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Mollo tutto e vado via

Mollo tutto e vado via

A cura di Michelangelo Pasini

Tradizioni culinarie asiatiche viste con occhi romagnoli

Nel corso degli ultimi 13 anni abbiamo passato tanto tempo in Asia e abbiamo imparato ad innamorarci della sua cucina. E non siamo gli unici: molti forlivesi e italiani in generale sembrano condividere la stessa passione per il cibo orientale, giapponese o cinese che sia. Del resto non si spiegherebbe altrimenti il fiorire di ristoranti asiatici anche nella nostra Forlì, che dopo tanti anni è riuscita ad andare oltre allo stereotipo del ristorante cinese economico e ad aprire un thailandese, un locale di sushi da asporto di livello e un ristorante che promette cucina dalla Cina di alta qualità. Questo non è l'ennesimo articolo in cui si parla di quanto la cucina asiatica in Italia sia diversa e semplificata rispetto a quella che si mangia nei rispettivi paesi, ma vuole essere una sorta di riflessione sulle caratteristiche di alcune cucine asiatiche tra le più conosciute al mondo e sulle possibili affinità con il palato romagnolo. Lo scorso anno, dopo nove mesi in giro per il mondo, non vedavamo l'ora di tornare in Italia per le feste di Natale: le parole d'ordine erano famiglia, amici e cappelletti. 

La nostra era solo nostalgia o la cucina romagnola è davvero la migliore del mondo (così come ha scritto e sostenuto la rivista Forbes qualche anno fa)? Non possiamo confrontarla con altre cucine, saremmo davvero troppo imparziali, ma vogliamo capire qualcosa di più dei sapori del continente che da più di un anno ci sta ospitando: l'Asia. Di seguito vi descriviamo quelli che sono a nostro parere i pro e i contro del cibo tradizionale di Cina, Giappone, Corea del Sud, Thailandia e India. Di tortelli e dei passatelli non ve ne parliamo: li conoscete meglio di noi.

Cosa ne pensate, le complesse tradizioni culinarie asiatiche tengono il passo con la cucina romagnola?

Ai posteri l'ardua sentenza... e a voi la parola.

CUCINA GIAPPONESE
Pro: se la popolazione giapponese è una delle più longeve al mondo è anche grazie alla sua cucina, decisamente sana: la grande attenzione alla qualità delle materie prime, alla stagionalità, unita a un vasto utilizzo di prodotti crudi (non solo pesce ma anche e sopratutto frutta e verdura) e al bilanciamento nutrizionale e calorico che si può trovare su ogni tavola del Sol Levante ne fanno una cucina quasi perfetta per chi a tavola cerca la salute.
Contro:  è molto più complessa a livello di sapori di quanto si possa pensare. Sushi e ramen sono solo una piccolissima parte della dieta del paese. Di questi piatti siamo tutti innamorati, ma cosa succede quando si prova ad approfondire e ci si imbatte nella tradizione culinaria meno conosciuta internazionalmente? Si scopre una paese che a tavola può essere difficile da affrontare per il palato occidentale, sapori stranissimi e consistenze impegnative e spesso traumatiche. Parliamo per esempio della passione tutta nipponica per l'umeboshi, un condimento a base di prugne salate, molto presente nella cucina giapponese e decisamente scomodo per il nostro palato. Oppure del takoyaki, le famose polpette di polpo tanto kawaii all'aspetto quanto mollicce una volta addentate (noi romagnoli abbiamo ben altre idee sulle polpette!). Il contro della cucina giapponese quindi siamo forse noi avventori, che crediamo si riduca a pesce crudo sopra a riso bianco e invece scopriamo un mondo spesso difficile da avvicinare.

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CUCINA CINESE
Pro: il motivo per cui da sempre l'Italia è punteggiata di ristoranti cinesi è perché la sua cucina, almeno nella variante occidentalizzata, è abbastanza affine ai nostri gusti. Attraversare questo immenso paese significa anche conoscere le sue tradizioni culinarie, radicate nei regionalismi e quindi pronte a cambiare ogni poche centinaia di chilometri. È proprio questa grande varietà a rendere i piatti cinesi una deliziosa scoperta per gli amanti della buona cucina: a questo si aggiungano ricette dalla storia millenaria (avete mai mangiato l'Anatra alla Pechinese? Sapete che per farlo c'è una ritualità specifica che pesca a piene mani dalla tradizione?) e una preparazione dei piatti che spesso si rifà ai precetti della medicina cinese.
Contro: tanto gusto spesso sacrifica qualcosa. E in questo caso l'abbondante uso di salse e di condimenti pre-confezionati, soprattutto nel cibo di strada, è una bomba di conservanti e coloranti. Che dire invece di tutto quel fritto? Ottimo eh... ma anche decisamente poco sano. In ultimo la cucina cinese, quando vuole, sa essere davvero molto piccante: alcune sue zuppe le abbiamo trovate al llmite del non-commestibile... e dire che da sempre l'Asia ci ha abituato al peperoncino.

