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La domenica del villaggio

La domenica del villaggio

A cura di Mario Russomanno

Ricordi della Bussola: il 1977, Pasquale Venditto, la grande musica e le gemelle Notevoli

Questa domenica conviene, dunque, rilassarci, pescando dal mio libricino sulla Bussola e sui trenta migliori anni della Romagna, quelli vissuti dal 1963 al 1993

La scorsa settimana ci siamo occupati di politica, la prossima affronteremo temi economici. Questa domenica conviene, dunque, rilassarci, pescando dal mio libricino sulla Bussola e sui trenta migliori anni della Romagna, quelli vissuti dal 1963 al 1993. Anni di crescita esponenziale, di culture e tradizioni che trovarono virtuosa sintesi, di sguardi sorridenti rivolti al futuro.

E’ il 1977, alla Bussola il front-man della orchestra che da spettacolo di domenica si chiama Pasquale Venditto, ragazzo di coinvolgente simpatia e gran talento. Doti che conserva ancor oggi, mai fiaccato nello spirito, nel look, nella voglia di condividere ottima musica in qualsiasi ritrovo. Pasquale è gran musicista, ha girato Italia e Europa con Ivan Graziani in epoche in cui i concerti erano pane quotidiano. 

Nel 1977 Pasquale guida “Gli amici dell’Hobby”, band il cui ricordo fa venire stranguglioni di nostalgia a chi se ne intende. Con lui ci sono suo fratello Nicola alla batteria, Alberto Malaguti alla chitarra, Luca Orioli alla chitarra, Flavio Fiorini al sax, Jhonny Borelli voce e trombone. Ragazzi che coniugano passione e lavoro, il sogno di chiunque. Galleggiano in una nuvola di creativa felicità, ricambiano il destino impegnandosi al massimo.  Prove su prove, ricerche quotidiane sui generi musicali, stile di vita propedeutico a mantenersi in forma. Non ci sono sballi nelle loro teste, pensanti. Poi, va pur detto, son bei ragazzi sul palco: leggenda vuole che le ragazze non fossero indifferenti e che loro non fossero monaci, ma si trattava di innamoramenti. Magari solo di qualche settimana, di qualche giorno, ma chi è mai riuscito, in vita sua, a fare un crono programma delle emozioni? 

Alla Bussola lavorano anche la domenica sera, davanti a un pubblico adulto, amante di un genere musicale riposato e complice, e loro quello gli danno perché al tempo i musicisti sapevano fare tutto, per obbligo e vocazione. Noi, qui, ci occupiamo della domenica pomeriggio, quando alla Bussola arrivavano battaglioni di ragazzi, con ogni mezzo, tra essi la mitica “Diligenza” guidata dall’autista Tom, pullman inventato dalla manager Ornella Vallicelli nel 1972 quando l’austerity, cioè la carenza di prodotti petroliferi, aveva obbligato il Governo a vietare per due anni ai privati di circolare sabato e domenica. 

Tra le molte passeggere della Diligenza ci sono due ragazze gemelle, Daniela e Sandra. Si sono appena iscritte alla Facoltà di Pedagogia a Bologna, sono le prime della famiglia a potersi permettere l’università, ne sono consapevoli e si comportano con conseguente giudizio. Sono interessate ai fatti culturali, alla politica che  produceva idee: quando un parlamentare parlava t’aspettavi che disegnasse un pezzo di futuro, adesso ti chiedi quanto guadagna e, forse, non è colpa di chi ascolta. Alle ragazze, com’è ovvio, interessa parecchio anche l’amore. Ne hanno concezione definitiva, il loro ragazzo deve essere per sempre e, da quel che so di loro, è stato effettivamente così. Non è che le ragazze non potessero permettersi di scegliere. Il mio amico Gabriele Pasini, in arte Dj Paso, cui mi rivolsi per consigli e ricordi, quando, nel 2017, scrissi il libricino, aveva in proposito idee chiare. Paso, che nel 1986 finì sul Guinnes dei primati per aver stabilito il record di permanenza continuativa alla consolle,  che alla Bussola si aggirò fin da bambino come il Fantasma del Louvre,  visto che sua mamma lavorava nel locale, a mia precisa domanda sentenziò: le gemelle se le avessi viste te le ricorderesti, erano notevoli.

Le Notevoli, dunque, di problemi non ne avevano ma, come è accaduto alle ragazze in ogni tempo, l’ansia di collocarsi nell’universo sentimentale un po' se lo creavano. Nei locali romagnoli di allora, quando ragazze e ragazzi s’incontrarono a frotte abbattendo barriere sociali e comportamentali, permaneva il minuetto di sempre: i maschi provavano a convincersi d’essere adeguati, le femmine sentivano la responsabilità di far la scelta giusta. Chi ha letto anche solo un Bignami di economia sa che conta, si, la qualità di domanda e offerta, ma conta, soprattutto, trovare il modo di farle incontrare. Le domeniche alla Bussola, la musica di Pasquale, dei ragazzi dell’Hobby, di altre magnifiche band nostrane, smossero un impetuoso volano di incontro tra domanda e offerta.

