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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il Foro di Livio

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A cura di Umberto Pasqui

Ufo: avvistamenti storici a Forlì

Una città da X-Files. Le stranezze forlivesi si estendono anche al cielo: da misteriosi fenomeni quattrocenteschi ai primi Ufo della storia recente (dal 1933). Tra avvistamenti e alieni in caserma.

Parlare di certi argomenti non contribuisce certo ad accrescere in credibilità, tuttavia Forlì è la culla di una serie di eventi inspiegabili. Non si sa se frutto della suggestione, della mitomania, di chissà quale interpretazione errata della realtà, oppure… In ogni modo, anche questa è storia. Comunemente si crede che l'ufologia sia nata negli Stati Uniti nel 1947, con gli avvistamenti dei primi dischi volanti sul monte Rainier, nello Stato di Washington. In realtà fin dal 1933 sono documentati avvistamenti sopra il nostro territorio di quelli che si possono chiamare Ufo, o, per chi ha un rapporto più equilibrato con la propria lingua, Ovni cioè oggetti volanti non identificati. Quindi tutta l'epica americaneggiante sui velivoli di chissà quale provenienza è da rivedere: pare proprio che l'epicentro degli incontri ravvicinati sia Forlì. Non è un caso se Benito Mussolini incaricò una squadra speciale per studiare il fenomeno guardandosi bene dal divulgarne i risultati. 

Prima di arrivare al Novecento, però, è necessario fare un salto all'indietro per annoverare stranezze nel cielo forlivese. Nell'immagine (cliccarci sopra per guardarla meglio e per intero) si può notare quanto era osservabile nel lontano 1484 e riportato dagli storici del tempo tra cui Andrea Bernardi detto Novacula. Si tratta di un prodigio celeste misterioso: sotto una specie di omega con croce e circonferenza al centro, si vedono due "piedi" con parti rosse e nere. Sotto tale bizzarria si nota la luna (rossa) che incornicia una stella attraversata da due lance oblique. Al di sotto, due piccole croci bianche. Difficile interpretarne il significato. Cronisti più antichi riportano di una lampada di fuoco (giugno 1381) da cui si diramava una lunga lancia. Il 3 marzo 1428 una grandissima fiamma a forma di torre lucé anch'essa su Forlì. Nel 1487, lo storico Leone Cobelli, mentre mieteva il grano, sbiancò per aver notato in cielo una spada sanguinosa, fatto che riempì di angoscia la città. Una trave di fuoco si lasciò scorgere qualche giorno dopo, da monte Poggiolo alle mura forlivesi, fenomeno che si ripeté almeno due volte. Stesso anno, a luglio, è segnalato l'avvistamento di tre lance mentre ad agosto ecco un misterioso oggetto circolare simile a una ruota di carro visibile all'alba, accompagnata da una stella grande che volava come una pavagliotta (cioè farfalla), in modo irregolare qua e là, per diversi minuti seminando il terrore tra i contadini mercuriali. In particolare, quest'episodio pare essere la più antica descrizione di quello che dal Novecento si sarebbe chiamato Ufo come per esclusiva americana. Due secoli prima era tenuto in grandissima considerazione l'astrologo Guido Bonatti, giusto per dire che i forlivesi hanno sempre guardato in alto abbagliati dalla meraviglia. 

