villanova. Ci sarebbe ancora tanto da leggere e tanto da raccontare...

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