Sandra era un po' scombussolata, insicura, perché Daniela il moroso ce l’aveva e lei no. Dava la colpa al proprio naso, a suo dire non perfetto come quello della gemella. Lo so, fa un po' ridere, adesso: trovare moroso a una ragazza bella, alta, intelligente, simpatica, non pare gran problema. Ma noi vecchi abbiamo il vizio di ridere di questioni su cui i giovani non hanno mai scherzato. 

Un pomeriggio, mentre Pasquale e i suoi alternavano un successo di tendenza a  un lento strappacuori, un certo Gabriele chiese di sedere vicino a Sandra. Daniela seguiva la questione da qualche metro, con l’esperienza della neo fidanzata. Sapeva che sbroccarla con la gemella non era semplice ma quel Gabriele prometteva bene: bel ragazzo, educato, aria sofferente che fa sempre tenerezza a causa di un passeggero incidente al piede, militare di leva. Bel conversatore, buon ascoltatore, Gabriele aveva numeri. Daniela prese fiducia quando lui, invece di dire a Sandra che era bella, scontato, si mise a discorrere della situazione drammatica di Bologna, dopo l’uccisione dello studente Francesco Lorusso e gli scontri tra opposte bande armate. Bingo, riflettere sul futuro collettivo era la chiave di volta per interessare Sandra.

Le Notevoli, complici in tutto, attesero con trepidazione la successiva licenza di Gabriele. Qualche domenica dopo, sempre alla Bussola, sempre con “Gli amici dell’hobby” a fare atmosfera, Gabriele si ripresentò speranzoso e loro, perfide, gli propinarono uno scherzo che amavano fare: al posto di Sandra c’era Daniela, identica come una goccia d’acqua. Il militare non più zoppo venne soccorso dall’istinto degli innamorati: quella ragazza doveva essere Sandra, eppure il battito del cuore di Gabriele rimbalzava stonato. Non si sbilanciò, resse l’urto, poi Sandra finalmente apparve, Daniela si dileguò e lui capì. Quel pomeriggio Gabriele e Sandra parlarono di Leopardi e, da allora, non hanno smesso di discutere. Oggi sono allegramente nonni, come sono nonni Daniela e il fidanzato di allora, definitivo, ma le gemelle restano inseparabili. 

Domanda e offerta, per Sandra e Gabriele s’incrociarono perfettamente, producendo sentimenti e famiglie, ricchezze di cui nessun economista è mai riuscito a descrivere equazione e formula. Come capitò a migliaia di altri giovani, le gemelle gettarono alla Bussola le fondamenta dell’esistenza. Attorno a quei locali romagnoli, la Bussola e altri mille, si generò, del resto, in quegli anni, una nuvola di eros e dolcezza che, potessimo diffonderla in aria oggi, costituirebbe antidoto ai venti di ansia, pandemie e follie belliche che ci tocca respirare.

Che ne è di Pasquale? Tutti lo conoscono e stimano, non serve la mia testimonianza. Non è cambiato, se non nei capelli. Riflessivo, amichevole, geniale, canta e suona appena può. Parla più della sua famiglia che di sé, rammenta gli amici di allora  con affetto, riferisce della umanità di Ivan Graziani. Come tanti, un anno fa è stato aggredito dal Covid e non in forma leggera, ne uscito senza strascichi. Durante la clausura di tutti, come altri musicisti, si è esibito sui social, offrendo divertimento e conforto. Lui e suoi tanti colleghi hanno spiegato in quei mesi, senza parole, che la classe non è acqua e che la musica è come l’aria, ti accorgi che ti serve quando manca. Adesso c’è da fare il tifo perché la musica non sia mai più interrotta.

Le Notevoli? Non le ho mai incontrate e non ho mai sentito la loro voce, nel 2017 ci scambiammo qualche mail. Nel mio profilo Facebook ho due amiche che si chiamano Daniela e Sandra, senza dubbio gemelle e assolutamente Notevoli. Postano foto di tavolate familiari, di escursioni, di giri in bici per tutta la Romagna. Vestono a colori, fanno riflessioni sulla complessità delle cose, sul futuro da garantire ai piccoli, sulle contraddizioni di un’epoca che privilegia interessi di pochi rispetto al bene comune. Indizi che porterebbero alle gemelle del 1977, ma queste, a occhio, hanno trent’anni. Dunque, quand’anche le incontrassi, non le fermerei per palesarmi, non mi piace la figura del vecchio che importuna ragazze. Anche se, tutti i camminatori di campagna e collina lo sanno, in Romagna quando una ragazza incrocia un anziano è sempre la prime a salutare, a regalare un sorriso. Le viene naturale, ha buoni sentimenti nel dna, viene da una cultura di rispetto e apertura. Anche per questo, la nostra terra è uno dei luoghi migliori al mondo.

Buona domenica, alla prossima. 

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