In tempi più recenti, occorre citare quanto accadde a Forlì alle 14.30 del 14 agosto 1933. Il sedicenne Elvano Ferrini, con altri testimoni, giurò di aver visto un sigaro volante attraversare la volta celeste in mezzo minuto apparendo e sparendo tra le nubi, in modo maestoso e velocissimo tanto che né prima nè dopo ho visto qualcosa di simile: disse l'osservatore con un certo affanno stupito. Il ragazzo non era consapevole di aver aperto uno spazio molto frequentato dal Dopoguerra. Da ciò, infatti, Mussolini istituì il misterioso Gabinetto RS/33, incaricato di indagare sui velivoli non convenzionali quindici anni in anticipo rispetto agli Stati Uniti. Uno squadrone di cacciabombardieri di stanza a Forlì vide, nel marzo del 1945, sei palle di fuoco grandi tre volte la luna, allineate come una collana sfilacciata e brillavano come sfere di ferro incandescente, di un rosso vivo. Accadde in Friuli questo fatto, ma gli avieri, come detto, avevano un legame col capoluogo romagnolo. Passata la tempesta della guerra non cessano gli avvistamenti inusuali. Alle 23.30 del 1° agosto 1952 due donne notarono un disco solcare il cielo di Forlì vorticando su se stesso, procedendo a scatti seguito da una scia luminosa biancastra. Ancora nell'agosto (sarà il caldo) del 1955, altre due donne notarono, sempre a Forlì, un bolide a forma di sigaro dalla coda mozzata con feritoie ai lati da cui uscivano fiamme azzurrine. Da notare che la variante forlivese degli oggetti celesti non identificati preferisce i sigari volanti ai più comuni dischi. Nel 1967 (precisamente il 18 luglio alle 2.15), i liviensi udirono un boato e videro luci strane in cielo per un quarto d'ora: forse si trattava di frammenti del vettore Cosmo. Al 1979 è ascrivibile un episodio inquietante: in una caserma di Forlì parecchi militi ebbero un incontro ravvicinato con una creatura mai vista prima. Dopo aver udito un urlo straziante, accorsero nei pressi del muro di confine della zona militare ove in seguito avrebbero visto una figura umanoide nell'atto di scavalcare. Tuttavia fu chiaro che la "cosa" aveva la testa dal diametro di mezzo metro: i soldati, sconvolti, non riuscirono a sparare e l'essere si dileguò. Anche qui altro che Area 51: meno Nevada, più Romagna. In questo caso però sarebbe più appropriato usare il condizionale per la probabile categorizzazione alla voce "leggenda metropolitana" salvo conferme, ovviamente. 

Altri avvistamenti a Forlì sono registrati per il 1986: il 26 giugno alle 20.15 si nota un oggetto scuro oscillante a forma di cuore. Dal 4 al 6 novembre invece si sprecano le segnalazioni per un bagliore e un globo arancio che causano interruzioni dell'energia elettrica. Altri avvistamenti il 26 novembre mentre a Bellaria un disco azzurro con cupola sarà visto sollevarsi dal mare. Il 19 agosto 1988, a Santa Sofia atterra un globo luminoso causando erba bruciata per il raggio di sette metri. Il 29 aprile 1990, alle 1.15, una luce abbaglia un operaio in quel di Castrocaro. Nel 1997, alle 0.27, su Forlì è avvistato un bolide (un più ordinario meteorite di grosse dimensioni: tutto regolare). Nello stesso anno, a Santa Sofia, il 18 ottobre alle 9.45 si scorge un fuso sopra una montagna ma solo in fase di sviluppo fotografico e quasi certamente si tratta di un errore. 

L'inizio del secolo ventesimoprimo risulta più vago e meno sensazionale. Cercando qua e là in rete spunta di tutto (perfino filmati), difficile confermare o meno la verosimiglianza ma si può citare un paio di casi. Un testimone asserisce di aver notato, nell'estate del 2005 alle 5 di mattina, una luce verde che rimaneva ferma e scendeva lentamente, fenomeno poi rivisto, sempre a Forlì, dalla stessa persona in periferia. Il 2 maggio 2010 un fotografo, dopo aver scattato alcune immagini all'aeroporto di Forlì, nota alcune macchie sulle stampe. Cose di altri mondi? Sembrano oggetti in movimento ma non si esclude che si tratti di un più banale stormo di uccelli. All'aeroporto resta difficile vedere velivoli: ordinari e straordinari. 

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