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CUCINA INDIANA
Pro: come abbiamo già sottolineato su queste pagine, il nostro amore per la cucina indiana ci ha messo dieci anni a sbocciare. Durante il primo viaggio abbiamo faticato, al secondo abbiamo iniziato con qualche piccolo flirt e lo scorso anno, durante un lungo viaggio di cinque mesi nel paese, ne siamo diventati completamente indipendenti. Se imparate a conoscere il panorama culinario dell'India troverete un'attenzione maniacale per il bilanciamento nutrizionale (il piatto principale - il thali contiene sempre verdura cotta e cruda, legumi, un alimento proteico, riso, pane e un piccolo dolce), un'amore incondizionato per gli snack di strada ultra fritti e quindi gustosissimi e alternative vegane e vegetariane che consentono anche a chi non mangia carne e derivati animali di avere una dieta ricca e soddisfacente.
Contro: per noi poveri italiani il contro della cucina indiana sono le spezie. Spesso troppe, invasive, esagerate. I sapori in India sono sempre netti, mai sfumati, anche troppo decisi. Si tratta di un prendere o lasciare. E tutti quei fritti di cui ci siamo nutriti e innamorati sono certamente un godimento per il palato ma contribuiscono alla rotondità delle famigerate pance degli uomini indiani. Eccessivamente zuccherosi e a base di latte condensato e sciroppi, i dolci indiani sono quanto di più lontano possiate immaginare ai gusti di un italiano... figuriamoci di un romagnolo!

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CUCINA THAILANDESE
Pro: fatto salvo per un'importante fattore piccantezza, il cibo in Thailandia è molto affine ai gusti di un Romagnolo DOC. Certo, in alcune regioni remote non si fanno mancare l'amore per insetti e topi, ma in linea di massima chi è aperto alle sperimentazioni non avrà alcun problema tra il classico pad thai e la complessa insalata di papaya. Ad ogni boccone di un nuovo piatto thailandese che sperimentiamo non possiamo che rimanere letteralmente stupidi dalla genialità di una cucina capace di unire, come poche altre, sapori all'apparenza invece troppo lontani e di combinarli in una proposta equilibrata e creativa.
Contro: i thailandesi sono ossessionati dallo zucchero. Praticamente non esiste piatto che non ne contenga almeno un po'. Questo, unito ad un'uso eccessivo di salse, sono il rovescio della medaglia. I vegetariani e i vegani non avranno vita facile nel paese, visto che in quasi ogni piatto vengono utilizzate salsa e pasta di pesce e tra i condimenti più usati ci sono dei quasi invisibili mini-gamberetti secchi (per intenderci sono il parmigiano thai!).

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CUCINA SUD COREANA
Pro: quanti piatti conoscete della cucina coreana? Appunto. Pochi. Il primo pro, per noi occidentali, è la continua scoperta di una tradizione antichissima e decisamente strutturata. Come avviene per la cucina giapponese (da cui quella coreana ha mutuato più di una pietanza) il grande utilizzo di materie prime freschissime e l'importanza della stagionalità la rendono sana e molto dinamica durante tutto l'anno. I coreani (come in generale tutti gli orientali) amano mangiare in ogni momento, quindi lo street-food è particolarmente sentito e diffuso: tra Seoul e Busan riuscirete sempre a saziare quella fame improvvisa che può cogliervi in qualsiasi momento. Ne abbiamo scritto diffusamente qui.
Contro: difficile, difficilissima. Non parliamo dei piatti più conosciuti come il bibimbap, ma di stranezze come il tteokbokki, gli gnocchi di riso glutinoso che hanno una consistenza tanto gommosa da farti perdere l'appetito a forza di masticare. La cucina coreana, fatto salvo per qualche piatto, è estremamente ostica ai nostri gusti sia per sapori particolarmente strani che per la quantità di kimchi utilizzato (verdure fermentate con peperoncino), che come è noto può essere ultra-piccante.. Ma ancora di più per come lo senti sulle labbra, sulla lingua, per la viscosità di alcuni suoi piatti e per la stranezza di alcuni accostamenti (mai sentito parlare di cold noodles? Ovvero, classici noodles, ma con blocchi di giacchio all'interno della vostra ciotola).

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Copertina
Cucina giapponese
Cucina indiana
 

Tradizioni culinarie asiatiche viste con occhi romagnoli

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